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Adesso o mai più per gli italiani: Danilo Gallinari

Creato il 24 ottobre 2010 da Basketcaffe @basketcaffe

GallinariDopo aver parlato di Andrea Bargnani, continuiamo il nostro piccolo focus sui tre italiani impegnati in questa stagione nella NBA e sulle loro prospettive di quest’anno, davvero importantissimo.
Oggi tocca a Danilo Gallinari ed ai suoi New York Knicks.

Nessuno avrebbe mai detto a Reggie Miller (il miglior tiratore da 3 punti della storia della NBA) di penetrare di più piuttosto che tirare da oltre l’arco … questo è stato finora il suo ruolo nel gioco…

E’ questa la risposta di Mike D’Antoni a chi suggerirebbe a Gallinari di fare qualcosa in più che stare così tanto sul perimetro a cercare soluzioni dalla lunga distanza. Stando alle parole del suo tecnico per raggiungere un livello più alto, Danilo non deve cambiare il suo modo di giocare, ma a cambiare deve essere il suo atteggiamento mentale, che deve portarlo a diventare più aggressivo durante il gioco piuttosto che aspettare che la squadra abbia bisogno dei suoi tiri. D’Antoni continua a spronare il suo giocatore:

I 25 o 30 minuti che gioca ad ogni partita devono essere i più duri che abbia mai giocato.

Gallinari ha concluso la scorsa stagione al terzo posto come miglior tiratore da 3 punti, ma in quella che sta per cominciare il suo ruolo può e deve cambiare da quello del semplice cecchino dall’arco, specie giocando di fianco ad uno come Amar’e Stoudemire come principale terminale d’attacco dei newyorkesi, e questo vuol dire poter aver più spazio per penetrare o ricevere quando la difesa aversaria si chiuderà sul 5 volte all-star e necessita di supporto fisico nel pitturato, doti che tuttavia ha più volte dimostrato di possedere.
Oltre all’ala ex Suns, ai New York Knicks sono arrivati anche altri elementi nuovi e degni di nota che hanno fatto diventare finalmente la squadra in grado di lottare per andare ai playoff: Felton non è il playmaker più adatto al gioco di D’Antoni ma potrebbe innescare bene l’italiano sul perimetro, mentre Randolph darà un’importante dose di atletismo e Azubuike e Turiaf la difesa che in queste stagioni è mancata. Nella Eastern Conference la bagarre per gli ultimi posti disponibili per la post season sarà agguerrita, e New York dovrebbe far parte di questo gruppetto di squadre.

DaniloGallinariIn aggiunta finalmente questa è stata la prima estate in cui non ha avuto i problemi fisici che lo hanno penalizzato gli anni scorsi, e ha potuto lavorare principalmente sul suo potenziamento fisico e tecnico (rinunciando anche alla maglia della nazionale).
Danilo è dunque chiamato a dare la conferma definitiva del suo talento, mantenendo le sue armi che finora gli hanno fatto guadagnare consensi nella Lega e andando a migliorarsi laddove gli manca quel qualcosa che gli serve per poter diventare una stella da 20 punti a partita, sfruttando la fiducia incondizionata che coach D’Antoni anche quest’anno è disposto a dargli.

Peccato infine per questi ultimi rumors di mercato che lo vogliono coinvolto in una trade verso Denver per portare Anthony nella Grande Mela, che potrebbero non aiutarlo a prepararsi mentalmente al meglio al nuovo inizio di stagione, lui si definisce tranquillo e di non avere assolutamente intenzione di lasciare un ambiente che ama e che più volte si è dimostrato favorevole nei confronti del Gallo. Ma come si sa a New York è facile cambiare idea e anche se un po’ riluttanti, i dirigenti dei Knicks pur di avere una stella di grandezza assoluta come Carmelo Anthony potrebbero decidere di privarsi del giovane italiano, che ovviamente i Nuggets vorrebbero come contropartita, avendo valutato molto bene il suo valore anche in ottica futura.

Maurizio Cotugno


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