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Alan Moore: Archeologia,Misteri e Magia

Creato il 14 agosto 2014 da Amduscia

"Si può misurare un cerchio anche se comincia da qualunque punto", ha scritto Alan Moore, citando Charles Fort all'inizio di quell'esplorazione della società vittoriana che è From Hell. Ora qui percorrerete un cerchio temporale, un cerchio geografico. E' un cerchio di cagnacci neri e di fuochi novembrini, di piedi storpi e di teste mozze, di brame infinite e di dolore e di sensualità. E' un cerchio che vi guiderà per diverse miglia e per seimila anni"
Queste sono le parole introduttive di Neil Gaiman all'antologia di racconti "La Voce del Fuoco", scritta dal controverso Alan Moore, sceneggiatore di fumetti quali "Swamp Thing", "Watchmen" e "V for Vendetta".
Alan Moore: Archeologia,Misteri e MagiaE' infatti un cerchio la figura geometrica che preferisce Moore per delineare la storia di una città come Northampton, invece di un concetto lineare inteso in senso evoluzionistico, una storia, cioè, che ha un principio, una progressione e una fine ben definiti.
Nel cerchio, ogni causa trova invece l'effetto in sè stessa.
Vediamo perciò dipanarsi sotto ai nostri occhi vicende  in cui il motore che muove i personaggi, che fa accadere gli eventi, è sempre lo stesso, in ogni epoca verso cui Moore rivolge la sua attenzione.
E' il fuoco il narratore onniscente, testimone indiretto delle azioni dell'uomo fin dall'alba dei tempi  che non  offre giudizi, poichè simbolo eterno della purezza, del dolore, della dannazione e della conoscenza e pertanto imparziale perchè racchiude in sè tutte le cifre dell'esistenza stessa.
Altro Deus ex-Machina, o potremmo dire "motore narrativo" è lo "Shagfoal", il cane nero che si fa annunciare alle vittime prima che muoiano di morte violenta. Lo troviamo in ognuno dei dodici racconti, così come il fuoco.
Non è affezionato a una famiglia, come la "Banshee", nè è spinto dal desiderio malvagio di danneggiare la razza umana. Il cane nero compare sempre e solo quando è presente una vittima ben riconosciuta, quasi come un ambasciatore de "La Caccia Selvaggia" dei dannati, e attraverso la sua apparizione i personaggi si rendono finalmente conto della condanna a cui stanno rapidamente per soccombere, che ne siano consapevoli o meno.
Il cerchio, il fuoco, lo psicopompo, sono elementi che combinati ricordano il sacrificio rituale celtico, in cui la vittima viene posta in un cerchio di fuoco e il sacerdote la immola al dio, lasciando le sue interiora ai cani perchè l'offerta possa considerarsi completa.
E' infatti il sacrificio che rende le storie di Moore un cerchio perfetto.
I protagonisti delle storie sono vittime, volontarie o meno, consapevoli o meno, che hanno come unica utilità l'essere sacrificati perchè la storia dell'umanità possa giungere a un punto di svolta.
Chi sono questi "agnelli sacrificali"? Andiamoli a vedere da vicino.
PREISTORIA: IL RITARDATO-- Il sacrificio del più debole nella preistoria. Il debole non sà cacciare, nè accudire la prole; è portatore di geni infetti, mette a repentaglio la sopravvivenza del gruppo. Per una società ristretta e minacciata dall'ambiente ostile, è quasi necessario il suo allontanamento.
Il protagonista di questo racconto vede quell'assortimento di spettri e di entità soprannaturali che si muove silenziosamente intorno all'uomo come una cifra simbolica delle paure inconsce dell'umanità, del caos da cui è sorto urlando che minaccia di infrangere la sottile linea della razionalità e ricondurre l'uomo alla sua barbarie.
E' l'unico che veda lo "Shagfoal" circondato da cuccioli, a simboleggiare forse che la magia è più forte nel suo tempo, o forse anche a dimostrare che il rancore dell'uomo nei confronti della natura porterà nuove vittime, nuovi sacrifici alla Storia.
Anche il suo sacrificio sembra quasi inevitabile, ma non è condotto da una scelta obbligata, quanto dal desiderio degli uomini di svincolarsi da ciò che è sterile, improduttivo, rinunciando perciò al contatto con le entità magiche primordiali e il sacrificio di colui che può ancora riconoscerle.
Il Ritardato è l'agnello sacrificale che segna il divorzio definitivo tra l'uomo e la natura.
Alan Moore: Archeologia,Misteri e MagiaLe grotte di Lascaux. Andrè Brèton in "Arte Magica" ipotizza che la funzione della "sala dei tori"
fosse quella di consentire al Grande Toro, protettore della tribù, di visitare in sogno i fedeli addormentati ai suoi piedi

ETA' DEL FERRO: LA LADRA-- La ladra è la diretta conseguenza dell'urbanizzazione.
