Quest’oggi, lunedi 2 maggio 2011, il clan super esclusivo di celebrities, glitterati, fashion conoscenti e guru dell’editoria si daranno appuntamento al Metropolitan Museum per l’annuale Costume Institute Gala Benefit e per ammirare, in anteprima, Alexander McQueen: Savage Beauty, la mostra dedicata al visionario stilista inglese scomparso tragicamente l’anno scorso.
Il grande pubblico dovrĂ invece aspettare altri due giorni per poter essere ammesso a questa rassegna. Ma perchĂŠ attendere, ci siamo chiesti?
Vi proponiamo un’esclusiva intervista ad Andrew Bolton, curatore della mostra, incontrato dalla redazione di Vogue.it qualche giorno fa.
“McQueen è stato un vero romantico nel senso byroniano del termine. Ha saputo interpretare il sublime, quel vortice di bellezza e orrore squadernato soprattutto durante i suoi teatralissimi shows, in cui l’audience veniva provocata da una ridda di emozioni forti e contrastanti-paura, stupore, repulsioneâ€�, afferma Bolton.
“E non è tutto: la sua creatività è intimamente connessa anche con altri aspetti del romanticismo, come l’individualismo, il gotico, l’esotismo, il naturalismo, il primitivismo, lo storicismo. Sicchè abbiamo deciso di focalizzarci su queste tematiche, invece di puntare su un approccio semplicemente cronologicoâ€�.
Savage Beauty metterĂ in mostra circa 100 abiti realizzati da McQueen durante I suoi 19 anni di carriera, tra cui alcuni pezzi iconici come le giacche kimono e i bumster pants, I pantaloni a vita bassissima – insieme a una carellata di accessori – soprattutto cappelli e gioielli, che esemplificheranno la sua collaborazione con talenti ed amici quali Philip Treacy e Shaun Leane.
La selezione dei capi proviene dall’archivio londinese di McQueen, da quello parigino di Givenchy, maison di cui fu direttore artistico a fine ‘90, e da alcune collezioni private come quella della sua “scopritriceâ€� Isabella Blow, oggi di proprietĂ di Daphne Guinnnes.
Genio iconocasta e sovversivo, tra i protagonisti piĂš incisivi degli ultimi trent’anni, McQueen ha saputo combinare una personalissima estetica ultra contemporanea con una eccellente tecnica sartoriale e le sue molteplici fonti di ispirazione sono state spesso utilizzate per commentare tematiche legate alla cultura, all’identitĂ e al sociale. Anche se si considerava un semplice artigiano, Lee McQueen sarĂ anche ricordato come un vero artista. Ed è questo ciò che “Savage Beautyâ€� si propone di dimostrare.
Alexander McQueen: Savage Beauty, The Metropolitan Museum of Art, dal 4 maggio al 31 luglio.
via|vogue.it
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