IDENTITA'
disallineamenti:
essere di Napoli ma non "napoletani"; essere NAPOLETANI ma non di "Napoli"
Napoli: unicità davanti cui non si resta indifferenti.
Anche quando vi sia l'occasione in cui ti appare come l'immagine esoterica, la madonna che vedi solo tu. Non mancano, poi, le occasioni in cui ti appare così come la vedono tutti: contenitore di spazzatura? Si. Ricettacolo camorristico-affaristico-truffaldino? Si. Avanguardia etico-culturale? Si. E naturalmente non sfuggono le evidenti contraddizioni. Può una città essere eticamente e culturalmente avanzata, se è anche ricettacolo camorristico-affaristico-truffaldino? La risposta è nuovamente: si. Una città, una metropoli, nel caso che ci occupa, è un insieme, non un corpo solo. Non è una donna, che può solo essere oppure no incinta. Anche se non vanno dimenticati i casi di aborto, così come quelli di gravidanza isterica, e l'inseminazione artificiale: sembrerebbero non aver nulla a che fare, questi aspetti patologico-tecnico medicali, con Napoli, ma come si potrebbero definire i luoghi comuni che talvolta ne travolgono-stravolgono l'immagine? Secondo noi sono un aborto, un obbrobrioso, aborto sia degli opinionisti-analizzatori come della stampa internazionale, piegati a interessi economici, forse, che hanno interesse a lasciare passare in secondo piano i grandi contributi forniti alla scienza, all'arte, allo spettacolo, all'auspicabile nuovo Umanesimo, oseremmo dire.
Illustrazione: Mappa di Napoli del 1727