Dopo aver felicemente indagato i toni della
commedia, affrontando comunque tematiche difficili con quella sensibilità che
contraddistingue da sempre i suoi lavori, con Allacciate le CintureFerzan
Özpetek ritorna alle atmosfere più cupe di quelli che per molti sono i suoi
capolavori, Le Fate Ignoranti (2001)
e, il più “recente”, Saturno Contro
(2007). Se il primo era incentrato su amicizia e omosessualità, parlando
trasversalmente di AIDS, e il secondo dei devastanti effetti di una morte
improvvisa, con questa pellicola il regista turco-italiano affronta il tema
della malattia e di un amore viscerale che trascende i confini della morte,
così come suggerisce l’iconica frase di poster e trailer che dice “Un grande amore non avrà mai fine”. La
storia racconta di Elena, cameriera in un bar, che conosce per caso un violento
passante alla fermata dell’autobus, con il quale si scontra verbalmente.
Innegabile l’attrazione che si percepisce sin da subito tra i due nei loro
sguardi, per poi scoprire, tempo dopo, che il misterioso uomo, altri non è che Antonio,
fidanzato della sua migliore amica, Silvia, la quale, insieme all’amico e
coinquilino Fabio, lavora al bar con Elena.A supporto della sceneggiatura un ricchissimo
cast di bravissimi attori italiani, che va dalla protagonista Kasia Smutniak a un inedito Francesco Arca, passando per Filippo Scicchitano, Carolina Crescentini.Le premesse per assurgere a nuovo capolavoro
del regista c’erano tutte, ma chi si aspetta(va) una travagliata storia d’amore
che supera diverse traversie è rimasto (o rimarrà, se non l’ha già visto al
cinema) deluso. A caratterizzare la pellicola rapidissimi
flash forward, e di colpo ritroviamo Elena, proprietaria di un bar tutto suo,
insieme all’amico Fabio, festeggiare l’anniversario d’apertura del locale: sono
trascorsi tredici anni, la donna ha due bambini, ed ha sposato Antonio, il
quale però sembra essersi lasciato andare col tempo, ingabbiato in un
matrimonio borghese che per qualche oscura ragione non lo soddisfa, relegato
alla figura di “mantenuto” scansafatiche, pur continuando e tenere con scarsi
risultati la sua officina. Una vita apparentemente perfetta, benché non del
tutto felice, scossa ulteriormente dalla scoperta di Elena di un cancro al seno
in stadio già avanzato.Accompagnato dalle bellissime musiche di Pasquale Catalano, e da una selezione
musicale un po’ orientaleggiante a metà strada tra Italia e Turchia, Allacciate
le Cinture è distante dai toni leggeri di Mine
Vaganti (2010) e, del meno riuscito, Magnifica
Presenza (2012), nonostante non manchino personaggi un po’ grotteschi come
la stravagante zia Viviana/Dora, interpretata da una Elena Sofia Ricci minore, il cameo della parrucchiera un po’ volgare
(Luisa Ranieri), e Paola Minaccioni che, con questo
intenso ruolo, dà una grande prova d’attrice, interpretando una donna la cui
malattia consuma lentamente il corpo, ma non riesce a fare altrettanto con lo
spirito e, soprattutto, il senso dell’umorismo.Francesco Arca è credibile nel ruolo di
meccanico un po’ tamarro e frustrato, benché a tratti vagamente inespressivo e
monocorde.Straordinaria invece Kasia, che con la sua
Elena tocca con verosimiglianza sensazioni, sentimenti e stati d’animo di una ragazza
che evolve fino a diventare donna, lacerata nel fisico e nell’anima,
affrontando una malattia che non è solo corporea, ma, forse soprattutto, spirituale.
L’occasione per rivedere il film arriverà il 28 Agosto 2014, data d’uscita del DVD e Blue-Ray Disc, già in pre-order sui principali siti di e-commerce.
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