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Alcune riflessioni sul Concordia, sul complottismo, e sull’articolo di Mazzucco.

Creato il 25 gennaio 2012 da Tnepd
Ovvero: ho saputo da fonti certe che Massimo Mazzucco in una vita precedente era sposato con Paolo Attivissimo.

1. Premessa generale. Il problema del Concordia e del complottismo. 2. I sei piani di realtà secondo lo studioso americano Jean Bale Colsale, e la collocazione di Mazzucco, me, Solange, Malanga, Barnard, Gramiccioli, Attivissimo e altri ancora. 3. Il simbolismo della vicenda Concordia. 4. PS. Alcune precisazioni a fine articolo.

1. Premessa generale. Il problema del Concordia e del complottismo.

In questi giorni sono sommerso di mail sul Concordia, sia sulla posta che su facebook, sms e telefonate. Poi qualcuno mi chiede di rispondere a Mazzucco e all’articolo che ha scritto qualche giorno fa.
In realtà mi scoccia parlare del Concordia, perché non mi interessa molto, ritenendo che ci siano cose molto più importanti da trattare, dai forconi siciliani, alla crisi economica attuale, ai nuovi provvedimenti varati dal governo, a partire dalle carceri private, per passare alla chiusura dell’arma dei carabinieri e mille altre cose; e ci sono eventi, dalla guerra contro l’Iran alla catastrofe economica, che faranno molti più morti di quelli che abbiamo avuto sulla nave Costa.
Anche rispondere pubblicamente a Mazzucco in realtà non è importante, perché ritengo che i lettori non siano interessati alle differenze di opinione tra me e Massimo, e che un dialogo pubblico tra me e lui potrebbe solo annoiare.

Alla fine mi sono deciso a scrivere questo pezzo perché mi offre lo spunto per fare una serie di riflessioni sul mondo complottista in genere e sulla realtà in cui viviamo, ma avvertendo il lettore che qui non troverà nulla di interessante, tranne un dialogo tra me e Massimo.
Questo articolo quindi se lo può tranquillamente risparmiare chi cerca informazioni o notizie di qualche tipo e lo consiglio solo a chi ha tempo da perdere leggendo considerazioni filosofiche sul complottismo.

Partiamo allora dall’articolo di Massimo, che in un pezzo molto divertente come la maggior parte dei suoi (una delle caratteristiche che me lo rende irresistibile è il suo senso dell’ironia, con cui riesce a far ridere anche su cose serissime come l’11 settembre), sostanzialmente conclude che il simbolismo che i complottisti hanno evidenziato riguardo al Concordia è tutta una bufala.

Su Comedonchisciotte poi di recente si può leggere un articolo che dà una versione pratica e non complottista della vicenda: qualcuno insinua che dare l’allarme in ritardo, e chiamare i soccorsi solo dopo l’abbandono della nave, abbia fatto risparmiare all’armatore decine – forse centinaia – di milioni di euro; questo perché i soccorsi della capitaneria di porto sono gratuiti se c’è una situazione di grave emergenza con abbandono della nave da parte del capitano, mentre sono a pagamento se giungono quando la situazione non è critica e il capitano è ancora a bordo.
In sostanza, Schettino potrebbe aver abbandonato la nave prima del tempo, per far risparmiare soldi all’armatore.
Questa spiegazione mi convince ed è plausibile, anche se poi saranno il tempo e la storia che ci consegneranno la verità, quale che essa sia.

Vorrei però dire a Mazzucco che la spiegazione umana e razionale non è affatto inconciliabile con la spiegazione simbolica e complottista.
Il complottismo non è una teoria alternativa a quelle ufficiali; è solo una diversa visione del mondo, di chi cerca una coerenza e una logica in alcuni avvenimenti umani che ci vengono presentati come casuali e che diversamente sono inspiegabili.
Ma le teorie complottiste sono perfettamente compatibili con quelle razionali.

Il complottista poi cerca dei simboli, per ricollegarli ad una teoria. A volte quei simboli sono forzati. Altre volte no. Quando la simbologia c’è, spesso è l’indizio che sotto all’avvenimento c’è una diversa chiave per la sua spiegazione.
Ovviamente è possibile che esista questa simbologia e che la spiegazione non ci sia, oppure che essa sia diversa rispetto a quella che l’interprete crede di individuare.

