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Alfano e gli altri sulle proposte di Renzi

Creato il 03 gennaio 2014 da Retrò Online Magazine @retr_online

Dopo le proposte lanciate ieri dal segretario Pd Matteo Renzi, è la volta del vicepremier Angelino Alfano di rispondere a stretto giro di posta alle proposte lanciate ai partiti dal sindaco di Firenze.

Nella fattispecie, l’atteggiamento di Alfano è stato di chiusura netta solo sulla questione dei diritti civili, che il ministro dell’interno ha liquido con un bisogna “prima pensare alle famiglie”. Anche sul possibile superamento della legge Bossi-Fini Alfano rimane cauto, perché “con la sicurezza degli italiani non si scherza”.

Sul fronte della legge elettorale, invece, Renzi incassa l’appoggio di Alfano sulla possibilità di una legge su modello di quella cosiddetta “dei sindaci”, utilizzata nelle elezioni amministrative, da sempre quella ritenuta migliore proprio dal sindaco di Firenze: “siamo coerenti con quanto detto, noi siamo pronti al lavoro sulla legge elettorale sul modello dei sindaci. L’impianto di quella legge e’ chiaro e ha funzionato”. La perplessità di Alfano e Nuovo Centrodestra è legata piuttosto al meccanismo di concertazione tra le varie forze politiche su di una possibile bozza di riforma. Mentre il Pd di Renzi vorrebbe estendere la discussione senza preconcetti a tutti, il partito di Alfano preferirebbe una “discussione preliminare” all’interno della coalizione di governo, solo successivamente allargabile al resto della compagine politica.

Sul fronte delle reazioni degli altri partiti, si registra il si di Silvio Berlusconi sull’accelerazione per modificare la legge elettorale. Il Cavaliere, già in piena campagna elettorale e lanciato verso un confronto alle urne il prima possibile, vuole avere un terreno legislativo solido per elaborare una strategia di vittoria per Forza Italia. Berlusconi, inoltre, vedrebbe di buon occhio una delle proposte di legge elettorale messe in campo da Renzi, ovvero il modello spagnolo.

Sul fronte Movimento Cinque Stelle invece, le proposte-provocazioni di Renzi sono state accolte inizialmente con scetticismo, se non vero e proprio rifiuto da diversi esponenti del movimento di Grillo, con l’accusa verso Renzi di essere “telecomandato” dai suoi consiglieri e di fare solo da megafono. Nel pomeriggio di ieri, però, la linea politica è apparentemente cambiata, trincerata dietro un più standard “no comment”.

Tutto ciò non toglie che le proposte del leader Pd abbiano fatto scalpore, forse non tanto per i contenuti, quanto per il “propositivismo attivo” del Partito Democratico, una delle caratteristiche che più latitavano nel vecchio corso del principale partito di centrosinistra.


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