Magazine Giardinaggio

Almanacco

Da Fluente

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Buongiorno da Federico ,questo fine settimana ci porta l’inizio di ottobre mese autunnale per eccellenza .avete programmato qualcosa di bello?siete,invece, ancora indecisi su cosa fare in questo fine settimana? bene l’almanacco è quello che fa per voi.Sembra uno slogan pubblicitario ma con le nostre rubriche,a parte gli scherzi,cercheremo di darvi parecchi consigli per il fine settimana,come sempre insieme vediamo le condizioni meteorologiche per i prossimi giorni. 

Meteosettimana

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La mente fulgida e vulcanica di un autunno giovane e vivace sta preparandoci il primo scherzetto stagionale. Prima di metterlo in opera però ha ancora bisogno di definire gli ultimi dettagli. Per questo manderà in avanscoperta sul Mediterraneo un piccolo promontorio di alta pressione a battere la strada.
Tale manovra si svolgerà nel breve spazio di un fine settimana, quello ormai imminente, e abbraccerà un po’ tutta l’Italia. Ampia sarà dunque la presenza del sole in quella forbice temporale, anche se la debolezza intrinseca della struttura non potrà impedire il transito o lo sviluppo di alcuni banchi nuvolosi, uno per giornata, sia sabato che domenica.
Essi corrisponderanno sostanzialmente al passaggio delle code di due perturbazioni atlantiche, a loro volta indebolite per l’ingresso forzato entro territori di competenza anticiclonica. Non dobbiamo attenderci dunque piogge, nè sabato, nè domenica.
La pioggia invece arriverà a weekend concluso e si presenterà con tutto il suo carico di cattiveria in particolare nella giornata di martedì al settentrione. La curvatura delle correnti ci suggerisce di porre particolare attenzione a Liguria, alto Piemonte e alta Lombardia, zone dove, oltre all’ombrello, potrebbero diventare utili anche le… pinne.
Ma non finisce qui. L’incastro dell’onda depressionaria a ridosso dell’arco alpino favorirà l’inserimento di un secondo nucleo perturbato, il quale mercoledì si concentrerà maggiormente al centro. In questo caso il Tirreno tiepido potrà innescare qualche struttura temporalesca velenosa e spingerla poi a forza verso il Lazio. Sotto parzialmente anche il sud, in particolare Puglia e Basilicata.
Solo da giovedì i contrasti si affievoliranno permettendo una generale convalescenza del tempo su tutto il Paese. Venerdì poi ecco un nuovo peggioramento in vista per il centro-sud, un ulteriore passo verso il cuore dell’autunno e verso scenari che saprà senz’altro meglio delinearci la nostra rubrica Fantameteo alla quale vi rimandiamo

SINTESI PREVISIONALE FINO A VENERDI 8 OTTOBRE

SABATO, 2 OTTOBRE 2010

Transito di banchi nuvolosi innocui in mattinata al nord e al centro. Entro il pomeriggio sviluppo di schiarite e passaggio a tempo in prevalenza soleggiato, con addensamenti che insisteranno solo su Alpi e crinali appenninici più elevati. Bello al sud e sulle Isole Maggiori.

DOMENICA, 3 OTTOBRE 2010

Banchi nuvolosi stratificati in transito al centro-nord e sul basso Adriatico, ma senza fenomeni. Nella seconda parte del giorno aperture anche ampie e passaggio a tempo per buona parte soleggiato ad eccezione delle Alpi, dove insisterà qualche addensamento. Temperature stazionarie su valori pressochè in linea con la norma stagionale.

LUNEDI, 4 OTTOBRE 2010

Nubi in aumento al nord-ovest e sulle Isole Maggiori, con tendenza a qualche rovescio prima di sera su Piemonte e Ponente ligure. Altrove ancora abbastanza soleggiato, tendente a velato. Aumenta la copertura ovunque a partire dalla serata. Attivazione dello Scirocco e temperature in aumento sulla Sicilia.

MARTEDI, 5 OTTOBRE 2010

Perturbato al nord, con rovesci più intensi su Liguria, alto Piemonte e alta Lombardia. Qualche rovescio anche al centro, più probabile sull’alta Toscana. Altrove nuvoloso, ma asciutto. Schiarite possibili all’estremo sud.