Centri produttivi, sovraffollamento, controllo dell'autorità, portano gli uomini a sottrarsi le risorse a vicenda ricreando la giungla naturale fra le proprie mura.
Moore utilizza questa "nuova figura emergente" come vittima prescelta per il sacrificio da parte dello sciamano del villaggio.
Anche lo sciamano stesso è una vittima del suo tempo; vittima di suo figlio che ha scelto di fare il fabbro, invece dello sciamano... lascio ad altri l'interpretazione magico-simbolica della figura del fabbro, che si andrà consolidando maggiormente nel medioevo e sopratutto nel mondo celtico. Tuttavia, questo contrasto padre-figlio segna un passaggio di ruolo, da un mondo governato dal controllo diretto sulla magia naturale a un mondo governato dalla tecnica e dal commercio.
La ladra diviene vittima doppia di ambo i sistemi.
Alan Moore: Archeologia,Misteri e Magia
43 D.C: L'ORFANO-- Storia tratta da un episodio storicamente accaduto a cui Moore fornisce una spiegazione simbolica. L'uomo che torna al suo villaggio dalla caccia e lo trova deserto, abbandonato, è la metafora della società che cambia senza che gli individui che la compongono se ne rendano conto.
Perchè gli abitanti abbandonano il villaggio? Non ci è dato sapere se è per causa dei Romani che effettuano numerose incursioni oltre il confine, oppure a causa della scarsezza di risorse. Fatto sta che l'uomo ha perso i suoi affetti (moglie e figlio), il suo status e la sua appartenenza a un popolo in un solo istante.
"Chi resta indietro, viene lasciato indietro": diceva Omar Sharif a Peter O'Toole in "Lawrence D'Arabia".
La metafora perciò è molto semplice: chi non segue l'accellerazione dei tempi, soccombe.
Alan Moore: Archeologia,Misteri e Magia
Le sparizioni più documentate di intere popolazioni di paesi e villaggi sono da trovarsi negli Stati Uniti. Il caso più emblematico è quello di "Roanoke Island" da cui, tra il 1585 e il 1587 scomparvero 114 fra uomini, donne e bambini. Stephen King cita l'episodio nel romanzo "La Tempesta del secolo".

249 D.C--IL FUNZIONARIO: Sotto l'Impero Romano sembra ormai essersi risanata la frattura tra uomo e natura. L'uomo diventa finalmente fautore del suo destino, sotto l'influenza della Pax Romana.
Pagani? Cristiani? Ebrei? L'Impero accoglie tutti, sotto la fredda logica della politica, che vuole il controllo di ogni attività e la garanzia di una pace duratura entro i suoi confini.
Un fedele funzionario viene mandato all'angolo più remoto del mondo conosciuto per scovare e catturare una banda di falsari di monete. In questo periodo storico (ai tempi di Diocleziano) i falsari cominceranno ad avviare il processo di decadimento dell'economia romana, con relativo aumento  dell'inflazione, che porterà a lungo termine il governo centrale a inviare sempre più esattori fiscali a riscuotere le decime nelle province imperiali, provocando la contrazione esponenziale di ogni attività commerciale.
Cosa scoprirà il funzionario? Che il vero falsario non è il criminale, ma il Governo stesso, attraverso una prova incontrovertibile.
Il funzionario comprende appieno che la fine dell'Impero segnerà la fine dell'Età della Ragione, de "l'Apollineo", citando Nietzsche.
Dopo il suo tracollo seguiranno i regni barbarici dominati dalla superstizione e dal ritorno della magia...
Alan Moore: Archeologia,Misteri e Magia
Una moneta con l'effige di Eliogabalo (220 Dopo Cristo c.a.) Imperatore e Gran Sacerdote di Emesa.I suoi eccessi nella vita pubblica e privata lo condussero a una morte tragica per mano della Guardia Pretoriana
1064 D.C.: LA MARTIRE: In questo episodio il pessimismo cosmico che introduce Moore come sottofondo ai suoi racconti trova finalmente libero sfogo. Cos'è il pessimismo? La forte convinzione che i deboli, i miserabili, prevalgano inesorabilmente sopra i migliori e i virtuosi.
Quest'ottica che riporta a Camus la ritroviamo nel suo aspetto più crudo in questo racconto.
L'anziana suora che sceglie il martirio (deciderà di farsi fustigare dalla sua Superiora nonostante l'atto gli possa costare la vita) è l'incarnazione di un altro martirio che si è verificato circa duecento anni prima, del martire che dà il nome al convento.
Le vicissitudini dell'antico santo la tormentano, poichè essa è costretta a ripercorrere tutte le tappe del calvario del Santo giorno dopo giorno, attraverso alcune crude e dolorose rivelazioni sulla vita del Santo.
