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A.C.S.I.A.N. e Piccolo Cuoco: prevenzione e cura dell'obesità infantile e delle intolleranze alimentari

Da Piccolocuoco @piccolocuoco

A.C.S.I.A.N. e Piccolo Cuoco: Per prevenzione e Cura dell'Obesità Infantile e della Intolleranze Alimentari dei Bambini

Piccolo Cuoco è molto felice di annunciare a tutti gli amici e sostenitori l'inizio della collaborazione professionale con l'A.C.S.I.A.N., l'Associazione Centro Studi delle Intolleranze Alimentari e della Nutrizione, un'associazione senza scopo di lucro che nasce a Pisa nel 2005 per volontà di un gruppo di medici e biologi nutrizionisti allo scopo di approfondire le tematiche relative alle intolleranze alimentari. A.C.S.I.A.N. ha 70 sedi distribuiti sull'intero territorio nazionale ed è attivamente impegnata nella prevenzione delle intolleranze alimentari, problemi di obesità, partecipa a ricerche scientifiche, promuove progetti di sensibilizzazione alle tematiche alimentari in ambito scolastico, collabora con associazioni sportive ai massimi livelli, collabora attivamente al perfezionamento dei test di indagine che propone. L'obiettivo della collaborazione con il Piccolo Cuoco, il progetto di Educazione Alimentare per genitori e Bambini di 3-9 anni e il Tour 2011-2012 è quello di fornire un supporto medico e scientifico alle più comuni problematiche che i genitori dei bambini di 3-9 anni incontrano nel quotidiano con una attiva collaborazione sul sito, con una recensione scrupolosa dei prodotti che Piccolo Cuoco utilizza durante i Corsi di Cucina e con interventi diretti tramite convegni e giornate di studio create ad hoc. 
A.C.S.I.A.N. e Piccolo Cuoco: Per prevenzione e Cura dell'Obesità Infantile e della Intolleranze Alimentari dei Bambini
 Particolarmente ci è cara la collaborazione con la simpatica e sorridente Dott.ssa Lisa Fiore, Biologa Nutrizionista A.C.S.I.A.N.,che per occasione ho intervistato per tutti i lettori del sito del Piccolo Cuoco e che in questa prima parte dell'intervista ci spiega alcuni concetti fondamentali per prevenire l'obesità e affrontare le intolleranze nei bambini piccoli, dal suo punto di vista della mamma e biologo nutrizionista. E ancora prima di iniziare l'intervista, ecco cosa mi racconta:
Un saluto a tutti, sono Lisa Fiore biologo nutrizionista e faccio parte dell’Associazione ACSIAN.In particolare il mio settore di interesse e’ lo studio delle intolleranze alimentari e dell’obesita’ infantile - adolescenziale tramite l’impiego di test genetici. Ho la fortuna di vivere in Toscana dove sono nata, una regione secondo me bellissima che offre ancora molto dal punto di vista della qualità della vita. Piu’ precisamente ho scelto di vivere a Cascina, provincia di Pisa, nel cuore della campagna pisana per offrire ai miei figli la possibilità di essere costantemente in contatto con la natura. Ho due figli, il maggiore Emanuel ha 9 anni e la piccolina Iris che ne ha 7.Sei una mamma e una professionista. La domanda di sempre:  Come riesci a conciliare tutto?
Come si dice sempre non e’ facile conciliare lavoro, figli, famiglia e come me lo sanno tutte le donne che lavorano, non importa in quale settore. La cosa importante comunque e’ cercare di dedicare ai propri figli tutto il tempo possibile, giocando con loro e creando insieme qualcosa di sempre diverso e stimolante.  Quando stai fuori casa tutto il giorno non e’ semplice ma indispensabile. 
Sei te a preparare i piatti per i tuoi figli?
Si, solitamente sono io che “creo” in cucina, qualche volta mi sostituisce mio marito che e’ bravissimo!
Tu sei un biologo nutrizionista, quindi per te la preparazione dei pasti per i tuoi figli è stato anche più facile, dal punto di vista dell’equilibrio nutrizionale. Cosa puoi consigliare ai genitori in merito?
Per l’equilibrio nutrizionale di un bambino si possono seguire alcune semplici “regole”: dare importanza alla prima colazione che purtroppo spesso viene trascurata e consumata in fretta. Dare ai nostri figli merende per la scuola e merende pomeridiane sane e leggere. Insegnare loro a consumare frutta e verdura ogni giorno, in forme e modi diversi e limitare da parte nostra l’utilizzo del sale.  Variare spesso la scelta dei cibi e il modo di cucinarli e presentarli, questo permette non solo di assumere ogni tipo di nutriente necessario ma anche di evitare la “monotonia alimentare” nociva sia da un punto di vista fisiologico che psicologico.
Coinvolgi mai o hai mai coinvolto i tuoi figli in cucina? In che modo?Non appena posso coinvolgo i miei figli in cucina preparando con loro le pietanze che poi mangeremo insieme.
Vi siete divertiti?E’ molto divertente cucinare insieme, anche se si litigano per dividersi i compiti e la cucina dopo e’ un disastro! :- )
