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È l'effetto di un provvedimento approvato ieri sera da Agcom (Autorità garante delle comunicazioni), a cui spetta il compito di trasformare in regolamento attuativo il decreto Romani sui servizi media audiovisivi.
Diamo addio alle web radio libere, sgravate da oneri burocratici e autorizzazioni. Dovranno fare una dichiarazione di inizio attività e pagare un costo di autorizzazione pari a 750 euro. Che sale a 1.500 euro per le web tv lineari (cioè con palinsesto). È l’effetto di un provvedimento approvato da Agcom (Autorità garante delle comunicazioni), a cui spetta il compito di trasformare in regolamento attuativo il decreto Romani sui servizi media audiovisivi. Nella stessa riunione di consiglio, Agcom doveva stabilire anche una prima bozza di regole per potenziare la lotta alla pirateria (sempre sulla scorta del Romani), ma ne ha rinviato la discussione. Meno male: il testo su cui Agom si stava orientando ipotizzava misure di severità inaudita, per oscurare siti/blog e bloccare il peer to peer.
Web radio e web tv lineari
Alla fine il testo approvato su web radio e web tv lineari alleggerisce gli obblighi che si leggevano nella bozza di regolamento, criticata dai soggetti interessati. Il costo per l’autorizzazione indicato prima era infatti di 3mila euro. Dovranno inoltre presentare solo una Dia, dichiarazione di inizio attività, e poi cominciare subito a trasmettere. Nella bozza precedente invece si chiedeva alle web tv lineari di chiedere autorizzazione ad Agcom e aspettare 60 giorni la risposta, prima di trasmettere.
Finora l’Autorità ha deliberato solo sulle web tv più simili ai normali canali televisivi lineari: quelle cioè con un palinsesto. Ha rimandato a lunedì la decisione sulle web tv con video on demand, che sono la maggioranza delle migliaia di web tv italiane. È probabile che per queste tv gli oneri saranno ancora più leggeri, visto che c’era questa diversa proporzione nel testo di bozza.
Anche se alleggerite, le regole su web tv e web radio sono una svolta nello scenario italiano. Finora infatti quei servizi hanno trasmesso in totale libertà, senza dover affrontare costi di autorizzazione né burocrazia. Questi potrebbero essere tali da scoraggiare alcune (se non molte) web tv e web radio amatoriali.
Complimenti a Paolo Romani.
Sempre peggio...
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