Mai titolo fu per me più appropriato. Ebbene sì, faccio parte di quella cerchia di persone alle quali, con l’avvicinarsi di dicembre, spunta fuori l’orticaria.
Non tanto per il Natale in sé, quanto più per l’isterismo che genera negli esseri umani che mi/ci circondano. Va detto, però, che non sono sempre stata così. Ho iniziato quando, da bimba, l’interrogativo cruciale ‘Ma come fa Babbo Natale a venire in casa mia se non ha le chiavi, se non ho il camino e se le finestre sono chiuse?’ s’è fatto strada nella mia testolina.
Bisogna fare una dovuta premessa: vivo a Genova, la città del ‘mugugno’. Non vogliatemene se, allora, mugugno anche un po’ qui. E’ un lavoro sporco, ma dopotutto qualcuno lo deve pur fare. Ammetto anche che, così per sport, non mi dispiaccia fare un po’ il Brontolo della situazione…
Ma veniamo a noi. E al motivo per cui siamo qui. Il Natale… Beh, al di là della neve, delle luminarie, dei panettoni, degli sbrillini e chi più ne ha più ne metta…partiamo dal principio: a Natale siamo tutti più buoni, si dice. Sì, può darsi, ma siamo anche tutti più isterici. Perché c’è gente che si riduce all’ultimo minuto per tutto e, inevitabilmente, va a scontrarsi con la vita degli altri.
I marciapiedi si riducono a veri e propri circuiti di Formula1, con i ritardatari che avanzano come dei panzer alla ricerca di qualche rimasuglio di regalo improvvisato cercando di battersi sul tempo gli uni con gli altri. E tu, che i regali di Natale li hai già belli e pronti –se va bene da Gennaio dell’anno prima– non puoi fare altro che armarti di santa pazienza –e di tenuta antisommossa– per sopravvivere all’assalto della corazzata.
Tralasciamo il discorso del riciclo dei regali. Perché fino ad ora, la differenziata, consta solo di Vetro, Plastica, Lattine, Carta e Umido. Si sono forse dimenticati di inserire la dicitura Regali di Natale?
Ma Natale porta con sé anche quella miriade di gente che, miracolosamente e magicamente, rispunta fuori dai meandri di luoghi sperduti e terre sconosciute, così, come se niente fosse. Puntuali come un orologio svizzero, dal primo dicembre e per i giorni a seguire, neanche fossero un calendario dell’avvento, tornano a palesarsi con le scuse più assurde solo per essere certi che ci si ricordi di loro e –sperabilmente– gli si faccia un regalo, per poi risparire magicamente già dal 26 Dicembre. E tu gli vorresti rispondere:
“Ohh..scusami, con mio grande rammarico ti devo comunicare che sono caduta dalle scale e ho perso la memoria….ma, ci conosciamo?”
“Accidenti, proprio un mese fa mi sono convertita ad un credo di una tribù d’oltregalassia e, ahimé, mi duole comunicarti che non festeggiamo più il Natale….”
Si sa, alla sfacciataggine non c’è proprio limite.
Vogliamo poi parlare dei pranzi/cene/colazioni/spuntini/brunch e qualsivoglia altro appuntamento gastronomico con il parentado? Nemmeno le strategie elfiche sarebbero in grado di mettere d’accordo tutte le teste… Competitività ai massimi livelli a colpi di pentoloni e cucchiai per il banchetto più ricco e più bello, elucubrazioni degne del più difficile Sudoku per non fare torti a nessuno e per la suddivisione dei posti a tavola… Già sento un echeggiare lontano dei tipici “No io se c’è tizio non vengo… No io vicino a caio non voglio sedermi…” da fare invidia alle più antiche faide etniche. Ma a Natale non si era tutti più buoni?
Giornate intere passate a tavola. Vigilia, antivigilia, anti-antivigilia, Natale, Santo Stefano, pranzo, cena, spuntino della mezzanotte… “Sono a dieta” non esiste ed è bandito. E tu che, per tutto l’anno hai fatto una fatica immane patendo la fame in nome della bilancia ti vedi passare sotto al naso tonnellate di grassi, carboidrati e zuccheri e li guardi con la bavetta, come se stessi cercando un po’ d’acqua nel deserto.
La mia soluzione al Natale sarebbe lo scaffale Guide Turistiche della libreria. Chiudere gli occhi, posare la mano a caso, tirarne fuori una e vruuuuuuuum…Buon Natale a tutti!
Invece starò qui, come la maggior parte di tutti. Combatterò la bolgia di ritardatari che affollerà le strade, cercando di non farmi travolgere. Parteciperò a banchetti e a preparativi, cercando di mettere d’accordo tutti quanti. E sì, mi negherò a quei simpaticoni che spunteranno fuori dopo millenni di silenzio facendo finta di niente, perché a Natale si è tutti buoni, non fessi.
E guarderò le mie guide turistiche. Sopravviverò al Natale sognando di essere là, su quella spiaggia a 40°, con quell’acqua cristallina, sul mio asciugamano in riva al mare, sotto alla palma con un costume per amico.
Buon Natale a tutti!!! QueenMiSeRy