A volte ritornano... a Roma

Eccomi qui, di nuovo a scrivere dalla Capitale. Un ritorno "lampo", di soli quattro giorni, per fare un esame di diritto italiano qui a Roma, preparato in biblioteca circondato da studenti tedeschi, i quali sicuramente si saranno chiesti almeno una volta cosa vogliano dire le parole stampate su quel libro: "Diritto amministrativo".
Ancora una volta (e come sempre) ho volato con Ryanair, il che significa partire alle 4 di notte in pullman (dopo nottata stavolta) per andare a prendere l'aereo che parte alle 6 e mezza e atterra alle 8 e un quarto. Dici "almeno arrivi presto". Ma se poi dormi come me tutto il giorno fino alle 6 e mezza di pomeriggio, con la pausa - sacra - del pranzo che dovrebbe secondo tua madre rifocillarti di prelibatezze italiane per tutto il periodo che sei stato all'estero, allora sicuramente il mio cervello è atterrato qui a Roma almeno con una decina di ore di ritardo rispetto al resto del corpo.
Fa sempre un certo effetto ritrovarsi di nuovo circondati da italiani (che non siano ormai tuoi amici o conoscenti Erasmus), come lo fa il realizzare che non puoi più permetterti di fare commenti ad alta voce in italiano nei confronti di gente degna di nota (in tutti i sensi) che si ritrova a passare accanto a te.
Scusatemi ma ora vi lascio, mi aspetta qualche altro riassunto della cucina italiana per cena e poi - amici permettendo - una birra, prima della clausura di due giorni che mi aspetta.
Pulchra vobis;) LuciusDay (all'ingrasso)