Magazine Cucina
L'educazione, il rispetto, la disciplina. Il gruppo, le risate, la complicità.
L'avvicinamento al lavoro, il primo stage, le prime delusioni.
Ho ricordi nitidi e precisi del periodo del master post universitario. Era Milano ed era svegliarsi alle 7. Erano i compagni con accenti diversi ed era finire le lezioni alle 18. Era l'avvicinamento ad un mondo nuovo, fatto di pratica e di confronto. Era l'ansia di iniziare lo stage per paura di "non essere capace".
Ieri, quando sono entrata all'Alma, quando ho visto i ragazzi tutti insieme, quando ho sentito le risate e ho percepito le ansie pre-esame finale, sono tornata immediatamente al mio periodo post universitario. Io ho studiato marketing. Loro studiano cucina.
Io vivevo a Milano. Loro vivono a Colorno, in questa scuola meravigliosa dove imparano a svegliarsi presto la mattina, a indossare una divisa e ad apprendere un lavoro fatto di sacrificio e di creatività, di umiltà e di grande passione.
L'ALMA, la Scuola Internazionale di Cucina Italiana, forma cuochi, pasticceri e sommelier provenienti da ogni paese per farne veri professionisti grazie ai programmi di alto livello realizzati con insegnanti autorevoli e con un rettore d'eccezione come Gualtiero Marchesi.
In questi giorni, nello specifico, i ragazzi del Corso Superiore di Cucina Italiana, stanno sostenendo gli esami teorici e pratici per il conseguimento del tanto sognato diploma.
Sono reduci da 5 mesi di stage e sono agitati, agli orali. Il tempo per studiare sarà stato poco, eppure devono essere pronti. Tesina alla mano e domande dai 5 membri della commissione interna.
- Io sono andata a sbirciare ... -
Guardo due dei libri di testo e mi rendo conto che le nozioni sono tante. E loro sono tanto giovani. Ma hanno grinta da vendere.
La consegna dei diplomi è emozionante. Un video iniziale raccoglie gli scatti di un anno trascorso insieme, tra sorrisi, sgridate, insegnamenti ed esperimenti. I genitori provenienti da tutto il mondo, fotografano entusiasti. I ragazzi, in divisa, si fanno il tifo a vicenda. I due migliori, quelli con il punteggio più alto, vengono proclamati alla fine. Sono Antimo Maria Merone, classe 82, di Pozzuoli (NA) e Daniele Donato, classe 89, di Diamante (CS).
A condurmi nel meraviglioso mondo Alma sono Davide Paterlini, dell'agenzia Binario ed Eliana Mennillo, Responsabile Eventi Alma. Ma ritrovo con piacere Leonardo Marongiu, Executive Chef Alma, nonché mio maestro al Corso sul tartufo nero di Torgiano, e ho l'onore di conoscere il Direttore didattico Luciano Tona, il Presidente Albino Ivardi Ganapini, l'AD Riccardo Carelli, il rettore Gualtiero Marchesi e la meravigliosa figura del responsabile biblioteca, Marino Marini. Un'emozione entrare in quella biblioteca, che non so spiegarvi. Libri di cucina. Ovunque. Dalla storia alle ricette. Dall'Italia al resto del mondo. Dai romanzi alla letteratura gastronomica. 10.000 volumi in cui perdersi e in cui io potrei tranquillamente vivere ...
E' proprio lì, tra scaffali di libri, che incontro Filippo Tawil, classe 84, ex studente del Corso Superiore di Cucina ALMA. Mi colpisce da subito la sua educazione e la sua grande umiltà. Sapete come la penso a questo proposito. E' un giovanissimo geometra con le idee chiare, quando sceglie di frequentare la scuola per diventare chef. E in pochi anni colleziona esperienze prima con il maestro Luciano Tona all'allora ristorante "La Fermata" di Casatenovo (LC) per poi volare a Vonnas, come saucier da Georges Blanc e infine diventare sous chef di Paolo Lopriore. E' un ragazzo giovane, ambizioso e con una grande voglia di imparare, Filippo. Colpisce il rispetto. Colpisce l'umiltà. Colpisce la voglia costante di ricerca e di studio. Mentre Filippo mi racconta le sue esperienze da Georges Blanc, che adoro (la prima volta avevo 8 anni e ancora ricordo il gusto di quel poulet à la creme), penso a tutti i ragazzini che mi scrivono chiedendomi consigli sul futuro o raccontandomi la propria voglia di frequentare scuole professionali di cucina per diventare il prossimo chef televisivo della situazione.
Mi piacerebbe vivessero in una cucina di un ristorante per capire il Modo. I tempi. Il team. Il rispetto. L'educazione. L'umiltà. La stanchezza. L'orgoglio. La passione. Filippo in Francia era Chef Saucier. Essere responsabile della preparazione delle salse, in Francia, è forse il ruolo più da esperto, tra gli chef di partita. Ogni mattina lui preparava le sue 30-35 salse base, poi si dedicava ad aiutare gli altri della brigata. Gli chiedo se ci sia competizione nel gruppo. Mi guarda stranito. Lui sicuramente è uno che preferisce collaborare piuttosto che competere. E questo gli fa onore. Penso che a 22 anni le esperienze all'estero ti formino come persona, prima ancora che come lavoratore, e lui ne è l'esempio. Mi racconta i dettagli con un'entusiasmo e un coinvolgimento che solo chi ama il suo lavoro, può fare. E mi viene una gran voglia di iniziare un corso di cucina serio. In fondo la mia è una passione grande, viscerale e di antiche tradizioni, ma una scuola, una vera scuola, non l'ho mai frequentata.
Avrei dovuto farlo, dopo il licenziamento. Ma il blog, il programma televisivo, le aziende. Ad oggi sarebbe impensabile. Eppure, ho iniziato a studiare i libri di testo. Visto che la pratica la faccio tutti i giorni ...
Per chi fosse interessato ad entrare in questo meraviglioso mondo dell'ALMA vi lascio alcuni recapiti: ALMA - Scuola Internazionale di Cucina Italiana Pza Garibaldi, 26 Colorno, Parma
tel. 0521.525211 web: www.alma.scuolacucina.it e-mail: [email protected]
- tutte le fotografie presenti in questo post sono di ©Foto Carra-
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