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alessia e michela orlando: CATTIVE INTENZIONI-UGO MAZZOTTA.E-BOOK GRATUITO

Creato il 13 agosto 2010 da Gurufranc

alessia e michela orlando: CATTIVE INTENZIONI-UGO MAZZOTTA.E-BOOK GRATUITO

UGO MAZZOTTA

Un volo alcioneo nella letteratura di questo illustre napoletano

SECONDA PUNTATA

Dove si anticipano cattive intenzioni

Heu! Quam difficiole est

crimen non prodere

vultu!

Oh! Quanto è difficile che

il delitto non traspaia

dal volto.

Ovidio, Metam.

Abbiamo cattive intenzioni. Stiamo per commettere un delitto, e certamente lo si legge sul nostro viso. Siamo alla ricerca spasmodica dei suoi difetti. La lente di ingrandimento utilizzata non può che passare: a- attraverso la lettura dei suoi libri; b- l'analisi testuale e l'accorta illuminazione per leggere in filigrana; l'analisi delle risposte alle domande che già gli abbiamo consegnato per l'intervista. Da queste ultime ci aspettiamo: bagliori improvvisi nel cielo di Napoli; saette contro di noi lanciate proditoriamente, come ogni eroe epico è costretto a fare di fronte alla ignoranza dei comuni mortali. Perché proditoriamente? Ma è ovvio: mica ce ne staremmo buone buone ad attendere le bordate. Chi lo farebbe? Quanto meno proveremmo a fuggire, a parare i colpi. E allora? E allora Ugo Mazzotta dovrà tenderci qualche disonesto tranello. Probabilmente considererà se non sia il caso di farci un complimento. Quello è il momento più pericoloso della sequenza: complimento; tu pieghi lo sguardo; stai cercando di escogitare una risposta che mostri la modestia più sincera possibile e, proprio in quello esatto attimo, in cui trattieni il respiro giacché sei tu stessa sorpresa delle belle parole che stai per dire: bam! Ti prendi un secozzone, un uppercut, un cazzotto nel plesso solare, una govetata, una sgametta (c'è chi dice scametta), uno sganassone (la differenza è poca: il problema è la sorpresa), e te ne vai in punizione nell'angolo, sapendo che non ti muoverai mai più.

Cosa fare? Come evitare la situazione incresciosa? Potremmo proprio noi che abbiamo recensito IL MANUALE DEL LECCACULO ricorrere all'adulazione per ingraziarsi un personaggio di tal fatta? Abbiamo sentito il coro, un NO deciso, squassante, stentoreo, da far tremare pure le pareti di casa, come le TROMBE DI GERICO. E va bene, non lo facciamo, non ricorriamo a questi mezzucci. In tal caso, però, vi assumete ogni responsabilità e chiediamo aiuto. D'altronde le origini di Napoli, per quanto misteriose ancora siano in certi aspetti, soprattutto quelle connesse ai riti magici, noi le collochiamo in luoghi della mente arricchiti dalla presenza di personaggi leggendari, di dei materializzati e scesi in terra in pompa magna. Un clima da tragedia greca, tanto per capirci, e bande musicali che strombazzano per sottolineare la gioia dei lieti fine. E visto che c'è chi ci aiuterà, condividete la visione che abbiamo di questa città e dei suoi eroi contemporanei: …Questa è la terra sacra della patria, il recinto della famiglia, le tombe degli avi, i campi di cui non si conoscono tutti i proprietari, la montagna dove si và a far legna, si conduce al pascolo il gregge o si raccoglie il miele, i templi dove si assiste ai sacrifici, l'acropoli cui si va in processione. Una città, anche la più piccola, è quella per cui Ettore corre incontro alla morte, gli spartani considerano onorevole "cadere in prima fila", i combattenti di Salamina si lanciano all'abbordaggio cantando il peana e Socrate beve la cicuta per non disobbedire alla legge (Introduzione a La città greca, G.Gloz, 1928). 

Ora siamo più serene; certamente qualcuno ci difenderà se Ugo Mazzotta dovesse anche solo limitarsi ad allontanarci con un: ma andate a lavorare

°°°°°

Diario delle ultime ore.

Siamo abituate ad approfondire i temi che trattiamo. E, malgrado questo, a volte non ci capiamo nulla. Vorremmo anticipare che abbiamo affrontato un volo di una decina di anni per considerare il primo e l'ultimo libro di Ugo Mazzotta:  COMMISSARIATO DI POLIZIA LA "BELLA NAPOLI" e LA STAGIONE DEI SUICIDI. Essendo lui medico, ci è parso inevitabile giungere a una domanda sul suicidio. Pare che questa cosa non si possa fare senza conoscere le tesi di Durkheim. Lo anticipiamo per preparare i lettori a una intervista che prevediamo essere molto significativa. E, ovviamente, non  per merito delle domande che, anche se dovessero contenere una cantonata, certamente un napoletano verace saprebbe girare come un calzino, per regalare qualcosa di interessante. Vedremo che ne uscirà fuori. Tuttavia, lo diciamo gongolando: garantiamo che ci siamo preparate. Eppure non siamo del tutto soddisfatte di noi: avremmo voluto proporre altre domande, scendere più profondamente nei suoi personaggi. Il rischio sarebbe stato proporre un saggio, una tesi da laurea. E allora, così come stiamo facendo con il caso di questi articoli proposti  a puntate, se il dottor Ugo Mazzotta sarà disponibile, senza esagerazioni e non pressando troppo costringendolo  a tempi serrati, vorremmo proporgli una nuova intervista. E magari un'altra ancora. E un'altra ancora. Segnaliamo che il suo libro COMMISSARIATO DI POLIZIA "LA BELLA NAPOLI" è scaricabile gratuitamente dal suo sito: http://www.ugomazzotta.com/ebook/ebook.html

  

INTERVISTA



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