Ringrazio Marco per le foto
Marco, da dove ha origine la tua passione per la moda? Tutto merito della nonna?Non sono certo che quello che io abbia dentro sia una passione per questo settore. E' un campo che mi piace sconvolgere, rendere accattivante, inviare un messaggio. Mi sono avvicinato a questo mondo, dopo anni in cui speravo di diventare ballerino. La danza ha fomentato il piacere dell' estetica, del messaggio non verbale. Diciamo la verità l' abito che uno indossa traspira personalità, crea spazi atmosferici intorno. Sei tu a dominare l' ambiente circostante, solo e dico solo se in quell'abito ti senti un leone. Ho sempre scrutato le persone, come faccio tuttora per strada, alcune volte ti rendi conto che l' abito non è nulla se non hai una forte presenza. Ecco diciamo che il ruolo che mi pongo in questo lavoro, non è dettato dalla passione, ma dal comunicare la presenza, l' esistenza di un pensiero diverso.Appena lasciai la danza, feci un interminabile soliloquio con me stesso; mi domandavo, dove posso esprimere la mia personalità, senza parlare? e mentre pensavo a tutto questo, sentivo il rumore della macchina da cucire di mia nonna che nel silenzio sfornava abiti in poche ore. E poi la curiosità era ancora di più, perchè lei non mi permetteva di avvinarmi in quando diceva: se questo sarà il tuo lavoro, devi fare una scuola seria. Diciamo che io odio questo mondo costellato da tanti super ego, e la prendo come una continua sfida.Hai vinto la prima edizione di Project Runway Italia: com’è cambiata la tua vita da allora?Molti pensano che la vittoria abbia portato con sè un cambiamento nella mia vita.
In verità, non è stato cosi. Oramai per me questo talent è passato, archiviato nel momento stesso in cui mi hanno proclamato vincitore.
E' stata una bella esperienza, ci sono state tante belle sfide, ho conosciuto tante oneste persone. Ma non è un trono a cui ambire, io l' ho fatto per caso, e per caso ho vinto. Ma diciamola tutta, potrà esserci la bravura, ma rimane pur sempre televisione, dove le emozioni sono amplificate al 100%, dove sei anche dentro una vasca di pesci che fanno di te uno spuntino appetitoso per tutti. Io la mia carta l' ho giocata fino alla fine, dimostrando anche di non andare incontro al volere degli altri. Ma ho iniziato a dimostrare chi sono veramente solo ora, dopo aver vinto.
Molti telespettatori sui social affermavano che la mia vittoria fosse solo una meteora, che non avrei fatto nulla a causa di uno stile troppo "immaginario". Ma io dimostravo solo le mie capacità, il commerciale lo faccio nella vita quotidiana, quindi almeno per un lasso di tempo, lasciatemi sognare.Ritornando al discorso di prima, la mia vita è cambiata solo da un punto di vista; sono entrato in una maison di moda che mi sta cambiando tanto, dandomi
l' opportunità di crescere giorno dopo giorno con mille stimoli e con tanta voglia di dimostrare chi sono. Ora come ora dopo cinque mesi non so se realizzerei quelle strutture architettoniche. Trussardi mi ha fatto innamorare follemente del ready to wear. Ma se penso al Marco di prima mi dico, anche questo ci voleva.
A Settembre sei stato a New York in occasione della settimana della moda. Raccontaci qualcosa…..New York, un sogno che si è realizzato.
Sono partito incredulo, incapace di pensare che realmente sarei atterrato in una meta tanto ambita da me. Ero come un bambino che esclamava "wow" ogni secondo; lì capisci anche di come noi italiani siamo arretrati sotto molti punti di vista, perchè sì siamo brava gente, ma ci manca l' internazionalità, la libertà di espressione.
