Magazine Cinema
Durata: 110'
La trama (con parole mie): James Bond, agente segreto britannico tra i pochi ad avere la "licenza di uccidere", è incaricato di indagare sulla misteriosa morte di un collega, avvenuta in circostanze poco chiare. Giunto in Jamaica, Bond si troverà coinvolto in una serie di intrighi legati ai servizi segreti statunitensi, ad una bellissima avventuriera ed alle dicerie a proposito di draghi sputafuoco e del Dr. No, criminale deciso a sfruttare risorse e scienza per colpire al cuore il mondo.Toccherà a Bond, accanto alla nuova compagna di viaggio Honey Ryder, fare fronte ai piani di No e tentare di sgominare la sua organizzazione e base segreta dall'interno: ma non sarà facile, ed il percorso che condurrà al successo non risparmierà sofferenza, rischi e morte.
Esistono personaggi in grado di cambiare la vita dei loro autori, del pubblico e di generazioni intere di fan: giunti nel momento e nel posto giusto, dotati del carisma che necessitano i charachters memorabili, di tratti fisici distintivi, di una morale più o meno solida, i protagonisti di grosso calibro finiscono per diventare così grandi da fagocitare le opere che ne raccontano le gesta.Uno di questi è senza dubbio James Bond, nato dalla penna di Ian Fleming, icona della Letteratura e del Cinema, ma anche della cultura popolare, passando attraverso l'approccio, lo stile, le scelte in termini di alcool ed armi, il magnetismo esercitato sulle donne: tra gli attori che hanno prestato, nel corso dei decenni, volto e fisicità all'agente segreto più famoso del grande schermo, Sean Connery rappresenta, forse, l'apice in termini di equilibrio perfetto tra classe e presenza scenica, che proprio con il suo esordio nei panni del nostro 007 ha finito per settare uno standard assolutamente unico.
Personalmente, per quanto possa suonare strano, non avevo ancora affrontato la visione di questo Licenza di uccidere - decisamente meno affascinante dell'originale Dr. No nell'adattamento -, o quantomeno non nella mia vita da appassionato di Cinema - probabilmente, nel corso dell'infanzia, mi sarà capitato di incrociare il cammino del lavoro di Terence Young con mio nonno, ma onestamente non ne ho memoria -, e l'averlo recuperato mi ha fatto sentire decisamente più completo come appassionato di Bond e di settima arte.
Licenza di uccidere, infatti, è un film d'avventura splendido da vedere anche a più di cinquant'anni dall'uscita - forse apparirà un pò vintage, ma per nulla posticcio o forzato, al massimo leggermente naif nell'evoluzione -, che trasuda stile e manifesta la grande compostezza inglese, che anche nei passaggi più movimentati e fracassoni, riesce a mantenere lo stesso contegno del suo protagonista, pronto a passare da eleganti completi, drinks e notti a letto con la donna di turno ad un'ambientazione decisamente esotica, da fumetto dell'epoca, e che presenta uno spirito più simile a quello dei successivi Indiana Jones che non ad un prodotto legato allo spionaggio.
Sequenze leggendarie, inoltre, come la notissima uscita dall'acqua di Ursula Andress in bikini o il confronto con il Dr. No nel pieno della degenerazione radioattiva del rifugio di quest'ultimo contribuiscono a rendere Licenza di uccidere una visione di quelle in grado di conquistare a prescindere dal periodo storico e dalla cultura personale dello spettatore, catturando dal primo all'ultimo minuto anche grazie a cambi di passo che portano dal thriller al film d'atmosfera, dall'avventura - come scrivevo poco sopra - all'azione pura - splendido nella sua ingenuità il momento dedicato allo scontro con il "drago" - .
Senza dubbio, per approccio e tamarraggine, un tipo come il sottoscritto resterà sempre più legato a titoli della serie di Bond come il recente Casinò Royale, eppure non posso che rimanere ammirato dalla classe cristallina di questo Classico senza tempo, divertente ma non troppo leggero, semplice e veloce ma non improvvisato.
Avercene, di protagonisti - e di film - come questo.
MrFord
"Now, there's a woman on my block
she just sit there facing the hill
she say who gonna take away his license to kill?"
Bob Dylan - "License to kill" -
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