Ora, attribuire al caso un certo avvenimento (la nave si è incastrata per sbaglio), oppure trovare una specifica ragione (es: Schettino si è messo d’accordo con l’armatore, oppure qualcuno ha volutamente alterato gli strumenti di bordo), non significa escludere la chiave simbolica e complottista.

Il complottista è semplicemente uno che sa, e dà per scontato, che la maggior parte degli avvenimenti più importanti del pianeta non sono casuali. E’ uno insomma che cerca un diverso piano di realtà rispetto a quella, infantile e stupida, dei media ufficiali.

2. I sei piani di realtà secondo lo studioso americano Jean Bale Colsale, e la collocazione di Mazzucco, me, Solange, Malanga, Barnard, Gramiccioli, Attivissimo e altri ancora.

Secondo Jean Bale Colsale, docente di simbologia all’Università di Bangor, Maine, ci sono diversi piani di realtà.

Il piano 0 è costituito dal 60 per cento degli individui che non percepisce altra realtà che la casa in cui vive, la partita di pallone, e il sesso.
Fin qui sarebbe una scelta legittima.
Ma la degenerazione patologica di questo piano è costituita da quelli che si fanno la foto con dietro la nave Concordia che affonda, sorridendo contenti.
O di quelli che vanno a vedere la villa di Cogne solo per curiosità.
O di quelli che, a fronte della futura crisi economica, dicono: “E a me che mi frega? Basta che non tocca me”.

Agli altri piani c’è chi si occupa della vita e della realtà in cui viviamo.

1) Ad un primo piano c’è la realtà ufficiale.
La seconda guerra mondiale è scoppiata perché Hitler voleva conquistare il mondo e l’America buona l’ha fermato.
L’11 settembre è scoppiato perché Bin Laden è cattivo e l’America ora ha dichiarato guerra al terrorismo.
L’Unione Europea è un normale processo di integrazione tra stati, che vogliono la pace tra di loro e vogliono evitare conflitti futuri.
La Concordia è affondata perché Schettino ha sbagliato.
Chi vive in questo piano crede praticamente a tutto, e il livello patologico di esso è costituito da coloro che, a fronte di una persona che si suicida con tre coltellate sul cuore, come il collaboratore campano di Di Pietro pochi anni fa, dicono: “Beh, ma se lo dice il magistrato sarà senz’altro un suicidio. Che c’è di strano in un Tizio che si da tre coltellate al cuore?”.
Altra manifestazione patologica di questo piano è costituita da coloro secondo cui Berlusconi non è riuscito a governare per colpa del complotto comunista, e quindi l’Italia è in questo casino per colpa dei comunisti.

2) Ad un secondo piano c’è chi cerca una realtà più profonda e chi non si accontenta delle verità ufficiali.
La seconda guerra mondiale è stata finanziata dagli stessi banchieri che hanno finanziato sia Hitler sia gli USA.
L’11 settembre l’hanno provocato gli americani per trovare una scusa per poi dichiarare le guerre e accelerare la spinta autoritaria sul loro territorio.
L’UE è una fregatura colossale.
La Concordia è affondata per interessi economici della compagnia.
Il livello patologico di questo piano è costituito da coloro che vedono sempre qualcosa dietro alla realtà. Se Tizio si fa prete, lo fa per interesse personale. Se un magistrato rischia la vita per combattere la mafia, lo fa per carrierismo. Se apri un blog complottista, lo fai per soldi o per metterti in mostra. Se un politico fa un discorso positivo, lo fa per conquistare elettori.

