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Adesso o mai più per gli italiani: Marco Belinelli

Creato il 25 ottobre 2010 da Basketcaffe @basketcaffe

Marco BelinelliConcludiamo il nostro focus sui tre italiani impegnati nel campionato NBA parlando della stagione che attende Marco Belinelli e i suoi New Orleans Hornets, squadra alla quale è approdato in estate dopo una trade.

La diciottesima scelta in assoluto del draft 2007, dei tre “italians” è quello su cui magari c’è meno pressione. Fino alla scorsa stagione ha dimostrato che, se la condizione fisica lo assiste, unitamente ad un buon minutaggio medio a partita, può dare un contributo importante alla partita e può raggiungere e superare i 10 punti di media, situazione che dovrebbe essergli garantita quest’anno a New Orleans, dove ormai gli scampoli di partita di Golden State e Toronto dovrebbero essere un ricordo e non dovrebbe esserci da lottare per un posto da titolare come shooting guard in una franchigia non troppo “affollata” di stelle. L’occasione è dunque quella che aspettava, e le prime uscite di preseason sembrano dargli ragione, con i suoi 13 punti di media in 27 minuti a partita.

Non mancano comunque attese su di lui, a cominciare da chi lo ha voluto agli Hornets, e cioè quelle del GM Dell Demps, entusiasta della sua aggiunta al roster:

Ha doti di ottimo tiratore ma al tempo stesso di giocatore che da profondità alla manovra verso il canestro e con ottimo trattamento di palla, insieme alla sua già buona esperienza di 3 anni nella NBA e anche di più nelle competizioni internazionali con la nazionale italiana.

Belinelli vs IlgauskasIn carriera, nelle 2 stagioni ai Warriors e in quella passata ai Raptors, ha totalizzato complessivamente una media di 6.6 punti per gara in appena 15.9 minuti, partendo sempre dalla panchina, ed egli stesso sottolinea le difficoltà avute nel ritagliarsi spazio, ma al tempo stesso ciò ha contribuito a migliorarlo come giocatore e come personalità, rendendolo mentalmente più forte e convinto che quest’anno potrà dare un contributo importante alla suo nuova squadra.
I numeri del resto non gli mancano, infatti tra gli Hornets, il Beli detiene la seconda miglior percentuale al tiro da tre con il 38.8, secondo solo a Peja Stojakovic (settimo di sempre nella storia della lega con il 40%). Coach Monty Williams su di lui sostiene che l’italiano sia stato finora sottovalutato e che possegga doti che molti non si aspettano da lui, come un grande atletismo che lo rende un’ala che può tirare e trattarla palla fornendo alla squadra importanti alternative di attacco, soprattutto trascinando via un po’ di difensori da Chris Paul, la stella assoluta della squadra; gli stessi compagni lo hanno capito e puntano molto su di lui.

Coach Williams continua:

Lui sa a che punto della sua carriera si trova. Sa che è un anno decisivo per lui, ma non ha paura ed è all’altezza, mettete tutte queste cose insieme e avrete un ragazzo di talento deciso ad aiutarci a vincere.

Non resta altro per Marco che scendere in campo e dimostrarlo. Anche perchè la sua squadra quest’anno avrà bisogno di lui per tornare ai playoff in una conference, la Western, davvero difficile e piena di squadre di alto livello che puntano alla post-season; con Paul in campo il compito di Belinelli dovrebbe essere più semplice perchè ricevere gli scarichi di quello che è probabilmente il miglior playmaker esistente sulla Terra e tirare con spazio è una cosa che l’italiano sa fare e siamo sicuri farà senza problemi. L’ultimo anno di contratto garantito poi lo dovrà spronare ancora di più per guadagnarsi ulteriore fiducia nella società in vista della prossima difficile off-season.

Completato questo focus sui nostri alfieri in NBA, vi chiediamo nel nostro nuovo sondaggio chi di loro farà meglio nella stagione che avrà inizio domani notte? Votate!


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