Magazine Giardinaggio

Almanacco

Da Fluente

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Sabato 6 novembre 2010 un buongiorno da Federico ,come avete trascorso la settimana? spero bene,oggi ho preparato ,come di consueto l’almanacco ricco di notizie, rubriche ed itinerari per il fine settimana.Iniziamo subito a vedere cosa ci riserva il meteo. 

METEOSETTIMANA

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Settimana alquanto movimentata quella che ci porterà fino alla metà di novembre. La tregua concessa dal signor autunno alle ossa doloranti di un Italia sempre poco preparata a ricevere gli eccessi di una stagione in piena forma è ormai agli sgoccioli.

Già nella giornata di domenica una prima incursione apripista del maltempo spargerà nubi e alcune piogge su e giù per il nostro Paese, ma sarà solo l’antipasto. Dall’Atlantico una impressionante ruota depressionaria lanciata verso il Mare Nostrum centrufigherà  a tambur battente sullo Stivale le nubi di un nuovo serio peggioramento.

Si partirà lunedì: questa volta non sarà solo la pioggia da tenere sotto osservazione, ma anche (anzi soprattutto) il vento. Vento di burrasca che proietterà sulle nostre città e sui nostri mari le furie di un Libeccio lanciato a tutta birra. “Arriverà anche il freddo?” sentiremo seduti ai tavolini degli ultimi caffè all’aperto. “No” anticipiamo noi. Niente freddo, anzi il clima permarrà su tematiche sempre decisamente miti per il periodo, dato che l’Italia si troverà sotto al spinta delle correnti meridionali, quindi sulla parte anteriore della depressione citata.

Ciononostante nella giornata di domenica sulle Alpi potremo assistere a fiocchi svolazzanti fin verso i 1600 metri e lunedì addirittura fino a 1200. Questo per la protezione offerta dal baluardo delle Marittime che non permetterà alle correnti sud-occidentali di erodere quel poco di cuscino freddo formatosi sul catino padano. Per lo stesso motivo, ma per opera della dorsale appenninica, le regioni adriatiche potranno per gran parte rimanere all’asciutto e sorbirsi un Garbino lanciato volentieri fin oltre i 100 km orari.

Insomma moltissima carne al fuoco, andiamo a vedere il dettaglio previsionale fino a VENERDI 12 NOVEMBRE.

SABATO, 6 NOVEMBRE 2010

Bello al mattino su Alpi, centro e Sardegna. Nubi basse in Liguria, saldate a nebbia in val Padana. Velato al sud. Nel pomeriggio  stratificazioni in arrivo al nord ma tempo ancora asciutto. Clima abbastanza mite ovunque.

DOMENICA, 7 NOVEMBRE 2010

Nubi in ulteriore aumento al nord e al sud, con piovaschi intermittenti al settentrione (quota neve tra 1600 e 1700 metri) ad eccezione dell’Emilia Romagna. Temporali in Sicilia, in trasferimento verso Calabria e Salento nella seconda parte del giorno. Variabilià al centro con fenomeni assenti. Temperature massime in calo al nord.

LUNEDI, 8 NOVEMBRE 2010

Qualche rovescio al nord-est e sulla Campania. Altrove nuvoloso o molto nuvoloso, con tendenza a precipitazioni nella seconda parte del pomeriggio su Sardegna, Toscana, Liguria e Alpi occidentali. Venti in rinforzo da Libeccio, con aumento del moto ondoso su tutti i mari.

MARTEDI, 9 NOVEMBRE 2010

Maltempo al centro-nord e sulla Campania, con rovesci diffusi. Tempo spesso asciutto però su basso Piemonte, Emilia Romagna e regioni adriatiche. Neve sulle Alpi, inizialmente fin verso i 1200 metri, poi in rapido rialzo fino a 1800-2000 metri. Venti forti meridionali e mari agitati.

MERCOLEDI, 10 NOVEMBRE 2010

Instabile al nord-est, regioni centro-meridionali tirreniche e ovest Sardegna con possibilità di ulteriori rovesci, seppur più discontinui. Più aperto e prevalentemente asciutto altrove.

GIOVEDI, 11 NOVEMBRE 2010

Moderatamente instabile al sud, tempo migliore sul resto del Paese. Temperature minime in calo al centro-nord. Possibilità di nebbie notturne in val Padana.

VENERDI, 12 NOVEMBRE 2010

Torna il sole, ma dal pomeriggio nuove nubi si addenseranno lungo le creste alpine di confine, con qualche spruzzata di neve portata da nord. Temperature in calo sulle Alpi.

Luca Angelini

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Proverbio

A San Martino (11 novembre) ogni mosto è vino.

