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Abbronzatura ...spray?!?

Creato il 04 maggio 2010 da Zoe
Lampade e docce solari sono certamente meschine e volgari e lontane da qualsiasi anche pallida idea di buon gusto. L’abbronzatura spray, invece, la definirei patetica. Sì, patetica: non è antipatica come un trifacciale, non è cafona come un lettino solare, ma è così ridicola da fare tenerezza. E’ goffa alla maniera in cui è goffa Paris Hilton quando allunga il collo davanti ai fotografi per nascondere il doppio mento, alla maniera in cui lo è l’affermazione “oh no, mi si è spezzata un’unghia!” (senza nulla togliere, beninteso, al fastidio che accompagna un simile episodio). Non vi ho mai raccontato della mattinata in cui, sicura di conquistare un aspetto vacanziero, mi sono recata, ahimè fiduciosa, in un centro di abbronzatura, per provare LEI, la “spray”. Se qualcuna di voi ha mai avuto la stessa balzana idea, saprà che dopo la spruzzata bisogna evitare di lavarsi per sei lunghe ore. Ebbene, uscita dal centro, mi dirigo verso il parcheggio, prendo l’auto, e guido, non ricordo per quale ragione, fino ad una certa strada di campagna, per ritrovarmi –avendo svoltato nella direzione sbagliata- in una viuzza, suppongo privata, che conduce ad una villetta protetta da due cani feroci. Mia sorella è accanto a me che mi rivolge improperi e che strilla che quei cani, che intanto hanno circondato l’auto e abbaiano con tutte le loro forze per indurci a desistere dall’avvicinarci ancora alla villetta, sfonderanno il finestrino. Ora, dico: avete mai sentito di cani che sfondano un’auto? Eppure, convinta dalle parole di mia sorella, mi lascio prendere dal panico e, rischiando quasi di uccidere le due infelici bestiole, premo l’acceleratore e mi allontano dalla viuzza. Sciolta la tensione, mi lascio sfuggire due lacrime che, non è una pomposità da scrittore alle prime armi, mi rigano le gote. Me le rigano proprio. Mi lasciano due lineette bianco latte, nella distesa ambrata prodotta da quella maledetta tintura spray.

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