Dallo scorso mese di maggio, sino ad oggi, questo è il quinto incidente, fortunatamente senza conseguenze tragiche, che accade a velivoli Alitalia in gestione alla compagnia rumena Carpatair. Inutile dire che AVIA ha segnalato il ripetersi di incidenti a carico della stessa compagnia, già da tempo.
E’ evidente come sotto l’occhio vigile degli amministratori della compagnia di bandiera italiana, ci sia soltanto il conto economico e la riduzione dei costi. Non serve un genio per capire che, specialmente in ambiti tecnologici, l’estrema caccia al profitto, a scapito del costo del lavoro qualificato, si trasforma inevitabilmente in degrado della qualità del prodotto/servizio. Quando ad applicare regole economiche di questo tipo, è una compagnia aerea, viene da pensare che questi sedicenti responsabili (di cosa?) sono molto simili a mine vaganti, che esculsivamente per un fattore di sorte a favore, sino ad ora non sono riusciti a far danni seri!
E’ da tempo ormai, sopratutto per responsabilità di chi ha avuto la presunzione di riformare il mondo del lavoro, che la qualità dei prodotti in generale, e dei servizi in particolare, è in caduta libera.
Questa tendenza è più evidente, quanto più ci si spinge in professioni che richiedono alti livelli di specializzazione. Chi di noi sarebbe disposto a sottoporsi ad un intervento chirurgico, sapendo che l’operatore è un neo-laureato specializzando? Con tutto il rispetto dovuto al giovane medico che sarà, probabilmente, un bravo chirurgo di domani, personalmente preferirei essere trattato da un luminare, o comunuque da un dottore con più esperienza, voi?
E’ palese che nella sanità, sopratutto quella italiana, per quanto se ne possa dire, difficilmente si presenta uno scenario simile. Eccezzion fatta per quei simpatici odontotecnici che giocano all’allegro chirurgo con i pazienti, e per i quali la vita è sempre più dura, grazie a Dio.
Tuttavia sono moltissimi i settori dove la professionalità non viene minimamente considerata. Sono molte le realtà aziendali, dove non vengono messe alla prova le capacità di un individuo, ma ci si cura esclusivamente del costo, prediligendo ovviamente quello al miglior prezzo.
Il profitto a breve termine, raramente può considerarsi un successo. Operazioni basate sul modello del contenimento dei costi a scapito della professionalità e, quindi, della qualità, somiglia molto di più ad una strategia che guarda solo sino al giorno dopo, incurante del fatto che, come natura insegna, è solo seminando che potrà nascere nuova vegetazione.
Gli obbiettivi dei gestori, o manager se preferite, non dovrebbero essere proprietà esclusiva della persona, ma qualche cosa da tramandare a chi li sostituirà domani. Il successo non sempre si misura attraverso il margine di contribuzione.
In alternativa non ci resta che salire sul prossimo volo Alitalia…… sperando.