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L’11 agosto 1492 venne eletto al soglio pontificio Rodrigo de Borja di Jativa (Valencia). Assunse il nome di Alessandro VI e venne incoronato il 26 agosto. Morì improvvisamente il 18 agosto 1503.
Cristofano dell’Altissimo – Ritratto di Papa Alessandro VI. Dipinto situato nel Corridoio Vasariano (Museo) a Firenze (Firenze), Italia.
Alessandro VI divenne papa quando già aveva avuto numerosi figli: Isabella, Girolama e Pier Luigi, primo duca di Gandía (n. 1463), di cui non è certa la madre, oltre a quattro figli nati da Vannozza de Cattanei: Cesare, Giovanni, secondo duca di Gandía, Lucrezia e Goffredo, che vennero tutti legittimati con varie bolle; ma più tardi Rodrigo Borgia ebbe anche un’altra figlia da Giulia Farnese.
Come papa, Alessandro VI fu una delle più discusse personalità della sua epoca: poco aperto, da un lato, alla cultura rinascimentale, sistemò tuttavia l’università di Roma e incoraggiò gli scavi archeologici che portarono alla scoperta, a Nettuno, dell’Apollo del Belvedere e, più tardi, del gruppo del Laocoonte.
Rodrigo Borgia fu però soprattutto un sovrano temporale, partecipò, infatti, attivamente alle vicende politiche italiane. Ostile alla spedizione in Italia di Carlo VIII di Francia (1494), lo lasciò arrivare a Napoli, organizzando subito dopo contro di lui, una lega con Venezia e Milano, che costrinse Carlo VIII ad abbandonare Napoli e l’Italia (1495).
Nel 1943 fissò una divisione dell’America da poco scoperta, dividendola nella la zona sottoposta all’influenza della Spagna e quella sottoposta al Portogallo
Girolamo Savonarola l’accusò di simonia e ne criticò aspramente la vita dissoluta, cosa che gli costò la scomunica da parte di Alessandro VI (1497) e più tardi (1498) la morte: Savonarola fu impiccato e bruciato sul rogo a Firenze alla presenza di inviati pontifici.
Pinturicchio – Appartamento Borgia, Resurrezione di Cristo con papa Alessandro VI inginocchiato
I suoi grandiosi progetti di conquiste, pensati per favorire il figlio Cesare, causarono una serie di continue lotte contro i grandi feudatari romani (Colonna, Orsini, Savelli, Caetani) e contro i signori della Romagna e dell’Italia centrale.
Ma la sua morte improvvisa (per la quale si parlò di veleno) fece crollare tutti questi progetti, poiché nel frattempo anche il figlio Cesare si era gravemente ammalato.
La figura di Alessandro VI, molto complessa, è stata giudicata in molti modi ed è difficile ancor oggi pronunciarsi in modo assoluto e definitivo: certo alcune delle accuse portate contro di lui furono esagerate o false (soprattutto quelle che lo dipinsero come avvelenatore e incestuoso), mentre è sicuro che la sua condotta morale, particolarmente agli occhi dei moderni, non era adatta ad un pontefice, ma piuttosto a quella di un principe del Rinascimento.
tratto da http://www.tanogabo.it/Alessandro_VI.htm