3) Poi c’è un terzo piano di realtà, che è quello delle società segrete e del filo conduttore che unirebbe molte vicende mondiali.
Il filo conduttore fa scoprire che le prime guerre mondiali e la terza imminente erano programmate da tempo.
Che l’11 settembre si inserisce con coerenza in questo scenario.
E l’unione Europea anche.
Addirittura c’è un libro di Paolo Rumor, “L’altra Europa”, di cui ha parlato la rivista Fenix in un’intervista allo stesso Rumor, che parla di un’Unione Europea progettata fin da 2000 anni fa.
Qui, in questo terzo piano, entrano in gioco Templari, Rosacroce, società segrete, il conflitto tra Massoneria e Chiesa Cattolica, ecc.
Normalmente, approfondendo le cose in questo piano, ci si accorge sempre che i principali ideatori delle vicende umane appartengono tutti a società segrete rosacrociane, templari e massoniche.
E ci si accorge che queste persone non fanno nulla che non abbia un significato simbolico, e di conseguenza tutto quello che proviene da loro ha sempre, necessariamente, un significato simbolico ed esoterico.
Quando un evento non è provocato da loro, ma è casuale (ammesso che esista il caso, mi direbbe qualcuno), possono appropriarsi della vicenda, se questa ha un significato simbolico.
Ecco, attenzione allora a questo punto. Non è che non esista il caso. Ma quando esiste, l’evento può essere recuperato in chiave simbolica e veicolato come simbolo e come messaggio, se a loro fa comodo.

La degenerazione patologica di questo livello è di quelli che vedono simbologie occulte in ogni cosa.
Qualche tempo fa misi su facebook un link ad un sito di auto americane e già alcuni discutevano sulla simbologia occulta di questo sito, che invece era solo una pubblicità che facevo ad un mio amico.
Se Berlusconi viene beccato con le dita nel naso, sicuramente sta lanciando un messaggio dicendo che lo vogliono uccidere, dal momento che il naso serve per respirare, e il respiro richiama il soffio vitale.
Se il salumiere invece di un etto di prosciutto te ne da un etto e 13, alcuni sospettano che il salumiere voglia lanciare messaggi occulti.

4) Poi c’è un quarto piano di realtà. Quello di Malanga, degli ufologi, degli alienologi, che cercano di studiare l’intervento alieno sull’umanità e la sua storia.
Di fronte alla seconda guerra mondiale studiano il fenomeno dei dischi volanti nazisti.
Di fronte all’UE e all’11 settembre sostengono che fossero stati predetti nella Bibbia (in questo senso il recente libro “Codice Genesi” di Michael Drosnin).
Non essendo uno studioso di questo ramo, non posso distinguere il confine tra patologia e normalità, perché rischio di considerare patologico dalla mia ottica quello che invece è normale e che un giorno scoprirò essere la verità.
Mi limito a dire che mi fa un po’ sorridere quando sento dire che Schettino potrebbe essere controllato da un alieno, o quando sento parlare dei rettiliani di Icke. Ma in fondo so anche che non sono in grado di giudicare, e un giorno ciò che mi farà sorridere lo troverò forse normale.
E so anche che, rispetto alla realtà propinatami da Vespa, Fede e Travaglio, mi pare più plausibile quella di Icke.

5) Ci sarebbe in realtà un quinto piano. Il piano spirituale della vita. Il piano divino sull’umanità. E’ il piano dove il bene e il male iniziano a confondersi, dove tutto si perde in una volontà unica di Dio, di cui bisognerebbe cercare di percepire il fine ultimo. Dove un alieno conta quanto un terrestre, un cane, un topo, e un albero. Dove tutto ha un senso preciso che contribuisce al fine ultimo dell’esistenza: la tigre quanto l’agnello, la Rosa Rossa quanto la Carlizzi, Attivissimo come Massimo Mazzucco. Insomma, te e Attivissimo complici dello stesso disegno divino (magari poi in un’altra vita Attivissimo era donna ed eravate marito e moglie, se no non si spiega il suo continuo attaccarti come una moglie cornuta).
La degenerazione patologica di questo piano è costituita da quelli che se gli dici “Osho è stato assassinato dalla Cia”, ti rispondono: “No, Osho ha lasciato il corpo quando la sua anima aveva terminato il suo compito in questa vita”; oppure da quelli che, quando gli dico che mi occupo di omicidi, mi rispondono che io sono un essere primitivo e devo ancora evolvere, perché “l’unico che può togliere la vita è Dio”. Il che è anche vero, ma è un po’ difficile portare questa argomentazione come prova in tribunale e convincere un giudice.

