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Acqua pubblica, Salini dribbla la commissione, cancella la scelta del consiglio provinciale ma l’opposizione prepara l’emendamento: l’acqua sia pubblica

Creato il 04 aprile 2013 da Cremonademocratica @paolozignani

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La commissione affari istituzionali riesce solo a togliere una frase dalla delibera atto d’indirizzo con cui il centrodestra non recepisce per nulla la mozione della Lega che 21 dicembre 2011 e poi il 18 dicembre 2012 aveva capovolto il modello di società mista per la gestione del servizio idrico integrato.
Era stato il colpo di scena che aveva stravolto la linea saliniana, ma nell’atto d’indirizzo non si fa cenno di quelle decisioni in consiglio provinciale.
Oggi il centrodestra si è trovato in imbarazzo, dopo le critiche di Giampaolo Dusi, Giuseppe Torchio, Massimo Araldi e del più morbido Giovanni Biondi. Chiamato d’urgenza, è entrato in sala preconsiliare, dove si svolgeva la commissione presieduta da Giuseppe Trespidi, il presidente della Provincia in persona Massimiliano Salini. E Salini ha ingabbiato in un sofisticato labirinto di espressioni più o meno vaghe parte della commissione. Così tra un sofisma e l’altro Salini ha fatto sparire il vero oggetto della discussione, ovvero la scelta politica del consiglio provinciale del 18 dicembre 2012, a favore della gestione del servizio idrico integrato mediante un’azienda pubblica con la partecipazione dei comuni.

Passa la linea Biondi, ma non finisce qui. Viene tolta una semplice frase. Le opposizioni però stanno preparando un emendamento da proporre al consiglio provinciale dell’11 aprile, un giovedì, in modo che la scelta a favore della gestione mediante società pubblica non venga cancellata dagli atti. Per la maggioranza dell’opposizione ma anche per la Lega, secondo voti già dati in consiglio provinciale, non si può eliminare una scelta politica largamente rappresentativa e in linea con i referendum sull’acqua e il pronunciamento in proposito della Corte costituzionale. La Consulta ha imposto che non venga retribuito in bolletta il capitale investito.

L’emendamento, chiede di impegnare il presidente a farsi promotore presso il consiglio d’amministrazione dell’azienda speciale Ufficio d’ambito della necessità, perché lo stesso modifichi il piano d’ambito e il connesso modello gestione al fine di adottare la gestione cosiddetta “in house”, che preveda l’affidamento diretto, in coerenza al disposto dell’art. 150 c. 3 dlgs n. 152/2006 ad una società “esclusivamente e direttamente partecipata dai Comuni o altri enti locali compresi nell’a,bito territoriale ottimale”, ovvero la provincia di Cremona

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