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Addio alle province, si passa alle Città metropolitane: a Torino a giugno

Creato il 24 dicembre 2013 da Retrò Online Magazine @retr_online

La sigla di due lettere maiuscole tra parentesi è ormai un automatismo, sin dai tempi delle elementari, per chiunque scriva cartoline o compili documenti che necessitino la specificazione della provincia. Presto, però, la sigla (TO) potrebbe diventare obsoleta tanto quanto la concezione a cui fa riferimento.
Infatti, il 30 giugno 2014, tra poco più di sei mesi, la provincia nata nel 1859, la prima della penisola italiana, vedrà la fine dei suoi giorni a favore della cosiddetta Città Metropolitana. A sancirlo è il disegno di legge Delrio (conosciuto anche con il nome di “svuota province), che probabilmente sarà approvato a inizio 2014 dal Senato; la Camera ha già confermato sabato il proprio consenso in merito. Non tutti, però, hanno una visione positiva della proposta. Saitta, presidente della Provincia, l’ha definita: “Un colpo alla democrazia, con l’abolizione dell’elezione diretta, e la duplicazione dei costi.”
La legge Delrio prevede lo svuotamento delle province, e nel 2014 non ci saranno elezioni provinciali. Il ddl istituisce le Città metropolitane, che godranno di “autonomia giuridica e statutaria”, a sostituzione delle province, che saranno formate dall’agglomerarsi di alcuni Comuni. Le Città metropolitane non sostituiranno però tutte le province; quelle che rimarranno attive saranno amministrate dai rispettivi sindaci.
Per quanto riguarda il caso di Torino, la Città metropolitana occuperà lo stesso spazio della provincia e, come scrive Alessandro Mondo sulle pagine de La Stampa, “ne assumerà il personale, il patrimonio (immobiliare e azionario),parte delle competenze (l’edilizia scolastica […] sarà trasferita ai Comuni), i trasferimenti […]”. A luglio 2014 sarà inoltre eletto un Consiglio metropolitano con a capo Fassino, fino ad allora regolarmente sindaco della città. Nel caso in cui però non fosse prevista l’istituzione diretta del sindaco, la città sarà divisa in municipi, senza la presenza di una giunta.
È da ribadire che i Comuni non sono obbligati all’adesione; la scelta tra Provincia o Città metropolitana sarà da compiere tra il 1 luglio e il 30 settembre 2014. Nel caso in cui le due istituzioni si ritrovassero a convivere, vi sarà una divisione di risorse in base alla popolazione. Entro la fine del 2013 è previsto il riunirsi di un Consiglio metropolitano formato da 16 sindaci dei Comuni aderenti al progetto.


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