Purtroppo, normalmente, i ricercatori di ciascun piano non dialogano tra loro. Al massimo si dialoga con il piano immediatamente inferiore e superiore. Ma spesso neanche tra quelli.
E spesso molti non comprendono che non esiste una visione giusta e una falsa, un piano giusto e uno vero. Quelli del quinto piano sorridono compiaciuti di fronte ai discorsi fatti ai piani bassi, di fronte all’affanno con cui alcuni cercano la verità.
Quelli del terzo, quarto e quinto piano ridono di quelli del secondo, perché sanno che, se anche le torri le avesse buttate giù Bin Laden, comunque ci sarebbe stata una volontà precisa in tal senso da parte degli USA.
E quelli dei piani bassi ovviamente guardano come paranoici quelli dei piani alti. Oppure li guardano come gente che, semplicemente, si occupa di cose che a loro non interessano.
Ma la realtà è una sola, e non possono esistere piani di realtà separati.
Se gli alieni esistono, possono essere tirati in ballo, in teoria, per ogni vicenda e non mi stupirei di trovarli anche dietro a qualche personaggio politico di spessore mondiale (penso ad esempio ad un recente libro di Anne Givaudan, dove si racconta di una sensitiva dei servizi segreti vaticani che individua in un uomo politico un essere di un altro mondo).

La mancanza di dialogo è così forte che addirittura la gente litiga all’interno dello stesso piano. Così al quarto piano i malanghiani discutono con i pinottiani e i forgioniani; al terzo ci sono i panrosacrociani come me (uso una definizione di Massimo mazzucco), i pangesuitici, i panmassonici, i pancattolici. E tra i panrosacrociani c’è pure chi mi ha accusato di essere nella Rosa Rossa e di fare il gioco della Rosa Rossa, non ricordo bene perché. Proprio oggi un lettore mi ha segnalato che Comedonchisciotte ha rimosso il mio blog tra i siti preferiti; probabilmente – a meno che non sia uno sbaglio – ritengono che ormai io non faccia più parte di quella schiera di persone che cercano la verità, perché loro hanno la loro e io forse sono uno che si occupa di altre cose, non della realtà di cui si occupano anche loro.
Al secondo piano c’è chi litiga tra coloro secondo cui l’11 settembre è stato causato da una serie di esplosioni interne all’edificio, chi dice che gli aerei sono degli ologrammi, chi dice che gli edifici sono collassati con delle armi a vibrazioni sonore, ecc.
Ognuno, insomma, ha la sua verità. E ritiene che gli altri sbaglino, eccedano, disinformino.

La realtà, però, non è fatta da piani diversi, ma è unica. E’ solo per incapacità, o per inclinazione naturale, che uno sceglie di vivere in un piano o nell’altro, e di occuparsi di uno di questi. Pochi sono quelli che si occupano di più piani contemporaneamente.

Per specificare meglio.
Vespa, Fede, e l’informazione ufficiale, si occupano del primo piano.
Malanga del quarto.
Solange e Mazzucco del secondo, ma quest’ultimo ormai è pronto per passare al terzo.
Pamio e Icke si occupano dei piani da tre a cinque e sono tra i pochi che trattano più piani contemporaneamente.
Io, Pizzuti, Randazzo del secondo e terzo. Barnard dice di occuparsi del secondo negando di essere un complottista perché questo termine è in genere visto come dispregiativo, ma in realtà appartiene al terzo.
Tsarion del terzo e quinto.
Gramiccioli, per il suo ruolo in radio, si occupa di tutti i piani; tranne il quinto, mi pare li tocchi tutti, dallo 0 al terzo (ma non lo seguo sempre, quindi potrebbe ave toccato anche gli ultimi due).
Praticamente nessuno si occupa però di tutti i piani contemporaneamente.
E solo uno non si occupa di alcun piano: Paolo Attivissimo e la sua schiera di debunkers, perché perdendo il loro tempo a distruggere il lavoro altrui, senza costruire nulla, possono a buon diritto considerarsi persone che non si occupano di nulla. Il piano di Attivissimo è quindi non un piano, bensì un “non piano”, il meno due (perché non ha le competenze per tentare di distruggere gli altri tre piani e in genere distrugge solo gli occupanti del secondo e del quarto piano, essendo più complicato smontare il terzo e il quinto).
Eppure questi piani esistono tutti contemporaneamente, e spesso è solo la nostra poca dimestichezza con i vari piani diversi dal nostro che non ce li fa vedere, anche quando sono evidentissimi.