La domanda che pone Moore è inquietante: Chi và al macello, l'agnello benedetto o l'ennesimo peccatore?
1100 D.C: IL CROCIATO-- La narrazione qui si fà vivida, carica di dettagli. Il crociato che scopre le atrocità della Lotta per il Sepolcro ricordano molto quelle del soldato che torna dal Vietnam.
Ma in questo c'è una rivelazione...
E' il racconto più povero, in termini di contenuti, di tutto il romanzo, ma tende a ribadire e a esplicitare maggiormente le tematiche espresse nel racconto della Martire.
Alan Moore: Archeologia,Misteri e Magia   "La Crociata dei Fanciulli" in un'incisione di Gustave Dorè
1607 D.C.: IL RIBELLE: Il Ribelle è una delle figure chiave della storia dell'umanità. Senza il ribelle non c'è confronto, nè progresso, nè sviluppo per la società. Il Ribelle è la carta del Matto nei Tarocchi tradizionali: la potenzialità inespressa, figlia del caos e fautrice di esso.
Il protagonista si interroga spesso sull'utilità del suo gesto (e ha molto tempo a sua disposizione, dal momento che non è altro che una testa inchiodata sulla sommità delle mura cittadine) ed esamina a fondo la questione.
Arriva a ritrattare le sue ragioni, a inorgoglirsene e poi a cancellarle dalla memoria: deduce che il suo atto non è stato altro che una sciocchezza idealista che gli è costata la vita, ma dietro il suo schernirsi, si cela una verità ben più profonda.
Quale che ne sia la forza che lo propelle, il Ribelle è l'agnello sacrificale che la società immola per pagare il prezzo della sua evoluzione. E' il capro espiatorio per eccellenza e quindi, l'agnello sacrificale. Quale che ne sia la posizione, il ceto, la cultura, è la sua funzione che lo rende indispensabile ai suoi simili e la sua funzione è, inevitabilmente, il sacrificarsi. Risulta evidente il confronto quando Moore si sofferma sulla figura di Guy Fawkes (personaggio della maschera di V for Vendetta) alla quale è stata perfino dedicata una festività in Inghilterra nella quale si fabbricano effigi della sua figura e, successivamente, gli si dà fuoco.
Curioso; ritorna l'elemento magico.Il protagonista arriva inconsciamente a chiedersi se non sia l'ennesima vittima dell'eterna lotta tra l'uomo e la natura, ripensando a un episodio occorsogli in passato con gli angeli "evocati" da John Dee.
Moore lascia aperta la provocazione per proseguire sull'argomento successivamente.
1618 D.C: IL GIUDICE-- Sheridan Le Fanu, celeberrimo scrittore di romanzi gotici del XIX° secolo, parla spesso nei suoi racconti di giudici sanguinari che ne "hanno appesi parecchi" e "ne hanno fatto ballare altrettanti".
Questi giudici sembrano godersela un mondo nell'esercitare il proprio potere incontrastato e in alcuni episodi (vedi "Il Giudice Harbottle") il potere di cui si gloriano gli si ritorce contro con gli interessi.
Sembra un tema molto caldo, per gli inglesi, quello della giustizia (dovrebbero vivere un po' in Italia per rendersi conto). La loro storia nazionale è piena di cronache di giudici sanguinari o di casi di giustizia iniqua che fungono da pretesto per la ribellione e la rivalsa del giusto e del meritevole (pensate solo a "Maria La Sanguinaria" prima di Elisabetta e le persecuzioni sotto la Repubblica di Cromwell... per non parlare di Robin Hood).
In questo episodio il potere del giudice diviene un tutt'uno con il suo più grande vizio: la lussuria.
Moore sembra divertirsi un mondo nel tratteggiare in modo grottesco l'Illustre Giudice attraverso la tipica irriverenza già dimostrata in V for Vendetta e Watchmen.
Il nostro Giudice-Satiro pensa solo al suo vizio e se ne vanta apertamente.
Quello che gli accadrà sarà la rivalsa del Ribelle sulla Legge e accadrà nel modo più crudele che il giudice possa immaginare.
Forse è importante sapere che, circa trent'anni dopo, Giacomo V verrà decapitato e Cromwell opererà una profonda epurazione nella classa dirigenziale inglese, sopratutto in ambito giudiziario.
La Legge diviene il nuovo bersaglio del Sacrificio, secondo una dantesca legge del contrappasso.
Alan Moore: Archeologia,Misteri e Magia   "Il Giudice", da un dipinto di Hogarth
1705 D.C:--LE STREGHE: Moore strizza l'occhio alla magia, è innegabile.
L'episodio che vede le ultime due streghe condannate al rogo in Europa è denso di una poesia e di un lirismo che negli altri episodi risulta pressochè inesistente.
