Magazine Diario personale

A.A.A. Vendesi Zenzazioni all'ingrosso

Creato il 29 gennaio 2012 da Nonchiamatemiborgia @nonsonoBorgia
Ultimamente molte persone mi chiedono se non mi intimorisce scrivere su un blog; insomma si tratta di “cose personali...”, è così che le definiscono. Beh certo, su un blog, in teoria, si scrive ciò che si sa. E fino a quando parlo di code interminabili davanti agli sportelli d'Italia, o delle esperienze sociologiche negli autobus, credo che il limite tra le cose personali e le questioni intime non venga varcato.
Poi però mi sono resa conto che la maggior parte delle persone che mi hanno posto tale domanda sono quelle che su facebook ti intasano la homepage di annunci personali e post corredati da frasi fatte. Si tratta di quelli che appena vengono traditi dal proprio fidanzato, o fidanzata, lo vanno a scrivere sulla propria pagina personale; e nemmeno scrivono “Sono un cornuto! Ammorìammazzata!”. No no, scrivono un temino breve, tipo quelli che ti assegnavano le maestre d'italiano in seconda elementare, e ci riversano tutte le frustrazioni vissute negli ultimi due anni di relazione. “E quando ti ho portata al mare anche se volevo andare in montagna; e quando abbiamo dormito assieme e tu avevi i piedi freddissimi... Io c'ero sempre, e adesso mi hai voltato le spalle...ECCETERA ECCETERA ECCETERA”. Il tutto ovviamente scritto così, a caso, senza una punteggiatura e una grammatica che possano dare un senso ai loro sproloqui.
Queste persone, che non credono sia eticamente corretto avere un blog dal momento che infrange dibbbrutto la sfera personale, sono le stesse che quando gli capita qualcosa, bella o brutta che sia, si perdono negli anfratti del web e iniziano a condividere i post più disparati. Per esempio c'è un utente - se non ricordo male si chiama CHICCO NAPOLETANO - che produce post a iosa, disponibili per tutti coloro che vogliono dire come stanno, ma non sanno come fare: se sei felice il post, di solito, è sempre costituito da una foto di due persone davanti a un orizzonte e una frase romantica di una banalità disarmante; se invece sei triste, tristissimo, tristissimissimo, il post viene imbastito con la foto in bianco e nero di una ragazza che piange accucciata in un angolo. E anche lì ci viene schiaffata una bella frase di quelle trite e ritrite, ma di grande effetto scenico. Ecco, queste persone, quando stanno attraversando un particolare periodo della loro vita, vanno sulla pagina di Chicco Napoletano e iniziano a cliccare a caso, condividendo tutto quello che passa il convento; si tratta di una sottospecie di svendita all'ingrosso di zenzazioni (come direbbero le ragazze di Uomini e Donne).
E dire che io apprezzo i social network; credo davvero che siano una grande svolta per la società. Non li ritengo affatto una minaccia, ma credo che si dovrebbe ridimensionare il ruolo che gli è stato appioppato. Insomma, se litigo col mio ragazzo, o mi incazzo terribilmente con una mia amica, lo faccio sul serio, non è che lo scrivo. Non mi interessa che lo sappiano tutti i miei contatti, al massimo lascio che lo sappiano i vicini curiosi, che ringraziano Iddio per le mura di carta velina.E mentre gli scettici continuano a pubblicare foto da Bimbiminchia e post realizzati dal Life Coach Chicco Napoletano io vi piazzo questo post, nel mio blog che, più che trattare rotture sentimentali, parla di rotture di altro genere.

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