Ora veniamo a noi, caro Massimo.
Faccio un esempio con l’11 settembre, tanto a caro a te. La versione ufficiale la sappiamo, ed è accettata da chi sta al primo livello di realtà: un attentato terroristico di Al Qaeda.
Il secondo livello è più complicato: esplosioni controllate, effettuate da servizi segreti americani.
Al terzo livello si indaga non solo su chi ha commissionato il disastro, ma anche su come tale tragedia si inserisca in un piano di controllo globale.

Ora, Massimo, io non ho mai approfondito dal punto di vista simbolico l’11 settembre, e dunque non ho ben capito il suo significato generale (al di là del significato comprensibile a tutti, quello di voler scatenare una serie di guerre e di emanare leggi illiberali); tuttavia se approfondissimo la questione, si troverebbe senza dubbio un simbolismo enorme. Ti dirò di più. Probabilmente è un simbolismo evidente, gradissimo, tanto evidente e sotto gli occhi di tutti che, ad oggi, nessuno l’ha ancora approfondito. Questo lo dico non perché da complottista io voglio vedere simboli ovunque, e significati esoterici ovunque. Lo dico semplicemente perché so che è così; perché so che se è vero, come tu hai evidenziato e i tuoi studi hanno permesso di capire, che dietro all’11 settembre non c’è il caso, allora per forza di cose in questa vicenda deve esserci un simbolismo di proporzioni enormi; perché so che questa gente, quelli che comandano, ragionano così e non potrebbero ragionare che così. E se non lo si vede non è perché il simbolismo non c’è. E’ solo perché noi non siamo in grado di vederlo, ed io sono troppo indietro con gli studi, ancora, per poter percepire il significato simbolico ed esoterico di tutta la vicenda.

Insomma, quello che voglio dirti, Massimo, è che non sono i complottisti a voler vedere sempre tutto in chiave simbolica.
Sono invece i nostri governanti, quelli che muovono le fila del potere, che vedono tutto in questa chiave e non si occupano di nulla che non sia in qualche modo leggibile in chiave simbolica.
E quando scrivi sulle mie teorie che sono troppo “panrosacrociane”, hai ragione. Ma il punto è che una volta che si scopre che erano dei Rosacroce Dante Alighieri, Leonardo da Vinci, Cartesio, Bach, Beethoven, Bram Stoker, Oscar Wilde, Botticelli, Picasso e Dalì, e in sostanza tutti i grandi uomini del passato e del presente, e nell’ultimo secolo la maggior parte dei governanti della terra, Bush e Clinton compresi, e molti papi, ti viene il dubbio che forse occorre capire i Rosacroce, per capire come funziona il mondo e come il potere tesse le sue trame in occidente.
Insomma, ribalterei la prospettiva. Non sono io ad avere teorie rosacrociane; sono quelli che ci governano che sono troppo intrisi di rosacrocianesimo per poter ignorare questa realtà.
Allora, di fronte ad una teoria complottista, non bisogna domandarsi: “E’ logica o no? Sta in piedi o no?”
Occorre invece domandarsi: “Chi sta ai piani alti può aver ragionato in questo modo? Cosa sta pensando/tramando/ progettando con questo evento?”. Occorre cioè vedere in che modo, e con che strumenti, il potere si è appropriato di questo evento per utilizzarlo strumentalmente ai suoi fini.
Ma per rispondere a questa domanda, occorre calarsi nella logica di chi ci comanda, e non rimanere nella nostra; perché la logica di chi ci comanda è completamente differente dalla nostra. E’ la logica, Massimo, di chi ha buttato giù due edifici da centinaia di piani uccidendo migliaia di persone, per poi poter scatenare guerre a destra e a manca.
Per rimanere al Concordia, la domanda allora non è se le teorie complottiste siano valide o no, se siano logiche o no.
La domanda è: chi sta al potere può aver provocato questo evento? Oppure può utilizzarlo in chiave simbolica e strumentale anche se non lo ha provocato lui?
E la risposta, data l’invasione di programmi TV che parlano solo di questa nave trascurando altri più importanti problemi, direi che può sicuramente essere positiva.
Non ho difficoltà poi a pensare che gente che scatena guerre con la stessa facilità con cui io decido di acquistare un cornetto al cioccolato, possa provocare un disastro simile solo per veicolare un messaggio ed effettuare uno dei sacrifici di cui ha parlato il ministro Fornero.

