È arrivato poche ore fa a Tirana, capitale albanese, il premier serbo Aleksandar Vucic; sbarcato alle 11 all’aeroporto internazionale Madre Teresa, ha fatto il suo ingresso in una città blindata da migliaia di agenti di polizia, per garantire la sicurezza del primo ministro del Governo di Belgrado, con il quale l’Albania è spesso in cattivi rapporti.
Questa due giorni del premier serbo a Tirana avviene solo pochi mesi dopo la visita a Belgrado del suo omologo, Edi Rama, la prima dal 1948, terminata nel peggiore dei modi con un discorso che fu una spettacolare performance di nazionalismo del premier albanese a riguardo dell’indipendenza del Kosovo, fatto che scatenò l’istantanea ed indignata reazione di Vucic di fronte a tutti i media internazionali, riuniti per la conferenza stampa.
Quella di oggi è la prima visita ufficiale di un premier serbo in Albania, evento a suo modo eccezionale data la costante situazione di tensione che caratterizza i rapporti tra i due paesi balcanici, data principalmente dalla questione dell’autodeterminazione del Kosovo, regione autonoma della Serbia meridionale con una popolazione a maggioranza albanese, autoproclamatasi indipendente il 17 febbraio 2008, secessione però mai riconosciuta da Belgrado.
La richiesta, avanzata sia dalla Serbia che dall’Albania, di essere ammessi come paesi membri dell’Unione Europea ha costretto però le due nazioni, soprattutto la prima, ad appianare le loro divergenze e trovare una soluzione condivisa al problema, lasciando da parte le deleterie spinte nazionaliste che caratterizzano spesso la politica interna di entrambi gli stati.
Il capo del Governo serbo, oltre a Rama, incontrerà anche il presidente del Parlamento albanese, Ilir Meta, il capo dello stato, Bujar Nishani e Lulzim Basha, leader del Partia Demokratike e Shqipërisë, il Partito Democratico di Albania, principale formazione di opposizione all’Esecutivo.
Pacman
Nostradamus
Magical Cat Adventure
Snake