-” Voglio esprimerti la mia gratitudine di Uomo, di Italiano, di amico, per te, che pur non essendo della mia parte, ti sei alzato coraggiosamente in piedi, in quell’aula di Montecitorio da troppi anni funestata di odio, per dire solo parole di saggezza, di comprensione, di fratellanza, parole d’amore per tutti, per la salvezza del nostro Paese………”
“…………….. si riprenda il dialogo all’interno, ci si parli vicendevolmente con onestà d’intenti, non si cerchi nelle parole dell’avversario quello ch ‘potrebbero nascondere’, non si facciano più processi alle intenzioni……..”
Questi due brani, così attuali, sono estrapolati da una lettera che il deputato comunista Gino Lubich scrisse al suo collega deputato, ma avversario di partito, in quanto democristiano, Igino Giordani nel lontano 1950.
Come Italiano che non è, e non è mai stato nè comunista, nè democristiano, mi chiedo con rammarico dove siano oggi simili figure di politici, capaci, in nome dell’amore per l’Italia e per il bene comune, di andare al di là degli schieramenti partitici e degli squallidi interessi di bottega.
Quanto avremmo bisogno di personaggi politici del calibro di Gino Lubich e di Igino Giordani!!!!!!
Grazie Lubich, grazie Giordani per avere contribuito a creare l’Italia dell’amore e della solidarietà!
Il testo integrale della lettera di Lubich a Giordani è pubblicata sul numero 7 del 10 aprile 2010 della rivista del Movimento dei Focolari, di cui Igino Giordani fu uno dei dei fondatori e collaboratori più stretti.