Sapere che Wonder Woman riprenderà vita in un fumetto digitale di Dc Comics è un po’ come tornare bambine degli anni ’80, all’epoca in cui Lynda Carter era uno dei miti della mia generazione. Al bando le polemiche femministe sul personaggio, per me Wonder Woman resta un’eroina surreale. In quel giro di gonna plissettata c’è la metafora di ogni donna che deve sfoggiare superpoteri che non pensava di dover rivelare, pur consapevole di possedere. Così ogni ordinaria Diana Prince può diventare una Wonder Woman. Unica differenza? La donna comune non si esibisce in un attillato corpetto strap-less e hot pants a stelle e strisce per combattere i suoi mostri. Ma questi sono dettagli. Aspettando che arrivi dicembre, quando uscirà il mini-reboot della serie tv in fumetto digitale dal titolo Wonder Woman ’77, ecco qualche buon motivo per cui sentire la mancanza di questa eroina.
1. Ha una storia segreta, frutto di un amore disinibito.
“Un personaggio femminile con tutta la forza di Superman ed in più il fascino di una donna brava e bella”. Così scriveva di Wonder Woman William Moulton Marston che nel 1947 le aveva dato i natali. Lo psicologo statunitense con lei voleva riscattare dal machismo imperante generazioni di donne angeli del focolare. In realtà, invece, è il frutto accidentale di un harem domestico che il professore Marston e sua moglie tenevano nelle mura di casa propria. La supereroina non fu altro che il centrifugato di un esperimento estremo di famiglia “allargata” negli anni 30/40. Un ménage à trois in poche parole. Il libro della professoressa di Storia Americana Jill Lepore “La storia segreta di Wonder Woman” appena pubblicato in America ci regala qualche chicca sulla vita nuziale del dottor Martson, incline ad amori di gruppo disinvolti e poligami. Relazioni che ebbero un ruolo attivo nella creazione della leggendaria figura: Marston copiò gli occhi blu e la capigliatura nera dall’amante, mentre i pesanti braccialetti argentati gli ricordavano quelli che la sua compagna era solita portare. Le due donne adoranti, continuarono a vivere insieme dopo la morte di Marston. Forse è stato questo il segreto finale dell’ispirazione per una super donna in grado di sopportare tutto, e creare perfino un paradiso femminista.
2. Quante eroine dei fumetti possono vantare una linea di bigiotteria esclusiva?
Con il lancio di due nuovi braccialetti in pizzo macramè, presentati a Lucca Comics and Games, Cruciani celebra il mondo di Wonder Woman creando un prodotto cutting edge e alla moda. Quando si dice finiture di pregio.
3. È una trendsetter.
Molto prima che diventasse cool fare la “X” di X-factor, la nostra eroina lanciava il trend. Come la Madonna di Vogue, Wonder Woman è perfetta quando si tratta di “strike the pose”.
4. Altro che botox.
Più di 70 anni e non sentirli. Né un capello grigio né un accenno di cellulite o una ruga. Ancora oggi sfoggia una forma fisica che fa impallidire anche le supermodelle di Victoria’s Secret. La seduzione e il potere evocativo di Wonder Woman sono rimasti intatti nel tempo. Non solo nel mondo nerd.
5. Un inno alla forza femminile.
Eccola, alla vigilia della Seconda guerra mondiale, indossare i colori della bandiera americana e buttarsi allo sbaraglio nel mondo dei comics fino ad allora appannaggio di soli uomini nella veste di eroi salva mondo. Con il suo costume intero da pin up, la tiara con stella rossa, cintura a vita alta, a sottolineare il punto via, orecchini a forma di stella e stivali sotto il ginocchio (antesignani dei cuissardes, ultimo must-have di questo autunno inverno) è una delle pochissime donne nel mondo tutto maschile dei supereroi, antesignana del ruolo assunto oggi dalle donne al governo, nell’esercito, nell’aviazione. Una che ostenta la sua femminilità e non ha paura di essere associata alla solita velina incapace. Una che magari ha congelato i propri ovuli, assicurando il suo talento al mondo, ancora largamente dominato dagli uomini. Perché lei può farlo. Lei è la donna ai vertici di comando, la stessa che quando torna a casa prepara la torta di mele e aiuta i figli con i compiti. Lei è quella che riesce a destreggiare col sorriso sulle labbra, una missione umanitaria, l’armonia di coppia, i figli nelle scuole migliori, e il cane. Purtroppo però il modello WW è una limited edition.
6. Icona fashion.
Ha sedotto stilisti, importanti brand, il carnevale, modelle e comuni mortali. Grazie anche a un logo accattivante con la doppia WW che si presta a molteplici usi, un’icona pop da portare ancora oggi su t-shirt e capi d’abbigliamento di ogni genere, rigorosamente indossati dalle star del momento. La stilista Diane von Furstenberg ha creato tempo fa una collezione ispirata al look dell’amazzone. Persino Miranda Kerr ha vestito i suoi panni per la cover di Grazia Australia.
7. Più attuale che mai.
Wonder Woman arriva nelle sale nel 2017 con un film solista dedicato a Wonder Woman.
L’unica certezza, ad oggi, è la protagonista ossia l’attrice israeliana Gal Gadot. Sulla trama arrivano ora molti rumor secondo cui la storia sarà ambientata indietro nel tempo, a inizio ’900. Dunque sarà un prequel visto che Batman v Superman si svolge ai giorni nostri. Usando un’espressione da film fantascientifico potremmo dire che finalmente “i pianeti si stanno allineando”.
di Valeria Ventrella per Oggialcinema.net