Le streghe rappresentano tutte le figure simboliche di cui Moore si è occupato fino a questo momento: le martiri, le ribelli, le labili di mente (potemmo dire "le eccentriche"), le ladre, le giudici.
Questo, forse, è l'episodio rivelatore, insieme a quello del Primitivo e del Poeta (che affrontermo in seguito).
Le streghe rappresentano coloro che hanno accettato apertamente il divorzio fra l'uomo e la Natura e hanno guardato avanti, verso il futuro. Esse sono entrate in contatto con le forze primordiali con le quali l'essere umano ha lottato per secoli e secoli, compiendo di tutto pur di sfuggire al loro controllo,oppure al rimorso che li ha resi gli "animali intelligenti" fautori del proprio destino.
Pertanto, le streghe rappresentano l'Antico Nemico: quel Diavolo che nasce dalla frattura tra l'uomo e la sua vera natura.
Alla loro morte si può assistere solo con l'amaro disappunto di chi sà la ragione del loro supplizio ed è costretto ad accettare la dura realtà del Sacrificio; in questo caso, un sacrificio inutile e brutale.
Alan Moore: Archeologia,Misteri e Magia
"Il rogo" come purificazione rituale. Presso i celti era usanza rinchiudere i criminali in un grande Uomo di Vimini successivamente incendiato come sacrificio agli Dei durante la festa dedicata al Sole: Lughnasadh, "il matrimonio di Lug".
1841: IL POETA-- La figura dell'artista eccentrico ci viene da questo contesto storico. L'Espressionismo e l'Impressionismo poi, in pittura, si sforzano di delineare le cifre stilistiche che dovrebbero contraddistinguere il vero artista, dagli "imbrattatèle" che tanto disprezzava Picasso, solo per giungere a due punti di vista di disamina contraddistinti che andranno a unirsi agli innumerevoli movimenti avanguardisti del 1900 pittorico.
Questo pare un periodo eccellente perchè il Sacrificio non passi inosservato, ma venga invece esaltato dalla critica sociale. Fino ad ora le sue vittime sono morte nel silenzio e nell'omertà, all'interno di una "Storia dei Vinti" i cui protagonisti non hanno nome, ma solo una funzione che devono assolvere, che è quella che ormai conosciamo.
John Clare, invece, pittore di Northampton realmente esistito, non avrà però la morte gloriosa di un poeta romantico, in una battaglia per la liberazione della Grecia dal giogo ottomano, o magari in Italia.
Clare le vedrà tutte e con tutte parlerà, come in un'anabasi "Dickensiana", ma si rifiuterà fino in fondo di comprendere i messaggi che cercano di prepararlo al suo futuro inevitabile.
La perdita della notorietà di Clare, da poeta affermato a psicolabile da internare delineerà un nuovo tipo di Sacrificio, il preferito dalla società moderna: la diffamazione e l'oblio.
Clare muore come muore il Ritardato di duemilacinquecento anni prima: morirà cioè perchè il più forte e il più valoroso possa proseguire con la sua opera.
Quale sarà, allora, questa nuova figura emergente?




1931: L'ASSASSINO-- Nell'ottica di Moore sembra non esserci mai peggio al peggio.
Moore lo contrappone al poeta come nuova figura emergente, la stessa di film come: "American Psycho" o "Natural Born Killer".
L'assassino è il Carnefice che diventa Vittima al tempo stesso, segno evidente che il Cerchio è ormai conchiuso: non esiste più nessun conflitto, poichè il divorzio fra inconscio primordiale ed essere umano è ormai definitivo.
A questo punto dell'evoluzione, ogni uomo può essere vittima o carnefice di sè stesso, poichè la società ha ormai raggiunto il suo scopo: la distruzione delle forze profonde e inconsce dell'individuo. Siamo finalmente giunti nell'epoca della Ragione dove il nemico da combattere non è più all'esterno, ma dentro di noi.
Alan Moore: Archeologia,Misteri e Magia
   La lettera "Dear Boss" di "Jack the ripper"
Un libro senz'altro spinoso, che non offre possibilità di scampo al lettore, ma che sicuramente lo fà riflettere.
Lo lascia anche con un'ultima ammonizione, esplicitata nell'ultimo episodio: "L'Uscita Antinferno di Phippes".
Voi che leggete, siete vittime o carnefici? Che Sacrificio state preparando per sopravvivere a un'altra giornata quotidiana?
Alan Moore: Archeologia,Misteri e Magia    "Northampton by night" e città natale di Alan Moore
" La voce del fuoco" non è sicuramente un testo sacro, và trattato piuttosto come un romanzo intelligente sulla storia e la magia.
Un saluto a tutti, cercando di ricordare che oggi il sole splende alto e ci sono nuove ed eccitanti novità ad aspettarci.

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