La provincia più ricca è quella di Milano, la più povera è Caserta. Quella di Alessandria è al 47esimo posto con un valore aggiunto pro capite di € 24.297, pari al 104,4% del valore nazionale. Il dato di Alessandria è superiore anche a quello del Mezzogiorno, che è pari al 66,6%, ma risulta decisamente inferiore a quelli del Nord Ovest (120,2%, del Nord Est (119,1) e del Centro (112,1). Per il 2012, Unioncamere stima che, nella graduatoria provinciale del valore aggiunto pro capite, dopo Milano si dovrebbero posizionare Bologna e Bolzano, poi Roma, Trieste e Modena. Campania, Calabria e Sicilia agli ultimi posti.
La provincia di Alessandria stenta a crescere, anzi, nei prossimi mesi è prevista ancora una flessione del mercato su tutti i fronti. Dal valore aggiunto (-0,6%) all’export (-7,7%). Quest’ultimo settore è comunque cresciuto molto, ma non a sufficienza per trainare la nostra economia. Cresce la spesa per le famiglie. I consumi faranno registrare un +1,8%. Il tasto dolente è l’occupazione: un ulteriore -0,5% è la prova che le difficoltà sono molte.
“Nei prossimi mesi – ha commentato Piero Martinotti, presidente della Camera di Commercio provinciale – le imprese saranno costrette a confrontarsi ancora una volta, oltre che con le già ricordate difficoltà del mercato, con la ridotta propensione del sistema bancario a concedere crediti e con i maggiori oneri finanziari che saranno chiamate a sopportare, e con i ritardi con i quali non solo le pubbliche amministrazioni ma anche i privati effettuano, ormai, i pagamenti”.
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