MERCOLEDI, 6 OTTOBRE 2010

Maltempo al centro e, al mattino, anche sulla Sardegna. Instabile al nord. Nuvoloso ma asciutto al sud. Temperature in calo al settentrione e, nei valori massimi, anche al centro.

GIOVEDI, 7 OTTOBRE 2010

L’instabilità si trasferisce al sud, dove sono attesi rovesci e qualche temporale, Più asciutto solo sul sud della Calabria e in Sicilia. Altrove parziale miglioramento, con alternanza di sole e nubi e tempo asciutto. Più fresco ovunque.

VENERDI, 8 OTTOBRE 2010

Possibile nuovo peggioramento al centro e poi al meridione, con sviluppo di rovesci da nord verso sud.

Luca Angelini

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PROVERBIO

A S. Francesco (4 ottobre)
arriva il tordo e il fresco.

LAVORI IN GIARDINO

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Si seminano in cassetta le piante annuali da mettere a dimora a fine inverno; continuano le semine e le trasemine dei tappeti erbosi. A dimora, all’aperto, si trapiantano le biennali da fiore, si interrano i bulbi a fioritura precoce e primaverile, verso la fine del mese si piantano gli alberi, le ortensie e le rose. Si moltiplicano per talea i sempreverdi e alcune specie a foglia caduca. Si dividono i cespi e si ripiantano le erbe perenni. Si dividono i cespi rizomatosi dei gigli e li si ripianta in piena terra all’aperto. Si preparano le talee di rosa e di forsizia e le si colloca in terra per la radicazione.

CONSIGLI

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Se la paglia di una vostra sedia è sporca, provvedete a pulirla applicando una miscela di acqua e farina di mais. Strofinate con una spazzola abbastanza dura nel senso dell’impagliatura. Togliete il composto con acqua ghiacciata salata.Sciacquate con acqua corrente e lasciate asciugare all’ombra.Per evitare che la paglia si inaridisca nel tempo, nebulizzatela ogni tanto con acqua e tamponate con un panno pulito. Per lavare un sedile a incastro si può utilizzare acqua tiepida con un pizzico di sapone di Marsiglia. Sciacquate la paglia e ponetela ad asciugare all’ombra

IL LIBRO DELLA SETTIMANA

“Gestire il verde” di Marzocchi Luca

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Questo manuale è una guida alla gestione del verde, pratica e concreta. Prende il via con l’analisi delle basi agronomiche fondamentali per una corretta realizzazione del giardino, per passare poi alla manutenzione ordinaria. Ogni aspetto viene approfondito con l’occhio di chi ha affrontato i problemi legati alla realizzazione e manutenzione giorno dopo giorno. Il lavoro viene descritto in modo semplice e lineare così che già il giorno dopo la lettura, le tecniche di esecuzione possono trovare una concreta applicazione. Un ampio capitolo è dedicato alla tecniche biologiche per la protezione delle piante dai più diffusi fitofagi e dalle più comuni malattie. Utili informazioni poi riguardano le possibilità di intervento per la gestione biologica del problema zanzare e gli aspetti fiscali che l’azienda agricola deve tenere presenti se vuole sfruttare al meglio le possibilità offerte dalla multifunzionalità.
Formato14,6×21,6
Confezione brossura

Pagine 198

Prezzo 14 euro

GIARDINI MARCHIGIANI

Villa “Miralfiore”

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La “possessione di Miralfiore” entrò fra i possedimenti rovereschi nel 1559, quando Guidobaldo II acquistò la tenuta da Pier Simone Bonamini, maggiordomo di corte; ristrutturò poi completamente l’edificio allora esistente e i giardini, forse avvalendosi dell’opera di Bartolomeo Genga e Filippo Terzi.

