Dormire, russare, ronfare… Ma da dove arrivano queste parole?
Sonno
deriva dal latino sòmnus e indica la cessazione momentanea delle normali attività di persone e animali; per i greci hypnos (il sonno) era figlio della notte e gemello della morte
Dormire
ha origini latine, indica il “riposarsi col sonno”
Russare, ronfare
hanno origine dal ladino gruflar, anche se l’assonanza con parole come il genovese runfà, che indica il rumore borbottante delle pentole sul fuoco, ne ha probabilmente facilitato la diffusione; non è da escludere una derivazione dal longobardo hrūzzan. Sono verbi che indicano il rumore che si fa, respirando pesantemente, durante il sonno
Pisolino
la parola si riferisce probabilmente al dondolìo della testa di chi dorme mentre il modo di dire “schiacciare un pisolino” ha origini toscane, dove già fra il 1500 e il 1600 si usava “stiacciare un sonnellino”
Onirico
indica ciò che riguarda i sogni e ha origini greche (ὄνειρος significa sogno); nella mitologia ellenica Oniro era il dio del sogno
Sogno
deriva dal latino sòmnium ma è influenzato dal greco ypnos, che significa sonno; indica l’attività onirica
Incubo
per gli antichi romani gli incubi custodivano i segreti della Terra, nel Medioevo (ma secondo alcuni già al tempo dei Romani) incubus e succubus erano spiriti malvagi (maschili i primi e femminili i secondi) che seducevano i dormienti, successivamente gli incubi erano rappresentati come folletti che sedevano sul petto delle persone addormentate ostacolandone il respiro. La parola indica sogni agitati, paurosi, angoscianti e in alcuni casi addirittura terrorizzanti
L’Italia si sa, è il paese dei dialetti e la creatività popolare ha declinato e rielaborato le parole del sonno, arricchendo la lingua con invenzioni a dir poco geniali, come la “dòrmìa” che in alcune zone della Liguria e del Piemonte sta a significare “anestesia”.
Solo curiosità? Nient’affatto, una ricerca scientifica indica che leggere le parole del sonno (calma, riposo, relax…) prima di dormire, aiuta a riposare meglio.