Ecco perchè l' America rimane il grande sogno. Entrare nei backstage, partecipare ad eventi esclusivi, mi ha fatto immergere ancora di più in un mondo fantastico. E la cosa di cui mi sono stupito è che molti americani,
italo - americani, cinesi, australiani mi fermavano per strada facendomi i complimenti. Una cosa che non avrei mai pensato.
Progetti futuriLa mia vita oramai è solo lavorativa.
Sto muovendo acque dappertutto e lavoro tanto affinchè possa aprire un mio brand. Le basi sono state lanciate, ora inizierò la costruzione con altri 4 compagni di viaggio della mia vita. Ci crediamo tanto e anche nella crisi vogliamo muoverci, aprendo qualcosa di nostro. Io mi aggiungerò a loro solo nel momento in cui finirò il mio anno in Trussardi. E credo che sia anche un bel progetto.
Il tuo Stile personaleNon riesco bene a spiegare quale sia il mio stile, ma una cosa è certa mi piace tanto creare intorno al corpo degli abiti che innovano la silhoutte, che la espandono. Ma ora come ora mi sto concentrando molto sulle tecniche di maglieria che sono veramente un mondo di creatività e ispirazione allucinante. Il mio stile ora lo definirei una nave che sta in balia di due mondi, l' haute couture (mia grande passione) e il ready to wear. E ora come ora questa posizione è il migliore dei mondi possibili, diceva Voltaire in Candido.
Mai con/mai senza..La voglio buttare sull' ironia; mai con la presunzione, mai senza il cervello. In fin dei conti, se solo per un attimo uno che non lavora in questo mondo, entrasse, capirebbe che la vita qui è scandita da fasi dove in ogni atto della sceneggiatura ti ritrovi a lottare contro un "crudele". Ma tutti i campi sono così, mia nonna insegna:"Ricordati sempre che siamo tutti essere umani". Peccato che molti si dimenticano di non essere eterni.Stilisti preferitiI miei stilisti preferiti fino a poco tempo fa erano Gareth Pugh e Maison Martin Margiela. Ora Boris Saberi, Alexander Wang e Juun J.
Innovazione, portabilità e cartella colori, che ti aprono un mondo.
Il tuo piatto preferito invece èIl mio piatto preferito è il petto di pollo con l' insalata.
Il sogno più grandeIl mio sogno più grande è diventare Art director anche di una mia linea, ma al contempo un sogno che porto nel cassetto sin da piccolo è quello di diventare un docente con un proprio corso. Punto alto e basso, ma pensare a questi due lavori un giorno, mi da tanta forza di lottare.Come definiresti la moda?La moda per me, come ho già detto, è un' influenza, un raffreddore stagionale. Passata, si attende la prossima. Ma spero sempre che qualcuno prenda anche il vaccino e faccia di testa propria.
Un consiglio per i giovani che vogliono intraprendere questo lavoroUn consiglio che posso dare è di dimostrare chi sono, tenendo sempre la testa bassa, far parlare di sè con l' umiltà e non con l' arroganza. E se ci sono cose ingiuste intorno a te, dovrai avere la capacità di denunciarle a voce alta. La nostra missione è portare rispetto sia al nostro lavoro che alla gente che ci circonda e, al contempo, pretendere rispetto.
Perchè prima di tutto dobbiamo lottare per le cose semplici. E se mai troverete nel vostro percorso qualcuno che vi vuole fare arrendere, che vi dice con insistenza di cambiare, non prendete tutto alla lettera ma, se ci credete davvero, commettete i vostri errori perché mai nessuno nasce saggio. E più sentite commenti negativi, più sforzatevi di andare avanti; un giorno troverete queste persone negli angoli, oppure saranno lì a salutarvi come cani bastonati. Ed è in quel momento che dovrete dire grazie a tutti, anche a loro.
Grazie Marco per aver risposto alle mie domande e un enorme in bocca al lupo per i tuoi progetti futuri. Ti aspetto qui per parlare del tuo nuovo brand! A presto.