La villa e il giardino, appartenuti in questo secolo ai conti Castelbarco Albani, sono oggi di proprietà della famiglia Livi che ne sta curando il restauro, coordinato dall’architetto Roberta Martufi.Il grande giardino della  fontana rettangolare, costituiva lo spazio nodale del complesso verde: un ruolo compositivo sottolineato dalla quota più elevata, dalla fontana centrale e dalla presenza di un ornamento del tutto unico: una grande pergola perimetrale. Il giardino era suddiviso in sei compartimenti maggiori delimitati da siepi di bosso e altre essenze. In corrispondenza dell’asse centrale longitudinale era collocata la fontana che era ornata di quattro figurine, “statuette di Bronzo rappresentanti Scimie in diversi atti”; dalla fontana saliva un alto getto d’acqua, mentre all’intorno era un giro di alberature sempreverdi che ombreggiavano il bacino.L’elemento più caratteristico del giardino era una pergola quadrangolare oggi scomparsa che ne cingeva l’intero perimetro. Della pergola si trova menzione nel contratto redatto nel 1628 con il giardiniere della villa,dove si fa esplicito riferimento all’obbligo di coltivare,governare e mantenere al modo solido li pergolati del Giardino della Fonte” (Biblioteca Oliveriana di Pesaro, ms. n. 375, cc. 63-64). Si trattava di una passeggiata coperta da verzure sorrette da un’armatura voltata lignea all’uso classico. All’intorno si dispiegavano le altre parti della composizione verde. Verso sud-ovest precedevano il ,giardino della fontana’ due piccoli terrazzamenti murati, ancora oggi esistenti, situati a quote lievemente inferiori e configurati come un giardino segreto. Erano cinti da spalliere di agrumi (per il superiore si trova infatti la denominazione di “giardino de’melaranci) e disegnati entrambi da comparti con perimetro in piante di bosso e fiori.Verso nord-est al giardino maggiore seguiva una sistemazione a una quota più bassa; la balaustra interrompeva e il visitatore discendeva dal piane ,giardino della fontana’ attraverso una scala a i pe contrapposte.La sistemazione di questa parte del giardino, scomparsa, fu realizzata dall’architetto Girol Arduini nel 1583•

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La parete coronata da balaustrini, su cui appoggiava la scala a doppia rampa, costituiva la scena ideale di questa porzione inferiore del complesso verde. Rivestita di calcari spugnosi era punteggiata da  varie fontane; al di sotto della scala si aprival’elemento centrale della composizione, una grotta,con giochi d’acqua e un getto che dalla volta cadeva in un bacino marmoreo. Ai lati della grotta erano due nicchie con mascheroni dalle cui bocche usciva parimenti acqua; due ulteriori nicchie per parte, anch’esse con sedili e fontane, erano poi nella parete di fondo a cui era appoggiata la scala. In asse con la grotta fu scavata una peschiera circolare che presentava al suo centro una montagnola, essa pure di “pietre sponghe” provenienti dall’Appennino. La copiosa presenza dell’acqua, le nicchie, i decori rustici e i boschetti concorrevano a dare al luogo l’atmosfera di un ninfeo dal forte gusto manierista. Successivamente all’epoca roveresca, la villa e i giardini passarono in proprietà della famiglia dei Medici, poi dei Lorena, vennero infine acquistati dalla Santa Sede Apostolica che la concesse in enfiteusi ai principi Albani.Nei secoli trascorsi, pur essendosi persa la parte più a valle del giardino, ed essendone mutato il contorno attraverso la costruzione di fabbricati di servizio e di una cappella, il disegno generale di impianto, che il restauro in corso sta riconfermando, è rimasto inalterato e l’insieme verde costituisce uno degli esempi più importanti di giardino storico della regione. Ben leggibile è ancora la porzione del giardino in cui era la fontana, segnata da sei compartimenti rettangolari disegnati da siepi di bosso, come parimenti ben delineati sono i due piccoli terrazzamenti posti a ponente di questo. Anche Giorgina Masson trovò il giardino particolarmente ben conservato e scrisse che “al contrario dell’Imperiale Nuova la Villa [Miralfiore] è stata sempre ben mantenuta ed il terreno pianeggiante circostante l’edificio è accomodato in un parterre di tre giardini molto belli che conservano ancora il loro disegno originale del tardo sedicesimo secolo” (Masson 1961, p. 213).

 


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