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Accordi tra politica e Chiesa.Ici, Rai, testamento biologico

Creato il 06 settembre 2013 da Retrò Online Magazine @retr_online
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Photo credit: neiljs / Foter / CC BY

Testamento biologico, Ici, poteri forti e Rai.
Che di accordi tra la politica e la Chiesa italiana ce ne fossero, sono sempre stati tutti d’accordo.
Ma quando questi accordi vengono alla luce e messi nero su bianco, fanno sempre uno strano effetto.

Sono state infatti rese note in questi giorni le migliaia di mail, le centinaia di telefonate e di missive tra l’allora presidente dello Ior, Ettore Gotti Tedeschi e gli esponenti della politica italiana: Ministri, parlamentari, ma anche cardinali e addirituttra lo stesso Pontefice.

Il testamento biologico
Numerose sono le lettere, contenute nelle 40mila pagine di corrispondenza tra i due Stati – quello italiano e il Vaticano – che afferiscono all’ambito della legge sul testamento biologico. Protagonista qui è il viceministro Pdl Alfredo Mantovano. Siamo all’inizio del 2011 e Mantovano scriveva a Gotti Tedeschi un suggerimento sulla lettera da inviare al Cardinale Bagnasco, spingendo per un segnale dalla Cei e spavendato da “cambiamenti” a suo avviso “fortemente negativi” che “rischiano di trasformare una debole legge a tutela del fine vita in una legge sostanzialmente eutanasica”. Per questo chiese l’aiuto del presidente dello Ior e di Bagnasco.

L’Ici
Chiesa e Ici non sono un binomio per nulla facile da fondere: paiono l’una all’altra storicamente equidistanti.
Risale al passato governo tecnico la questione dell’Ici sugli immobili di proprietà della Chiesa, risolta poi definendo questi ultimi come “edifici commerciali”.
E’ Gotti stesso, in una lettera a Papa Ratzinger e al Cardinale Bagnasco, a suggerire che cosa fare, mettendo in chiaro che “”Nel 2010 – scrive Gotti – la Commissione Europea ha avviato una procedura contro l’Italia per aiuti di Stato non accettabili alla Chiesa Cattolica. Detta procedura evidenzia oggi un rischio di condanna per l’Italia e una conseguente imposizione di recupero delle imposte non pagate” dal Vaticano.
Su diretto suggerimento di Tremonti, Gotti elenca le possibilità: “Ci sono tre strade percorribili: 1) Abolire le agevolazioni Ici (Tremonti non lo farà mai); 2) Difendere la normativa passata e calcolare l’aiuto di Stato dato (non è sostenibile); 3) Modificare la vecchia norma contestata dalla Commissione Europea, con una nuova norma che definisca una categoria per gli edifici religiosi e crei un criterio di classificazione della natura commerciale.La Cei accetta la nuova procedura e questo fa decadere le richieste pregresse (2005-2011) della Comunità Europea. Il tempo è limitato. Ci viene suggerito di accelerare un tavolo di discussione. L’interlocutore all’interno del Ministero delle Finanze è Enrico Martino”. Ovvero il nipote del Cardinale Martino.
La storia poi si svolgera esattamente nelle previsioni della Cei: le proprietà della Chiesa verrano considerato “ad uso commerciale” e l’Ici non dovrà essere versata nelle casse dello Stato.
I contatti hanno fatto la loro parte.

Governo Tecnico, San Raffaele e Rai

Il presidente Gotti ha anche interloquito con Angelino Alfano a dicembre 2011, consegnandogli tre raccomandazioni per valutare un eventuale appoggio del Pdl al governo tecnico: “1 Cosa deve preoccuparci. 2 Come mettere sotto osservazione in modo politico e logico l’azione del governo tecnico. 3 Anticipare al governo tecnico quale modello è stato loro conferito”.
Dai documenti, inoltre, vengono alla luce anche le ingerenze della Chiesa sulla nomina del dg della Rai, la dottoressa Lei. In una mail a monsignor Bertone, Gotti dice che la nomina possa trovare ostacoli. Per due ragioni. 1) La dottoressa Lei avrebbe sussurrato di aver ricevuto assicurazioni che il cardinal Bertone ha ricevuto assicurazioni da Berlusconi sulla sua nomina e questo avrebbe provocato una certa opposizione interna ed esterna. 2) Risulta che la Lega voglia contare e avere un proprio direttore generale. Mi parrebbe dunque che per sostenere detta candidatura sia indispensabile interloquire con la Lega”.
Anche sul San Raffaele le mail non si contano.
In una mail a Corrado Passera di Banca Intesa si legge che il banchiere tiene molto alla sorti del Raffele e che sono “più che disponibili a supportare un piano serio come quello che sicuramente ci presenterete”.

Non sono naturalmente solo l’Ici, la Rai, il testamento biologico gli unici punti di accordo tra politica e Chiesa italiana, ma questi restano esempi ben calzanti dell’impossibilità per il nostro Paese di smarcarsi dall’influenza terrena della Chiesa.

Articolo di Matteo Rinaldi


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