3. Il simbolismo della vicenda Concordia.

Veniamo adesso all’oggetto della discordia.
Da studioso del terzo piano, ti dico che il simbolismo del Concordia è talmente evidente che ci vuole un cieco per non vederlo. Per chi è abituato al terzo piano, questo simbolismo è così marcato che infatti non ho neanche pensato di scrivere un articolo, per il semplice motivo che qualunque lettore di questo blog ha individuato da solo questo simbolismo senza bisogno di aiuto da parte mia. Ora, alcune simbologie possono essere sbagliate. Altre un po’ forzate. Ma il nucleo centrale del ragionamento che molti fanno credo sia esatto.

Per entrare solo un po’ nel dettaglio, non so se la sciagura sia stata casuale o meno.
Ma il punto è che, anche se lo fosse stata, i media si sono impossessati di tale notizia, coprendo così tutte le altre; è chiaro cioè che il sistema si è appropriato di questo evento (se casuale) o lo ha creato apposta (se è voluto) per la sua fortissima carica simbolica.
Concordo con te sul raffronto col Titanic e sul 999 che capovolto diventa 666, perché non ne vedo l’importanza (ma non significa che non ci sia questa importanza) e non riesco a capire soprattutto il collegamento col Titanic (che comunque non è detto che non ci sia).
Ma certo non è privo di importanza il luogo dell’incidente (il Giglio) o i 13 ponti col nome di paesi europei, simbolo dell’Europa. Così come credo non sia affatto privo di importanza che prima dell’affondamento ci sia stato un black out, subito sottolineato dai media, dato che in questi mesi si parla di un black out europeo, che, a mio parere, sarà il preludio ad una dittatura generalizzata, come ha confermato anche il Maestro Venerabile Gioele Magaldi ai microfoni di Radio Ies.
Insomma, che l’affondamento di questa nave sia collegato al prossimo affondamento dell’UE, e che sia uno dei “sacrifici” di cui parlava il ministro Fornero, io lo do per scontato, anche se parrà delirante ai più.
Qualunque studioso di simbologia ed esoterismo lo vede bene. E considerando che chi ci comanda fa della simbologia e dell’esoterismo la chiave per vedere il mondo e governarlo, mi parrebbe strano il contrario.

Il problema casomai è un altro. La simbologia dietro un evento è solo una delle possibili chiavi di lettura, ed è un indizio da cui ricavare la possibilità che tutto l’evento sia manovrato dall’alto. Il problema reale è: quali altri argomenti ben più importanti stanno coprendo? Di chi è la reale responsabilità (materiale) dell’evento? Solo di Schettino? Il rischio è che Schettino diventi un capro espiatorio di colpe che hanno anche altri, e che la vicenda serva, come accade con le varie vicende di Sarah Scazzi, Yara Gambirasio, ecc., a nascondere altre cose molto più importanti.

Infine, c’è una cosa che non condivido nel tuo articolo, ed è dove dici: “pensare che questi codici – e soprattutto il loro reale significato – siano decifrabili da chiunque in modo così facile, univoco e rudimentale significa negare loro l’intelligenza stessa che sarebbe necessaria per tenere in piedi questa grande messinscena in primo luogo”.

