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"Acqua buia" di J. R. Lansdale

Creato il 09 luglio 2012 da Bens
Dovrò essere cattiva oggi. Non che ne avessi particolarmente voglia quando stamane mi sono destata da un sonno annegato nel sudore, con gli operai che segregavano, tra severi ponteggi, il panorama di merda cittadina che si scorge romanticamente dalla mia camera da letto. Non avevo voglia di essere cattiva nemmeno ieri notte, quando alle 2.00, stavo per fare irruzione con una motosega, nell'appartamento della vicina adolescente che, con un gruppo di goliardici amici, intonava canti ammerigani su accompiamenti e sbornie. Quindi, alle 7.30 di questo ridente lunedì mattina, piena di gioia di vivere e allegra come un umpalumpa, mi sono accomodata davanti al mio caffè con le ultime pagine di Acqua buia da consumare. Ed ecco che tutta la poesia delle mie vicessitudini esistenziali va a farsi benedire perché Lansdale non è capace di scrivere un dannatissimo libro. Anzi no. Il mio odio è tutto per l'Einaudi che fa pagare 18 € il patetico tentativo di uomo ormai finito di risollevare la sua carriera di scrittore. Ma se il tentativo era quello di affossarla definitivamente, caro Joe, onore al merito.
Qui i problemi sono due, fondamentalmente:
  1. per scrivere un libro i cui protegonisti siano dei ragazzini, o sei Dickens e caro Joe, con tutto il rispetto, ma anche no, o sei Golding, e anche qui Joe, sebbene tu abbia cercato di inserire passaggi di vomitevole truculenza, non c'è niente di paragonabile al terrore puro e duro di leggere Golding a 10 anni sulla spiaggia. E non cito nemmeno Molnàr. La storia della letteratura, o più umilmente la storia di questo blog, insegna che solo i sopracitati autori sono stati in grado di scrivere romanzi immortali adottando dei piccoli bastardeli pulciosi come protagonisti.
  2. Non credo che esista un proverbio, ma esiste certamente una legge universale che sancisce la sacralità del silenzio quando non si ha nulla di interessante da dire. E da scrivere, aggiungo io.
Questo romanzo mi ha ricordato la brodaglia schifosa di zuppa di carote che un giorno mia madre ebbe il coraggio di rifilarmi. Assomigliava per consistenza ad una zuppa, come Acqua buia formalmente assomiglia ad un libro, peccato che siano sempre i sapori a fragarti.

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