Dall’archivio del Bar Frankie, pubblicazione originale del Dicembre 2012.
Questa penso che sia una delle più clamorose imprese della storia del calcio! Nel 1992/1993 successe una cosa che rimane indelebile negli annuari del calcio mondiale: la Fiorentina retrocesse in serie B, ma non fu quello il fatto clamoroso, ma come avvenne tale retrocessione e per merito di chi, un certo Aldo Agroppi, che ancora oggi a Firenze maledicono e si chiedono per quale motivo avesse deciso di fare l’allenatore. Ma partiamo dal principio.
La Fiorentina veniva da una stagione non certo esaltante, chiusa al 12° posto e durante la quale il presidente Mario Cecchi Gori esonerò il tecnico Sebastiao Lazaroni, al quale gli subentrò Gigi Radice. Nella sessione del mercato estivo il presidente decise di allargare i cordoni della borsa e di spendere soldi per fare della sua Fiorentina una formazione d’alta classifica. Gli uomini di mercato della Viola riuscirono a portare nella città gigliata dei giocatori di spessore come Stefan Effenberg, Brian Laudrup e Francesco “Ciccio” Baiano, insieme ad altri come Carnasciali, Luppi e Di Mauro. Aggiunti a giocatori del nome di Gabriel Omar Batistuta, Diego Latorre e Francesco Flachi, la piazza viola inizia a sognare una stagione esaltante. L’inizio di stagione vede la Fiorentina balbettare un po’, ma segnare goals a grappoli.
Dopo 2 pareggi ed un esaltante vittoria 7-1 contro l’Ancona, la squadra gigliata riesce ad ottenere un importante pareggio 2-2 contro l’Inter a Milano, che proietta la squadra nelle zone alte della classifica. La giornata successiva, però, la disfatta in casa 3-7 contro il Milan è il preludio all’addio di Radice. Il rapporto s’incrina con il presidente, ma il mister resta comunque alla guida della squadra. La Fiorentina si riprende e con 2 vittorie consecutive ritorna ad occupare la 3^ posizione in classifica alle spalle di Milan ed Inter. La squadra continua la sua altalena di risultati positivi e negativi, che però non ne compromettono la posizione nelle zone alte. Ma alla 14^ giornata avviene il fattaccio; complice la sconfitta in casa contro l’Atalanta, il presidente Cecchi Gori decide per l’esonero di Gigi Radice e sulla panchina Viola viene chiamato Aldo Agroppi. Da qui cominciò l’incubo di un’intera città! Il tecnico, reduce da 2 anni di inattività, dopo i fattacci di Ascoli, dove venne minacciato di morte e gli misero una bomba carta davanti all’ingresso di casa, accettò con entusiasmo, entusiasmo che si spense via, via giornata dopo giornata. L’esordio avviene con una sonora sconfitta 4-0 in quel di Udine, la vittoria riappare dopo ben 9 giornate, condite da 5 sconfitte e 3 pareggi, nonostante questi pessimi risultati la fiducia nei confronti di Agroppi non sembra in discussione e così il vecchio Aldo può serenamente continuare la sua cavalcata verso la retrocessione. La Fiorentina fino alla penultima giornata riesce a conquistare la bellezza di una sola vittoria, per portare il computo delle statistiche di Agroppi a 19 partite alla guida della squadra, con 2 vittorie, 8 sconfitte e 9 pareggi. Il grande condottiero riesce a portare la Fiorentina dalla 6^ posizione alla 15^ per poi venire esonerato, ma ormai il danno è fatto. Sulla panchina per l’ultima giornata si siede la coppia Chiarugi-Antognoni, la Fiorentina deve vincere e sperare, i Viola demoliscono il Foggia 6-2, tanto per dimostrare il valore della rosa a disposizione, ma complice il pareggio dell’Udinese con la Roma, la squadra retrocede mestamente in serie B. Il caro Agroppi smise, per fortuna, di allenare da quella stagione, nessuno fu più in grado di far retrocedere una squadra composta da campioni come fece lui alla giuda della Fiorentina, un grande motivatore ed organizzatore, che seduto in panchina si sentiva come un pesciolino in una vasca di Piranha. Ogni tanto ha avuto il coraggio di presentarsi a trasmissioni TV come commentatore ed opinionista, ma a parer mio, dopo quello che è riuscito a combinare con la Fiorentina, è meglio se si nasconde per sempre.