In primo luogo, pensare che certa gente metta in mostra il significato di certi simboli non significa negare loro intelligenza; il punto è che il simbolo deve essere per forza palese, ma solo a chi sa leggerlo; e una volta che lo sai leggere diventa evidente. Finché non sai che il Giglio è il simbolo dei Rosacroce che hanno voluto l’Europa, non noti certamente il luogo del naufragio e la particolarità dei ponti della Concordia. Ma una volta che lo sai diventa evidente, una volta per sempre. Ed è sbagliato pensare che loro devono tenere nascosti certi simboli. Al contrario, li vogliono rendere palesi. Il perché mi è difficile spiegarlo in poche righe, perché io stesso ho faticato a capirlo e ho impiegato anni.

In secondo luogo, tali simboli non sono decifrabili da chiunque, ma solo dalle poche migliaia di persone che leggono il mio blog, e quei pochi altri che parlano di complottismo. E questi lettori sono sempre gli stessi. I miei lettori sono quasi tutti lettori anche del tuo sito, e molti lettori del tuo sito sono lettori del mio, anche se alcuni sono fortemente critici verso il mio pensiero. Insomma, ce la cantiamo e ce la suoniamo tra noi.
Io ti leggo fin dai primi giorni che ho aperto il blog, e il tuo link infatti compare nel mio blog da sempre.

La maggior parte degli italiani, cioè quei 55 milioni di italiani a cui dobbiamo sottrarre poche decine di migliaia di persone (comprendenti i lettori del mio e del tuo blog, e di tutti i siti di informazione alternativa, nonché delle varie riviste, come X Times o Fenix, cui aggiungiamo i funzionari dei servizi a conoscenza di queste cose, alcuni politici e intellettuali, i massoni e gli esoteristi), non vede queste cose, non le vuole vedere né sapere, e non riesce a capirle.
Nei bar continuiamo a trovare il Corriere dello sport e la Gazzetta dello sport. Il Grande fratello continua a fare audience, e i programmi di Maria De Filippi continuano a impazzare.

In questo, sì, il Concordia mi ricorda il Titanic… con la gente che balla mentre la nave affonda. Ma non credo che fosse questo il simbolismo che c’è dietro al Concordia nel suo collegamento col Titanic.

4. PS. Alcune precisazioni a fine articolo.

Lo studioso Jean Bale Colsale non esiste. L’esperto di simbolismo avrà senz’altro notato che il nome ha assonanza con “Balla colossale”. Mazzucco, non essendo un esperto del terzo piano, non ci avrà fatto caso, come non ha fatto caso alla simbologia del Concordia, dimostrando con ciò la sua ingenuità in fatto di simbolismo.

:-)

Tuttavia inserire un esperto americano fa molta tendenza, infatti ho avuto la geniale idea da Paolo Barnard, che ha fatto un convegno con esperti americani che nessuno conosce, ma che fanno molta figura. Inoltre inserire un elenco di esperti americani ha un vantaggio enorme. Chi può mai contestare l’alto valore scientifico di sconosciuti esperti americani? Allo stesso modo mi sono detto: “chi potrà mai contestare l’alto valore scientifico della teoria dei sei piani di realtà” se l’esperto è americano e ha studiato all’università (inesistente) di Bangor?

Ora mi si chiederà perché mai ho messo nel sottotitolo il matrimonio tra Attivissimo e Mazzucco. Il punto è che volevo vendicarmi del suo articolo; e allora la miglior vendetta, conoscendo il funzionamento del web, è inserire nel sottotitolo una cosa che non c’entra nulla con l’articolo stesso, al fine di inondargli la sua casella mail di domande del tipo: “Ma perché Franceschetti ti ha attaccato? Ma hai litigato con Franceschetti? Ma davvero sei stato sposato con Attivissimo? Ma qual è questa fonte certa? Perché poi dall’articolo non si capisce”.
Allo studioso del terzo piano, poi, non sfuggirà la crudele (ma giusta) legge del contrappasso che ho applicato a Mazzucco. Avendo lui criticato noi simbolisti in erba, pur non essendo lui un esperto di simbolismo, quale migliore pena che sposarlo con il suo più acerrimo critico, Attivissimo?

Infine, in forma ironica e scherzosa ho scritto questo articolo per dialogare con Massimo su questi temi, ma soprattutto perché volevo farmi due risate. Spero che siano raggiunti entrambi gli obiettivi.


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