Magazine Diario personale

A volte (telematicamente) ritornano

Creato il 29 dicembre 2011 da Povna @povna

Di lui aveva parlato il primo anno, quando la ‘povna era appena sbarcata su Slumberland e muoveva, timida, i suoi primi passi per il blog. Da allora di acqua ne è passata sotto i ponti: la ‘povna ha licenziato l’Orda verso le vette del triennio e – pur continuando con alcuni di loro a commerciare in libri, canzoni, film, discussioni di politica – come classe in sé e per sé l’ha lasciata andare (non senza un sospiro di sollievo, forte) al suo destino.
Che poi – a essere onesti fino in fondo – deve ammettere che molto probabilmente ha imparato più dal rapporto conflittuale e inaggirabile con loro tutti quanti, nel corso di quei formativi e faticosissimi due anni, che da tutto il situazionismo organico dell’Onda (o, ma questo è ovvio) dall’affetto fiducioso degli scodinzolanti Maculati. Nello stesso tempo, però, non è che lei possa passare la vita a darsi martellate sulle palle. E dunque il pensiero di non entrare in classe e trovare il sorrisetto sardonico di Steerforth l’aveva fatta stare, per un lungo periodo, solo ed esclusivamente molto bene.
Quest’anno però, complice l’attività del progetto-cinema, le cose sono cambiate in maniera repentina e (a quanto pare) irreversibile. Vuoi perché il progetto nasce da una task force di Timida, Campanellino e Testarda (tutte bimbe organiche dell’Orda), vuoi perché catturati da film che tutto sommato li stuzzicano, o, più probabilmente, perché irretiti (non tutti possono essere, come Corto, obiettori di coscienza) dalla carota saporita del credito scolastico, fatto sta che una buona metà dell’Orda si è riversata di fronte al loro medio schermo, dichiarandosi pronta a trascorrere con la ‘povna ogni lunedì pomeriggio, settimana dopo settimana. La ‘povna prima li ha guardati perplessa, poi ha pensato: “vengono a portare rogne”, poi si è autosgridata – da sola e lungamente – per questo pensiero preventivo e stronzo e ha deciso di aspettare. Dunque si è seduta comoda, lasciando la parola (ché in queste cose raramente sbaglia) allo sceneggiatore.
Nonostante qualche traccia del loro antico essere Bufali, l’Orda, bisogna ammetterlo, se la è cavata alla grande. Non solo sono stati, tutti, sempre educati, assidui e attenti (intervenendo nei dibattiti con puntiglio e acutezza, e mostrando di ricordare, anche, che quelle cose, loro e la ‘povna, almeno in parte le avevano già fatte insieme). Ma in particolare Steerforth si è distinto per la voglia di raccontare, il tono basso e meditabondo, gli occhi limpidi: tutti dettagli che, ai tempi delle lezioni di italiano e storia nel biennio, aveva mostrato di volere ben poco frequentare. Pomeriggio dopo pomeriggio, la ‘povna ha dovuto ammettere che le conversazioni con Steerforth erano piacevoli e intelligenti, e che lei, quasi quasi, ci aveva preso gusto, e ci contava.
“Vedi mo’, che cosa bizzarra;” – si ripeteva in treno durante il viaggio di ritorno – “è piacevole, ma non illudiamoci: forse in questo modo può durare”.
Ma che i rapporti si andassero via via ammorbidendo, era ormai un dato di fatto: tanto che Steerforth si era unito alla schiera di chi la salutava, di mattina, in corridoio all’intervallo. E la ‘povna stessa era ben consapevole di non rispondergli con la consueta smorfia di prammatica, ma con un bel sorriso vero, aperto e chiaro.
Si arriva così alla vigilia delle vacanze. Quando la conferma di questo sovvertimento cosmico giunge alla ‘povna, inattesa, per via telematica. Bisogna sapere infatti che – se (una volta diventate ex alunne) la ‘povna si era trovata ad accogliere la richiesta di amicizia sullo zuckenberghiano social-network della Testarda e di tutta la brancata delle bimbe – tutto il resto dell’Orda si era ben guardato dal richiedere, terminato il contratto, luoghi altri di connessione. Ovviamente, fino a quel giorno. Quando la ‘povna ha trovato nella sua casella la richiesta di amicizia di Steerforth. Che, dopo un moto di sorpresa inespresso – e dopo aver applicato i consueti filtri personalizzatissimi di privacy – ha accettato con un sorriso consapevole e molti complimenti (forse, pure un applauso) allo sceneggiatore.

ps. Questo post si inserisce su un dibattito sull’uso o meno del social network più famoso del mondo (e più in generale sui rapporti tra alunni e professori) che si è sviluppato tra i suoi blog-amici tra novembre e dicembre. La ‘povna era intervenuta con dovizia, ma non ne aveva scritto personalmente, perché, fino all’exploit di Steerforth, non le pareva di avere niente in più da dire. Di seguito, riporta i link delle discussioni cui ha partecipato, e che si ricorda. Chiunque non fosse stato citato, perdoni la memoria corta (che la vecchiaia avanza), e le lasci il link nei commenti; la ‘povna provvederà ad aggiornare. Allo stesso modo, come sempre, chi ha voglia di farsi avanti, proponendo una riflessione nuova e ulteriore, è benvenuto.

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