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Addio a Giorgio Faletti, un comunicatore a 360 gradi

Creato il 05 luglio 2014 da Oggialcinemanet @oggialcinema

Cabarettista, attore, compositore, cantante, scrittore: Giorgio Faletti, classe 1950, originario di Asti, è stato un talento della comunicazione a 360 gradi.

Si è spento ieri a Torino Giorgio Faletti, un artista poliedrico che nella sua carriera è riuscito a conquistare alcune delle platee più ambite nel mondo dello spettacolo. Un successo ottenuto sul palco del Derby, il locale milanese di cabaret in cui Faletti si è fatto le ossa insieme ad altri nomi divenuti poi noti come Diego Abatantuono e Paolo Rossi; sulla schermo televisivo con i milioni di telespettatori italiani che seguivano gli sketch del poliziotto Vito Catozzo e della romagnola Suor Daliso nel programma tv Drive In; sul palco di Sanremo dove nel 1994 Faletti si reinventò ed arrivò al secondo posto con la canzone Signor tenente, in cui  a due anni di distanza dalle bombe del ’92 denunciò le stragi mafiose e le condizioni di pericolo in cui le forze dell’ordine lavoravano soprattutto al sud; nelle classifiche letterarie quando nel 2003 fu pubblicato il primo romanzo di Faletti Io uccido che vendette più di quattro milioni di copie, una “nuova strada” che rilanciò ancora una volta l’autore astigiano. Al cinema lo abbiamo visto interpretare il professore Antonio Martinelli, “la carogna”, nei film di Fausto Brizzi Notte prima degli esami (2006) Notte prima degli esami oggi (2007).

Vito Catozzo, il personaggio che Faletti interpretava nel programma tv di Antonio Ricci Drive In

Vito Catozzo, il personaggio che Faletti interpretava nel programma tv di Antonio Ricci Drive In

A portare via uno dei talenti della comunicazione italiana, una figura che è riuscita ad entrare nella cultura popolare più volte e con più volti, è stato un male che soli tre mesi fa gli fece cancellare le date della sua breve tournée senza piangersi addosso troppo, con una sorta di addio inviato telematicamente ai fai attraverso il suo sito ufficiale: «Cari amici purtroppo a volte l’età, portatrice di acciacchi, è nemica della gioia. Ho dovuto a malincuore rinunciare alla pur breve tournée per motivi di salute legati principalmente alle condizioni precarie della mia schiena, che mi impedisce di sostenere la durata dello spettacolo. Mi piange davvero il cuore perché incontrare degli amici come voi è ogni volta un piccolo prodigio che si ripete e che ogni volta mi inorgoglisce e mi commuove. Un abbraccio di cuore. Giorgio».

Giorgio Faletti può essere definito come un artista diretto, che senza mezzi termini è riuscito a rappresentare immaginari comuni, segnare epoche, a far ridere e rabbrividire attraverso scenari differenti e sempre sorprendenti.

Martedì ad Asti, la sua città natale, sarà gli dato l’ultimo saluto nella chiesa della Collegiata di San Secondo alle ore 15. Per quella giornata il sindaco di Asti Fabrizio Brignolo ha proclamato il lutto cittadino.

Poi si gira, se ne va, scompare e mi lascia solo. Purtroppo quello che mi ha suscitato non se lo porta via. Resta dentro di me a scavare e a nutrirsi di fiato“.
(Giorgio Faletti, “Appunti di un venditore di donne”)

di Federica De Masi per Oggialcinema.net


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