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alessia e michela orlando: LA FASCINAZIONE VERBALE-DALLA CLARINA A PAOLO FRANCHINI A "FALL IN LOVE WITH NAPOLI"

Creato il 06 dicembre 2010 da Gurufranc

alessia michela orlando: FASCINAZIONE VERBALE-DALLA CLARINA PAOLO FRANCHINI

IL POTERE DELLE PAROLE

Dalla Clarina-Senza errore di stumpa, a "Fall in love with Napoli"

passando per Stevenson e James.

Crediamo nel potere delle parole. E pensiamo a quelle dette con potenza condizionante dai balconi, che trascinano le masse verso la guerra, conflitto che diviene suicidio inconsapevole, così come a quelle che, invece salvano: si pensi alla cosiddetta "formula Coué" (ogni giorno che passa mi sento sempre meglio) che aumenta la convinzione che si possa guarire, stare meglio, e si spinge fino a ridonare la salute. Si tratta, inquesto caso, del pensiero positivo, della parola ipnotica, che genere la autosuggestione. D'altronde, per chi crede, all'inizio della vita nonci fu forse il Verbo? E cosa fece Gesù quando ridiede vita a Lazzaro (Alzati e cammina!), non usò forse solo delle parole, evidentemente capaci di richiamare un potere che ridà vita?

E cosa dire della parola letteraria, quella che per noi ha un potere stravolgente? Non bastano forse due parole per sintetizzare il romanzo dei sentimenti fatto di batticuori: Ti amo? E quanti altri esempi si potrebbero fare per dire della loro capacità evocativa, non tanto di fantasmi, quanto di reali sensazioni, pesanti quanto macigni o lievi quantola piuma più soave? Alludiamo alle parole dei grandi autori ma anche di quelli sconosciuti che nel rileggersi si emozionano.

Esempi ne potremmo fare all'infinito; partiamo da Robert Louis Stevenson con il suo L'isola del tesoro, e della necessità di farsi leggere, sentita in maniera urgente anche da protagonisti letterari:

"Caro Livesey, non sapendo se siete al castello o tuttora a Londra, invio una copia della presente in entrambi i luoghi.

La nave è stata acquistata ed equipaggiata. È all'ancora, pronta per salpare. Non potreste immaginare goletta più incantevole: duecento tonnellate, ma potrebbe governarla pur eun bambino; il suo nome è Hispaniola."

Pare anche a noi di immaginare quella goletta, anch'essa è leggera, capace di galleggiare per unire terre lontane.

Altro esempio: Henry James e il suo Giro di vite. Dalla prima pagina:

"Il racconto ci aveva tenuti attorno al focolare col fiato sospeso, ma a parte l'ovvia osservazione ch'esso era raccapricciante, come doveva essere una strana storia narrata la vigilia di Natale in una vecchia casa, non ricordo che suscitasse alcun commentofinché qualcuno disse ch'era quello il primo caso in cui s'imbatteva d'una simile esperienza toccata a un fanciullo. Si trattava, se ben ricordo, d'una apparizione in una casa altrettanto vecchia di quella in cui eravamo riuniti per l'occasione – una visione spaventosa apparsa a un bambino che dormiva nella camera di sua madre e che l'aveva svegliata terrorizzato; svegliata non per vincere il suo spavento e per farsi teneramente riaddormentare, ma perché lei stessa, prima di riuscirvi, si trovasse davanti alla stessa visione che l'aveva sconvolto…" .

E che dire delle infinite canzoni napoletane che hanno rappresentato la complessità della città, portandone una immagine oleografica o realistica in giro per il mondo, con parole capaci di creare luoghi comuni ovvero cancellarne?

C'è chi non abbia subito il fascino di espressioni teatrali come: Addà passà a nuttata o Iesce sole, o del più popolare 'O sole mio stà 'nfronte a te?

E noi, lo sveliamo con piacere infinito, siamo da tempo, ormai, ma pure recentissimamente, rimaste abbagliate dalle parole della Clarina-Senza errore di stumpa (http://senzaerroridistumpa.myblog.it/archive/2010/11/30/divina-scrittura.html#more: rimandiamo a quanto lei dice proprio in questo post, anche per integrare arbitrariamente le nostre argomentazioni, appropriandoci di quanto dice con parole magistrali) e da quelle in molte occasioni dette da Paolo Franchini: http://paolofranchini.wordpress.com/, tra le quali non sapremmo effettuare una cernita esemplificativa.

Ci hanno abbagliato anche le parole pronunciate dai magnifici tre:Simona Nadalin Zanon, Modestino Picariello, e Barbara Ruggiero, di "Fall in love with Napoli" (http://sirenapartenope.blogspot.com/), di cui si può leggere anche qui:

http://napolimisteriosa.blogspot.com/2010/12/napolimisteriosa-intervista-gli-autori.html.

Non avevamo mai letto tante volte di seguito la parola Napoli. Il loro è già un canto d'amore.

Immagine: ideogramma AMORE, giapponese.



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