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Alberto Mondadori. Una vita dedicata ai libri.

Creato il 08 dicembre 2014 da Retrò Online Magazine @retr_online

Milano«L’8 dicembre sarà il centenario della nascita di Alberto Mondadori e abbiamo voluto ricordarlo presso l’associazione che porta il nome del padre. È necessario farlo visto il lungo impegno editoriale e intellettuale al Saggiatore. Fu un fulgido esempio di editore data la mirabile affinità elettiva che lo legava agli autori da lui pubblicati. Il suo impegno non fu solo un programma politico ma anche un impegno umanistico». Queste le parole dell’editore Luca Formenton che insieme a Giulio Giorello ed Andrea Gentile ha presentato – mercoledì scorso – la raccolta di lettere dello zio intitolate Ho sognato il vostro tempo (Saggiatore) presso la Fondazione Mondadori.

Il pubblico presente ha potuto ascoltare la lettura di alcuni testi selezionati appositamente per la presentazione del libro. Durante il dibattito il filosofo Giorello ha elaborato una profonda riflessione sulla grande importanza del progetto culturale di Alberto Mondadori soprattutto nel campo della divulgazione scientifica.

“Alberto fondò nel 1958 il Saggiatore. Per chi non lo sapesse il nome della casa editrice doveva essere il Sagittario: il suo segno  zodiacale. Poi cambiò idea poiché esisteva già una casa editrice con quel nome e virò su quello che conosciamo ora. Indubbiamente è stata una grande avventura intellettuale e gli effetti si percepiscono tutt’oggi. Infatti durante la mia ultima lezione in università mi sono accorto di avere tra le mani tre libri di questo editore. Sfogliando il piccolo e delizioso libro che presentiamo oggi mi sono reso conto di quanto Alberto volesse essere moderno, non ai propri contemporanei ma alle generazioni successive. Egli cercò con il Saggiatore di svecchiare, sprovincializzare e muovere la cultura italiana con l’obiettivo di portarla ad un livello di diverso respiro come scrisse al celebre scrittore americano William Faulkner in una lettera datata 1958. Promuovere il sapere anche a costo di  dire agli italiani dure e crudeli verità. Concetto ribadito in un’altra lettera indirizzata all’intellettuale Bernard Berenson. Terminata la seconda guerra mondiale l’Italia si trovava in gravi difficoltà. Furono anni di grande dolore ma anche di grandi speranze. Ad Alberto era chiara l’inadeguatezza della cultura italiana tradizionale nei confronti della scienza, della tecnica e della stessa filosofia della scienza. Aveva intuito questa arretratezza ed ebbe il coraggio di ammettere che il ritardo c’era e andava colmato. L’editore milanese percepì quanto il sapere scientifico stesse cambiando la nostra esistenza e stesse modellando il nuovo mondo. Gli va riconosciuto l’enorme impegno per l’alta divulgazione scientifica e per averla collegata con altre discipline letterarie. Per rendersene conto basta sfogliare il catalogo. Non fu il suo unico merito infatti egli fu capace di percepire la vera sostanza e le contraddizioni della  nostra modernità.”

Su Alberto Mondadori

Da queste parole emergono chiaramente il valore e gli orizzonti che contraddistinsero l’impegno editoriale di Alberto Mondadori il quale – vale la pena sottolinearlo – cercò di avere sempre un rapporto di sentita amicizia e di lealtà  nei confronti di tutti gli intellettuali da lui conosciuti e pubblicati. Tra questi possiamo ricordare Bernard Berenson, Salvatore Quasimodo, William Faulkner, Ignazio Silone, Anna Maria Ortese, Ernest Hemingway e Giuseppe Ungaretti.

QUI potete consultare la pagina Wikipedia di Alberto Mondadori.

Tags:alberto mondadori,editoria,luca Formenton,Mondadori

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