Al Policlinico federiciano di Napoli ha vinto la vita, per un po’ nessun essere umano verrà più soppresso perché non c’è più un medico disposto ad uccidere quel che l’embriologia definisce “nuovo essere umano, unico e irripetibile”. La decisione è stata di sospendere il servizio di Ivg e la somministrazione della pillola Ru486.
Dopo il blocco delle liste d’attesa, le donne sono state dirottate in altri presidi ospedalieri, la decisione è maturata dopo la morte del ginecologo Francesco Leone, unico medico abortista rimasto. Il direttore generale del Policlinico, Giovanni Persico, ha chiesto alla Regione l’autorizzazione ad assumere un altro ginecologo non obiettore, ma come ci dicono le statistiche gli obiettori superano notevolmente l’80%. D’altra parte sono solo loro che vedono cosa sia davvero l’embrione e il feto umano, e bisogna riflettere sul perché vi sia questa maggioranza bulgara di medici non disposti ad uccidere un essere umano.
Per restare in tema, fanno ridere, se non indignare, le urla di Maria Antonietta Farina Coscioni, deputato radicale e presidente onoraria dell’Associazione Luca Coscioni (sai che onore…), che si scaglia contro il cimitero per i feti abortiti a Firenze, voluto dal sindaco Matteo Renzi (PD), inneggiando a «provvedimenti contro i farmacisti “obiettori”». La definisce una decisione «di retroguardia e oscurantista» quella di provvedimenti che prevedono «la sepoltura di feti come fossero esseri umani, sconcerta che un analoga decisione sia ora adottata dalla giunta di centro-sinistra di Firenze». Evidentemente il centro sinistra dovrebbe ignorare le dichiarazioni della scienza (è nella maggior parte dei casi effettivamente lo fa, mentre il centro destra non li ignora ma fa poco per essere coerente con questa presa di coscienza). Le posizioni oscurantiste della Coscioni superano perfino l’alleanza politica dato che lo stesso Renzi milita nella stessa area politica, il quale risponde giustamente parlando di “norma di civiltà”.
Qui sotto un video dimostrativo di cosa sia il feto umano dalla 10° alla 14° settimana (si consideri che in Italia l’aborto è previsto fino alla 22°)