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Positiva o negativa che sia, l’evoluzione e’ in atto.
Dopo l’ultimo discorso di Essam Sharaf, lo scorso 11 Luglio, a cui e’ seguito il discorso meno cordiale del membro del Consiglio Militare delle Forze Armate, molte cose sono accadute nel Paese.
Il Generale Mohsen El Fangary, nel suo discorso/minaccia, avvertiva il Popolo egiziano (e non solo) come segue:
- Le Forze Armate appoggiano e sosterrano qualsiasi decisione presa dal Primo Ministro in carica
- Le Forze Armate rimarrano nel Paese finquando esso potra’ considerarsi “Stato Civile” e quindi riconsegnato al suo Popolo.
- Le Forze Armate non approvano il comportamento di coloro che manifestando ad oltranza bloccano le funzionalita’ economiche del Paese.
- Le Forze Armate puniranno coloro che manifestando disturbano la normale quotidianeita’ lavorativa del Paese
- Le Forze Armate non approvano quei candidati alla presidenza che istigano le masse e si fanno, di loro, leaders.
Questo bel discorso, eseguito in maniera molto militare, fu pronunciato a seguito dei disordini della scorsa settimana in Piazza Tahrir, quando alcuni manifestanti sostarono e chiusero le entrate del Palazzo Mogamma (Centro degli uffici ministeriali del Cairo), provocando evidenti disagi a lavoratori e civili.
Da allora le cose cominciarono a cambiare.
Piazza Tahrir ed alcune Piazze egiziane, furono e sono attualmente occupate da tende e manifestanti. Il numero di questi diminuisce durante il giorno toccando poco piu’ di un centinaio, per aumentare verso sera o meglio dopo l’orario del lavoro, fino a toccare punte di circa 500 persone.
Durante i giorni festivi di Venerdi e Sabato, la presenza nelle varie Piazze e’ considerevolmente piu’ alta, visto appunto che si tratta di giorni non lavorativi.
Molte persone hanno interrotto lo sciopero della fame intrapreso da Venerdi’ 8 Luglio (ne parlammo qui). Tra questi degno di nota e’ il simpatico Dr. Ayman che ieri, a seguito di malori dovuti appunto alla mancanza di liquidi e cibo, ha richiesto ed ottenuto di essere portato in ospedale, ma non uno qualsiasi, bensi’ quello di Sharm el Sheik, dove si trova ancora il vecchio Moubarak.
E’ di ieri invece la notizia, diffusa dall’avvocato dell’ex presidente, che quest’ultimo si trovasse in coma a seguito di un ictus. Notiza smentita poche ore dopo ed attribuita all’avvocato come tentativo di distogliere l’attenzione da Hosni, perche’, poverino, in grave disagio psicologico nonche’ fisico.
Dal punto di vista governativo invece, il Primo Ministro ha composto un nuovo governo sostituendo ben 15 Ministri tra cui quello delle Finanze, quello della Sanita’, quello degli Esteri, quello dell’Istruzione.
Molte persone si sono dette soddisfatte di questa presa di posizione di Sharaf, tanto che le tende nella Piazza di Suez sono state smontate per dare tempo al nuovo governo di agire.
Il Ministro degli Interni ha invece mandato a casa circa 700 uomini dell’ordine tra Ufficiali e Poliziotti, considerati possibili colpevoli di essere tra gli assassin dei Martiri e considerati anche colpevoli di negligenza, in quanto si erano rifiutati di riprendere a lavorare dopo la Rivoluzione, quando il loro “potere” era stato cosi’ intaccato.
L’America, dice oggi il principale quotidiano egiziano Masr El Youm, si dice favorevole a lasciare il Paese in mano ai militari o, addirittura ai Salafiti. Considerazione, che stupisce ovviamente, e che appoggia il pensiero dell’Arabia Saudita, spaventata da una possibile risalita al potere dell’Egitto ed un ritorno al passato (parliamo degli anni 50) quand’esso era il centro politico, economico e sociale di tutti i Paesi Arabi.
Intanto e’ prevista per il prossimo Venerdi’ una nuova manifestazione milionaria invocata non dal movimento del 25 Gennaio, ma da esponenti religiosi, i quali chiedono al Popolo di dare tempo al nuovo governo e di ritornare, tutti, a lavorare
Socialmente parlando, invece, l’Egitto non mostra ne’ disagi ne’ preoccupazioni.
Ieri, il nuovo sindaco di Luxor, e’ sceso per la strada armato di scopa per spazzare le strade della sua citta’. I turisti presenti, attirati da un cosi’ strano e gentile gesto, si sono uniti a lui ed insieme hanno spazzato, sotto un sole cocente, le strade del Museo all’aperto egiziano.
Questo evento e’ stato considerato dal Sindaco l’inaugurazione della nuova stagione turistica del Paese.
Intanto, mentre tra tutti i tursti gli italiani sono i soli a mancare all’appello, il Popolo egiziano si prepara all’arrivo del Mese Sacro del Ramadan.
E’ in atto a questo proposito, una vera e propria campagna pubblicitaria sostenuta da radio e social network, che porta questo slogan “ Mangher yamish monchen naish” – Senza frutta candita possiamo vivere-.
A sentirla cosi’ fa un po’ ridere, ma dietro questo motto si nasconde la speranza del ministro dell’economia di stringere un po’ la cinghia degli egiziani.
Difatti l’arrivo del Mese del Ramadan coincide con l’inizio di spese pazze per il Popolo egiziano. Ogni famiglia fa il pieno di cibo come se stesse per giungere una guerra nucleare, spendendo in maniera esagerata in cibi tipici (frutta candita, datteri, yougurt e bevande gassate e non) e beni di prima necessita’ (olio, burro, riso, farina, pasta).
Proprio sabato scorso, sono rimasta intrappolata al Carrefour, quel Carrefour svaligiato durante la Rivoluzione (ne parlammo qui) e che ha ripreso piena attivita’ da fine Marzo scorso. Sono rimasta in fila alla cassa per esattamente 1 ora e 10 minuti (cronometrati) e di fronte a me i carrelli erano pieni all’inverosimile di tutto cio’ che normalmente si potrebbe consumare in 4 mesi, ma che per l’occasione gli egiziani consumano in un mese soltanto.
Rivoluzione o no, piazza piene o meno, gli egiziani non rinunciano a nulla..e mi chiedo, sono proprio loro, questo Popolo spendaccione e determinato a fare cosi’ paura ai turisti??
Il sindaco di Luxor, Khalid Fouda con i turisti
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