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A San Bias “se benedis la gola e él nas”…

Da Buonacucina

 

A San Bias “se benedis la gola e él nas”…

Tra leggenda, storia e tradizione…

Un’antica usanza vuole che il 3 febbraio, giorno della festa di San Biagio,il Santo sia invocato contro il mal di gola e che durante la celebrazione liturgica nelle chiese i sacerdoti benedicono le gole dei fedeli accostando a essa due candele.

E’ un’usanza che nasce tra storia e leggenda: si narra, infatti, che…

“Un giorno una madre chiamò il Vescovo Biagio al capezzale del proprio figlio che stava male perché dopo aver mangiato del pesce, gli si era conficcata in gola e stava soffocando.

Biagio prese una mollica di pane che benedì facendo il segno della croce e lo fece inghiottire al bambino: la mollica portò con sé la lisca e il bimbo riprese a respirare normalmente.

La madre gridò al miracolo; la notizia isi diffuso velocemente e giunse anche alle orecchie di Agricola, prefetto di Diocleziano per l’Armenia, che non apprezzava che la fama di un vescovo si accrescesse così tanto.

Convocò il vescovo Biagio e decise di eliminarlo per evitare che il popolo ne facesse un santo.

In breve Biagio fu eletto martire e Santo protettore dei cardatori e dei materassai (fu martorizzato co uno strumento da cardatore).”

Successivamente accadde che prima di Natale una donna si recò da Frate Desiderio per far benedire un panettone che aveva preparato per la famiglia.

Il Frate, che era sempre molto occupato, disse alla donna di lasciargli il dolce per qualche giorno così lo benedirà quando avrà tempo e poi di passare poi a ritirarlo.

La donna si dimenticò di ripassare dal frate per ritirare il suo panettone mentre Desiderio se ne ricordò molto bene e, ogni volta che vi passa davanti ne staccava un pezzettino e se lo mangiava.

Dopo alcuni giorni il panettone finì e rimase solo l’involucro vuoto. Desiderio si disperò perché non sapeva come rimediare al misfatto e sperava che la donna si fosse dimenticata per sempre del suo panettone e non tornasse più a ritirarlo.

Passano altri giorni e sembrava che la speranza del frate fosse diventata realtà, ma il 3 febbraio, la donna si ripresentò per avere indietro il suo panettone benedetto

Desiderio ormai rassegnato a dover dire la verità, andò a nell’angolo, dove giaceva l’involucro ormai vuoto del panettone e, con suo grande stupore si accorge che la carta conteneva un panettone grosso il doppio di quello che aveva ricevuto in consegna.

Pensò subito al miracolo e ne attribuì il merito a San Biagio.

La notizia si diffuse e il Natale dell’anno successivo molti milanesi portarono a Desiderio i loro panettoni da benedire, sperando di vederli moltiplicati. Ma il miracolo non avvenne così, Frate Desiderio si limitò a benedire tutti i panettoni consigliò ai milanesi di avanzarne una parte da consumare il 3 febbraio, in sostituzione del pane benedetto.

Da allora l’usanza si tramandò nelle case milanesi, anche se oggi non si usa più farli benedire, in ogni casa di Milano, la mattina del 3 febbraio, a colazione, per proteggere la gola dai malanni stagionali, mangia un boccone del panettone tenuta appositamente da parte a Natale o se ne scarta uno di quelli che in questi giorni si trova a prezza scontatissimi nei negozi, della città

Ho il ricordo di quando bambina si cominciava la giornata di San Biagio con un boccone di panettone preso rigorosamente a digiuno per poi mangiare il resto della fetta a colazione con il latte . Nel pomeriggio, poi, andavamo in chiesa per la tradizionale benedizione della gola che veniva toccata con due candele incrociate.

Un’antica usanza vuole che il 3 febbraio, giorno della festa di San Biagio,il Santo sia invocato contro il mal di gola e che durante la celebrazione liturgica nelle chiese i sacerdoti benedicono le gole dei fedeli accostando a essa due candele.

E’ un’usanza che nasce tra storia e leggenda: si narra, infatti, che…

“Un giorno una madre chiamò il Vescovo Biagio al capezzale del proprio figlio che stava male perché dopo aver mangiato del pesce, gli si era conficcata in gola e stava soffocando.

Biagio prese una mollica di pane che benedì facendo il segno della croce e lo fece inghiottire al bambino: la mollica portò con sé la lisca e il bimbo riprese a respirare normalmente.

La madre gridò al miracolo; la notizia isi diffuso velocemente e giunse anche alle orecchie di Agricola, prefetto di Diocleziano per l’Armenia, che non apprezzava che la fama di un vescovo si accrescesse così tanto.

Convocò il vescovo Biagio e decise di eliminarlo per evitare che il popolo ne facesse un santo.

In breve Biagio fu eletto martire e Santo protettore dei cardatori e dei materassai (fu martorizzato co uno strumento da cardatore).”

Successivamente accadde che prima di Natale una donna si recò da Frate Desiderio per far benedire un panettone che aveva preparato per la famiglia.

Il Frate, che era sempre molto occupato, disse alla donna di lasciargli il dolce per qualche giorno così lo benedirà quando avrà tempo e poi di passare poi a ritirarlo.

La donna si dimenticò di ripassare dal frate per ritirare il suo panettone mentre Desiderio se ne ricordò molto bene e, ogni volta che vi passa davanti ne staccava un pezzettino e se lo mangiava.

Dopo alcuni giorni il panettone finì e rimase solo l’involucro vuoto. Desiderio si disperò perché non sapeva come rimediare al misfatto e sperava che la donna si fosse dimenticata per sempre del suo panettone e non tornasse più a ritirarlo.

Passano altri giorni e sembrava che la speranza del frate fosse diventata realtà, ma il 3 febbraio, la donna si ripresentò per avere indietro il suo panettone benedetto

Desiderio ormai rassegnato a dover dire la verità, andò a nell’angolo, dove giaceva l’involucro ormai vuoto del panettone e, con suo grande stupore si accorge che la carta conteneva un panettone grosso il doppio di quello che aveva ricevuto in consegna.

Pensò subito al miracolo e ne attribuì il merito a San Biagio.

La notizia si diffuse e il Natale dell’anno successivo molti milanesi portarono a Desiderio i loro panettoni da benedire, sperando di vederli moltiplicati. Ma il miracolo non avvenne così, Frate Desiderio si limitò a benedire tutti i panettoni consigliò ai milanesi di avanzarne una parte da consumare il 3 febbraio, in sostituzione del pane benedetto.

Da allora l’usanza si tramandò nelle case milanesi, anche se oggi non si usa più farli benedire, in ogni casa di Milano, la mattina del 3 febbraio, a colazione, per proteggere la gola dai malanni stagionali, mangia un boccone del panettone tenuta appositamente da parte a Natale o se ne scarta uno di quelli che in questi giorni si trova a prezza scontatissimi nei negozi, della città

Ho il ricordo di quando bambina si cominciava la giornata di San Biagio con un boccone di panettone preso rigorosamente a digiuno per poi mangiare il resto della fetta a colazione con il latte . Nel pomeriggio, poi, andavamo in chiesa per la tradizionale benedizione della gola che veniva toccata con due candele incrociate.


Filed under: buona cucina Tagged: tradizioni

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