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ALEMANNO “Se ci sono posizioni differenti mi sembra saggio garantire a Fini un punto di riferimento stabile dentro il partito”

Creato il 21 aprile 2010 da Madyur

Sindaco Alemanno , dalla torre lei butterebbe Berlusconi o Fini?

“Per noi che veniamo dalla destra questo scontro è molto lacerante e resto sconcertato quando vedo ex dirigenti di An così disinvolti nelle critiche a Fini. Io lavoro per evitare questa lacerazione. Detto questo , credo che il Pdl sia un grande progetto che deve essere portato avanti con serietà e , se non c’è una soluzione immediata, solo un nuovo congresso nazionale può consentire un chiarimento definitivo”

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Ma suo avviso il Pdl rischi davvero di esplodere?

“No, mi sembra che siano stati messi dei paletti chiari alla discussione: nessuno parla più di scissione o di costituire dei gruppi autonomi. Adesso resta da capire se ci sarà una soluzione unitaria oppure prevarrà una dialettica tra maggioranza e minoranza”

Cosa ci dobbiamo aspettare ancora?

“Credo che, nelle prossime ore, ci potranno essere ulteriori iniziative distensive anche da parte del Presidente Berlusconi”

Quale genere di iniziative? Un altro incontro?

“Penso piuttosto a un appello , una cosa pubblica. Non sta a me dirlo”

I problemi sono innanzitutto culturali , Fini rivendica un’altra destra repubblicana e costituzionale

“Io penso che non sia così e faccio un esempio. Il mondo cattolico è molto irritato per certe posizioni di Fini sul terreno dei valori , della bioetica … ma poi sull’immigrazione c’è molta più attenzione. Insomma , certe questioni devono trovare un luogo di approfondimento adeguato dentro il partito”

Fini reclama maggiore democrazia interna ma berlusconi , in privato, sostiene che dentro An non ce n’era affatto. Dove sta la verità?

“Effettivamente … chi è senza peccato scagli la prima pietra. Il verticismo era una malattia anche dentro An. Tuttavia voglio vedere il lato positivo: da questo dissidio tra Fini e Berlusconi ne è derivato un aumento del dibattito interno e delle convocazioni degli organi del Pdl. E persino Berlusconi sul problema dell’alleanza dell’Udc alle regionali in ufficio di presidenza si è piegato a una posizione che non condivideva”

Ma ormai quei due se ne sono dette di tutti i colori. Una riconciliazione sembra impossibile..

“Dobbiamo distinguere quello che realmente si sono detti Fini e Berlusconi da quello che vanno dicendo altri , i tifosi e i kamikaze che hanno fatto crescere la tensione. Per questo sarà importante la direzione di giovedì : parleranno Fini e Berlusconi in pubblico uno di fronte all’altro e la situazione sarà finalmente chiara”

C’è poi la questione degli organigrammi. Fini rivendica la sua titolarità su quel 30% di quota ex An. Come si risolve?

“Sabato ho parlato con Fini che, in maniera anche sdegnata, mi ha smentito con forza questa questione. Dice che in direzione affronterà solo i grandi temi politici , sgombrando subito il campo da problemi di organigrammi. Se così stanno le cose , la questione di quel 30% casomai sarà solo una conseguenza del chiarimento pubblico”

Sta dicendo che non esclude un riassetto al vertice del Pdl?

“Se ci sono posizioni differenti mi sembra saggio garantire a Fini un punto di riferimento stabile dentro il partito. Questo eviterebbe anche che, ogni volta , tutto si riduca a un confronto-scontro tra Berlusconi e Fini. Chiaramente , se si va a un riassetto del partito , bisogna farlo con cautela , senza attacchi personali e senza tagliare la testa a nessuno”

Intanto, nella trasmissione di Gianluigi Paragone venerdì scorso , finiani e berlusconiani si sono insultati senza pietà. Come è possibile una ricomposizione?

“In quel talk-show sono andati oltre ogni limite. Ma so che lo stesso Fini ha telefonato a Maurizio Lupi per ricomporre. Comunque non possiamo decidere il futuro del Pdl in base ai talk-show”

Fini pone problemi politici come il ruolo della Lega , il Sud dimenticato , la politica solitaria di Tremonti , le riforme condivise. Cose campate per aria?

“Tutt’altro. Anzi, la soluzione migliore sarebbe creare all’interno del partito delle commissioni per approfondire questi temi, per permettere poi alla direzione di prendere decisioni più consapevoli e mediate”

madyur

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