Magazine Basket

Adesso o mai più per gli italiani: Andrea Bargnani

Creato il 21 ottobre 2010 da Basketcaffe @basketcaffe

bargnaniDrastico forse come titolo, ma è innegabile che stia per cominciare la stagione decisiva per gli “italians” nella lega d’oltreoceano, sarà l’anno della consacrazione a protagonisti nel basket delle stelle o a semplici giocatori di passaggio. Sta di fatto che tutti e tre avranno probabilmente lo spazio e le opportunità che dal loro esordio negli States hanno sempre desiderato, decisivo giocarsi bene le proprie carte.

Oggi partiamo questo piccolo focus parlando di Andrea Bargnani e dei suoi Toronto Raptors.

Dopo la partenza per South Beach di Crish Bosh ha cominciato a studiare da leader. E’ lui l’uomo (non a caso di recente in quel di Toronto lo chiamano “The Man”) da cui ci si aspetta un salto di qualità e che ha nelle sue possibilità le caratteristiche per condurre la squadra ed essere la prima scelta offensiva dei Raptors, supportato da un gruppo che per la verità non sembra essere alla sua altezza e in grado di raggiungere facilmente la post-season.
A differenza degli altri due italiani, il Mago non deve dimostrare di avere il talento necessario per essere una stella, le sue doti d’attacco sono indiscutibili, ma quello di cui manca per completare il suo gioco è migliorarsi nel gioco difensivo e far valere finalmente ognuno dei suoi 213 centimetri e 113 Kg. Senza Bosh, oltre al compito di miglior realizzatore, fondamentale per lui sarà ricoprire anche quello di principale rimbalzista, nonchè contribuire pesantemente in difesa bloccando il maggior numero possibile di entrate, e un buon numero di stoppate, soprattutto verso quegli avversari che gli pagano centimetri. In attacco poi a migliorare deve essere anche la sua capacità di maturare le scelte giuste e sapersi assumere la responsabilità dei tiri importanti, caricandosi la squadra sulle spalle.

Complessivamente deve lavorare per migliorarsi su entrambi i lati del campo, da giocatore ma soprattutto da leader, e questo lui lo sa. Lo stesso coach Triano afferma:

Sta lavorando sodo, più delle scorse estati, per migliorarsi soprattutto nel gioco in post basso, è un giocatore che sta evolvendosi…

Andrea BargnaniAl tempo stesso non deve trascurare le sue ben note doti al tiro dalla media e lunga distanza, nonché di ottimo passatore, ideale per servire giocatori dell’atletismo di De Rozan, Jack e Johnson nei tagli verso il pitturato, o verso Barbosa e Kleiza sul perimetro, inoltre, palla a terra, sempre secondo Triano, possiede un atletismo che pochi giocatori della sua stazza possono dire di avere nel gioco uno contro uno.

Dunque a Toronto si sta lavorando per mettergli a disposizione una squadra che spesso cercherà di portarlo fuori dall’arco per un tiro pesante, ma ancora di più che dovrà creargli lo spazio per giocarsela uno contro uno o che gli farà ricevere palla in post basso, ed è Andrea stesso che afferma di voler giocare così. Un tipo di gioco che ha già potuto sperimentare questa estate con la nazionale, con cui dunque ha effettuato un’ottima pratica in vista della prossima stagione NBA.
Non è soltanto necessario che buona parte dei 24 punti e 11 rimbalzi a partita di Bosh adesso li faccia lui, il rischio è di ottenere a fine stagione lo stesso risultato dello scorso anno, di una squadra incostante e priva di una identità capace di mancare i playoff, dopo averli avuti ad un passo per buona parte del finale di stagione. Tutti a Toronto si chiedono se Bargnani sia pronto a diventare “The Man”, l’uomo decisivo, e se lo aspettano; il punto è trovare in Andrea quello che con il suo ex numero 1 non è forse mai riuscito ad essere, un vero leader, al di la del talento individuale.

Maurizio Cotugno


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :