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Al voto sì, al voto no, la terra dei cachi

Creato il 10 settembre 2010 da Massmedili

  Bossi cede : no a sfiducia  -   video   E Silvio punta a un  nuovo scudo  Proseguirà la legislatura fino alla sua fine naturale (o almeno un altro po’) o entro primavera tutti a votare?

Io su un quesito del genere tenderei a non perderci il sonno. I media nazionali e soprattutto i quotidiani si infervorano neanche fosse un campionato di calcio… Giovedì scorso, una volta capito che la minaccia più seria di mandare a casa il governo non veiva dall’odiato nemico Fini ma dal “fedele” alleato Bossi, secondo il cui illuminato ed elevatissimo parere ”chi vuole un Governo tecnico cià le corna” (e anche “sceemo, sceemo”, “tu non capisci niente faccia di serpente” e “chi lo dice – un governo tecnico? – sa di esserlo” ), i media sono impazziti. Ma non era Tremonti, massimo pontiere fra Lega e PDL, a volere un gov tech con lui alla guida nei panni del gov e del tech, che stava già provandosi davanti allo specchio le antennine e le lucette da mettere in fronte per far vedere quanto è tech? Soprattutto spiazzati il Giornale e Libero  che ormai fossilizzati sul crucifige a Fini hanno relegato la pinzillacchera nei sottotitoli (il venerdì hanno ripreso allegramente a sparare su Fini).

Venerdì tutto rientrato: Bossi non fa più cadere il Gov: Berlusca deve avergli mandato una mazzetta di sondaggi freschi di giornata che dimostrano che non è mica detto che poi si ristravinca, come ipotizzava nel frattempo il sagace Maroni.

Per favore, lo dico ai media, lasciate perdere: diteci solo quando si va a votare (tanto a primavera ci si va), risparmiateci i sordidi particolari, che ci sono venuti un po’ a noia.

Nel frattempo, per favore, diteci qualcosa di più sul fatto che la recessione non è passata (mica lo dico io, lo dice l’OCSE) e che l’Italia è il paese messo peggio dell’Occidente. Diteci che cosa bisogna fare per recuperare competitività e lavoro, e poi facciamolo.

E per favore il PD pensi veramente al lavoro (non basta che Pigi Bersani, che umanamente è anche simpatico, povera bestia, ripeta sconsolato “lavoro, lavoro, lavoro”: lui ce l’ha il lavoro. Sono un bel po’ dei suoi elettori che lo hanno perso o lo stanno perdendo), magari cominciando a pensare a una bella manifestazione autunnale seria, che metta insieme metalmeccanici spernacchiati, precari (della scuola e non), quarantenni e cinquantenni scaricati. Magari a Milano, dove ha già detto che una manifestazione di piazza vuole farla lo psiconano. Sul predellino, ovviamente, magari stavolta di un tram messo a disposizione da Donna Mestizia

Basta con gli alti lai dell’ecumenismo PD, basta prestare il fianco, il culo, i piedi a Berluschini impazziti come Sacconi e Brunetta che accusano il PD d squadrismo  per il candelotto tirato da un’autonoma a quel bell’ esempio di martire del lavoro che è Raffaele Bonanni, il sindacalista più intervistato da tv e giornali e non soltanto vicini al Cav Cav, quello più schiacciato sulle posizioni governative e padronali che si ricordi in questo paese. Era giusto contestarlo e non farlo parlare alla festa PD di Torino? Probabilmente no. Ma soprattutto era inutile, perché tanto quello parla comunque e sempre. E, particolare fondamentale, era assolutamente idiota farlo parlare a una festa del PD.

Qualsiasi normale osservatore dei fatti italiani si è reso conto da un po’ormai, che il clima di consenso e (requiescat in) pace sociale del paese non c’è più. Non soltanto per la sassata che ha spaccato il labbro al Caimanone a Milano lo scorso dicembre, ma per quello che è successo nelle ultime settimane: un contestazioncina a Schifani (anche lì invitato a parlare da quei ******* del PD) ci stava. Ma subito dopo quelle a Maroni (da parte dei tifosi Bergamaschi, mica dei centri islamici), a Dell’Utri (a  Como, mica a Reggio Emilia), a Gianni Letta alla Mostra del Cinema (chissà cosa sarebbe successo se si fosse presentato Bondi, il quale, naturalmente, sì è ben guardato dall’apparire) dovevano forse far sospettare che il clima non è dei più favolosi per show, passerelle e cazzeggio in pubblico. Tant’è che i nostri politici (tutti, destra e sinistra, istituzioni e oposizione) si sono ben guardati di andare a Pollica per i funerali del sindaco Vassallo ammazzato come un cane dalla Camorra: meglio non rischiare qualche fischio e non irritare, appunto, Camorra e n’drangheta, che magari in caso di elezioni contano più di quel po’ di società civile che è rimasta.

Ma il PD, niente. Non capisce. E neanche Repubblica, che sul sito giovedì ha pubblicato l’intemerata di Michele Serra  Diritto di parola sul fatto che Bonanni bisognava farlo parlare senza se e senza ma. Ma con la funzione Commenta disattivata: il compito di beccarsi gli insulti dei lettori è toccata al blog collegato del povero Bracconi (Politica pop, grazie Marco) che pure era intervenuto per accusare di disonestà intellettuale il Ministro Sacconi che aveva subito dato degli squadristi a quelli del PD. 159 commenti pubblicati (mentre sto scrivendo) tutti o quasi contro il fatto che fosse stata data la parola a Bonanni e non agli operai. Se il PD non capisce il messaggio che ci si può fare?

Continuare a guardare alle primarie? Tanto finiranno per incoronare Vendola, se si fanno. Oppure cominciare finalmente a capire che è inutile continuare a cercare di pescare nel bacino moderato, dove i voti in fuga (speriamo ce ne siano molti) dal Caimano, psiconano, nano ballerino, chiamatelo come vi pare,  se li pappa Fini, che è un bravissimo politico e se fa un’alleanza con Casini e Rutelli potrebbe creare un partito centrista che dura almeno per i prossimi 20 anni… Il PD pescasse un po’ a sinistra: ce n’è bisogno e si ricomincia a sentire la necessità di quella parte politica lì… 

Se poi qualcuno  avesse empiti di nostalgia per la vecchia DC ci ha pensato il vecchio Giulio Andreotti a ricordarci che l’Avvocato Ambrosoli, il liquidatore del Banco Ambrosiano di Calvi fatto ammazzare a pisolettate da Sindona e (mai dimostrato) dallo stesso Andreotti “se l’era proprio andata a cercare”.

Anche se sono passati 41 anni, fa rabbrividire. Almeno il Corriere alla cosa ha dedicato una pagina intera e due richiami in prima, giustamente indignati. Invece tre colonne taglio basso (in un’altra pagina) per la notizia che la Cassazione esclude l’associazione a delinquere per la P3 di verdini e Carboni, che nel caso Calvi-Ambrosoli ha avuto un ruolo mai del tutto chiarito. Nessun ficcante giornalista che abbia visto una possibile connessione fra i due fatti, o sono io l’unico rincoglionito a pensare che la P2 non era solo una dietrologia?


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