Che strategia adottare, secondo te, per prevenire l’obesità infantile?Con alcuni accorgimenti non e’ difficile prevenire, o quanto meno tenere sotto controllo l’obesita’ infantile. Intanto non trascuriamo la componente ereditaria di questa condizione, che ha un peso molto forte in tante realta’. E’ per questo che la moderna nutrizione si avvale di test genetici (esame del DNA) mirati proprio anche allo screening dell’obesita’. In generale valgono comunque le regole nutrizionali di cui abbiamo parlato prima. Aggiungerei che il genitore non deve sentirsi “cattivo” se vieta alcuni alimenti come dolci confezionati, bibite gassate o patatine la cui somministrazione non va mai utilizzata come “premio”. Spingere i nostri figli a fare attivita’ fisica, non caricare eccessivamente l’apporto calorico nelle ore pomeridiane e serali, educarli a non mangiare davanti alla TV perche’ questo non da la percezione di quanto stiamo effettivamente mangiando. Direi infine che e’ comunque utile fare qualche piccola “concessione” ogni tanto, importante da un punto di vista psicologico, niente e’ nocivo se assunto adeguatamente.
Quali sono gli alimenti più pericolosi?Come dicevo prima, niente e’ pericoloso se assunto in giusta dose. Il problema e’ l’uso troppo frequente o addirittura l’abuso di alcuni alimenti. Troppo spesso l’alimentazione dei bambini e’ eccessivamente carica di grassi e proteine animali ( formaggi, carni) e di carboidrati ad altissimo indice glicemico (snack dolci o salati, merendine confezionate, succhi di frutta commerciali). Attenzione poi a tutti i “fuori pasto” consumati oltre i 5 pasti consigliabili.
Ci sono anche alcune sregolatezze più comunemente considerate false, come p.e. dare ai bambini la frutta alla fine del pasto?Di sregolatezze e luoghi comuni legati all’alimentazione ce ne sono veramente molti. Porto alcuni esempi. Quante volte sentiamo dire “questo fa bene” o “questo fa male” (a meno di non soffrire di allergie o intolleranze niente fa bene o male in assoluto), oppure “mangia molto zucchero perche’ vai a scuola e fa bene al cervello”, “stai crescendo quindi devi mangiare tanto”, “non bere tanta acqua perche’ gonfia”, “i cibi vanno cotti molto altrimenti non si eliminano i batteri’. Potrei andare avanti a lungo!
Tu o i tuoi bambini avete qualche intolleranza?I miei figli al momento non hanno mai manifestato intolleranze alimentari, io personalmente sono geneticamente intollerante al lattosio e al nichel.
Come si può capire se un bambino è intollerante?Purtroppo e’ difficile capire che un bambino e’ intollerante prima che compaiano i sintomi tipici di questa condizione, a meno di non fare test genetici “preventivi” e mirati di screening.
Una volta individuata l’intolleranza, in che modo gestirla, secondo te dal punto di vista psicologico?Cercando di far capire al bambino ma soprattutto ai genitori che l’intolleranza alimentare e’ una condizione molto frequente e comune, e che con l’aiuto di un professionista le intolleranze si possono tenere sotto controllo senza sconvolgere troppo le abitudini alimentari. Le intolleranze alimentari non sono allergie quindi , se individuate e gestite correttamente, non condizionano la vita.
Le intolleranze sono tutte incurabili?No, le intolleranze non sono incurabili, anzi nella maggior parte dei casi si riesce a condurre una vita alimentare praticamente normale se correttamente seguiti.
In che modo possiamo prevenire le intolleranze?Il concetto di prevenzione nel campo delle intolleranze alimentari e’ molto controverso. Soprattutto nel caso di una intolleranza genetica e’ difficile prevenire. Uno screening genetico, ripeto, aiuta molto perche’ conoscendo il DNA si possono effettuare interventi particolarmente mirati. Aggiungerei poi un’ alimentazione il piu’ varia ed equilibrata possibile, in modo da non sovraccaricare troppo il nostro organismo di un nutriente piuttosto che di un altro; spesso le intolleranze insorgono in seguito ad un eccessivo accumulo della sostanza “incriminata”.
Se vuoi sapere in che modo trasmettere correttamente ai nostri bambini, secondo la Dott.ssa Fiore, l'interesse e conoscenza dell'alimentazione sana e biologica, non perdere la seconda parte dell'intervista.Se invece, vuoi, fare una domanda personale alla Dott.ssa Lisa Fiore in merito alle problematiche di intolleranze alimentari e/o obesità infantile, non devi fare altro che cliccare sul link per inviare in privato la tua domanda. La Dott.ssa Fiore ti risponderà direttamente nella tua casella e-mail nei tempi più brevi possibili.
Per sapere di più sull'A.C.S.I.A.N., clicca qui: www.acsian.eu


Buon appetito e Buon divertimento in Cucina!Vostro,A.C.S.I.A.N. e Piccolo Cuoco: Per prevenzione e Cura dell'Obesità Infantile e della Intolleranze Alimentari dei Bambini Cerca tutte le Ricette e Articoli simili:
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