Lavori nel giardino

Si seminano in cassone, se il giardino è freddo,aconito, adonide e piselli odorosi. Si interrano i bulbi a fioritura precoce e primaverile (giacinti,narcisi, tulipani, muscari e crochi), si trapiantano le erbacee biennali seminate in estate oppure acquistate (violacciocche, viole del pensiero e non ti scordar di me). Si piantano i bulbetti di tulipano. Si piantano i nuovi ceppi o cespugli di rosa. Si piantano alberi (betulle, tigli, salici ecc.), arbusti (ortensia ecc.) e rampicanti a foglia caduca (clematide, gelsomino, lillà, glicine ecc.). Si trapiantano i ciclamini. Si diradano e si dividono i cespi delle erbacee perenni, si dividono i cespi rizomatosi dei gigli e si trapiantano in piena terra. Si diradano, dividono e ripiantano le erbacee perenni spoglianti.

Consigli

Combustibili per la casa.

Metano, gas liquido, gasolio, legna e carbone: sono questi i combustibili maggiormente diffusi per quanto riguarda gli impianti domestici di riscaldamento.Da un punto di vista ecologico il gas, e particolarmente il metano, è la scelta migliore , dato che è il combustibile fossile a minor impatto ambientale.Il metano è, inoltre, decisamente più comodo, perché non necessita di un serbatoio. È possibile, ovviamente, utilizzare lo stesso combustibile per cucina, riscaldamento e acqua calda, cosa che è consentita anche dall’uso del gas liquido. Rispetto al metano il gasolio è il più inquinante, necessita dell’installazione di un serbatoio e non viene, di solito, utilizzato per cucinare. La legna è una buona scelta, poiché è una fonte energetica rinnovabile, anche se non è priva di inconvenienti: più costosa a parità di rendimento, ingombrante e, se non è ben stagionata, piuttosto inquinante.

La storia del “Gianduiotto”

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L’idea di questo mix sembra dover essere imputata alla casualità. Nel 1806, a causa del blocco napoleonico infatti, i cioccolatieri piemontesi non riuscendo a rifornirsi del cacao necessario, ebbero  l’idea di mescolare il cacao con le nocciole locali, finemente polverizzate, e soprattutto molto economiche poiché permettevano di abbattere gli ingenti costi di trasporto.Fu nel 1865 che il cioccolatiere Caffarel creò e lanciò sul mercato un prodotto nuovo e rivoluzionario, sia per la composizione che per l’originale forma a spicchio, nonché per il rivestimento: era il primo cioccolatino incartato.Alla sua nascita a questo nuovo cioccolatino venne attribuito il nome “givù”, termine tratto dal dialetto piemontese, che in italiano significa “bocconcino”. Riguardo l’origine dell’attuale nome la versione più accreditata narra che nel 1866, durante una parata in onore del Carnevale, un attore vestito da Gianduia ebbe l’idea di regalare alla folla i nuovi cioccolatini, gesto che venne interpretato come una sorta di battesimo da parte della tipica maschera piemontese, che attraverso questo gesto plateale, autorizzava il produttore a chiamare i nuovi cioccolatini con il proprio nome.

Libro della settimana

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“Rose D’Autunno”

fra notazioni botaniche e citazioni d’autore

di Enza Torrenti

con la collaborazione di Anna Maria Sgarabottolo

pubblicato dalla Piccola casa editrice La Campanella

formato cm 15 x 21
pagine 120 con 32 pagine di foto a colori
copertina cartoncino con alette
rilegatura brossura cucitura filo refe
carta uso mano
prezzo 23 euro
Sintesi
Rose d’autunno è un manuale scritto con il cuore che si propone di parlare della rosa in un periodo dell’anno, l’autunno, che è sempre stato considerato di minore importanza rispetto a quello primaverile, per segnalare come il piacere di averla nei nostri giardini possa prolungarsi fino alle soglie dell’inverno.

Nella prima parte del libro si parla della stagione autunnale, cara alla sensibilità di molti poeti e scrittori, come momento che ha in sé tratti di splendore ancora estivo venati di malinconia per l’arrivo dell’inverno.

Vengono poi esaminati gli aspetti più specifici delle rose autunnali e dei gruppi che in questa stagione danno il meglio di sé per i fiori, i cinorrodi o il fogliame; per ognuno si delineano le caratteristiche e si elencano i nomi e le particolarità delle rose più significative.
Una sezione è dedicata infine all’utilizzo delle rose autunnali nelle composizioni floreali.

Giardini Marchigiani

VILLA due PINI- Macerata-

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L’origine della villa è in un casino di caccia eretto alla fine del XVI secolo e allora acquistato, insieme alla proprietà circostante, dal cardinale Evangelista Pillotta. L’edificio venne in seguito trasformato in residenza di campagna con l’aggiunta di un terzo piano. Due alti pini a ombrello, scomparsi in questo secolo, fiancheggiavano la costruzione e ne hanno nel tempo seguito la storia, dando il nome al complesso.La villa quadrangolare è volta a sud-est; vi si accede attraversando un boschetto di lecci, tigli, pini e altre conifere, per raggiungere la fronte interna dell’edificio, dove è una corte verde limitata da due edifici agricoli che si fronteggiano e da un caffeaus che presenta una loggia colonnati rivolta alla villa. Il caffeaus venne realizzato agli inizi del XIX secolo dal cardinale Antonio Pallotta ed è stato trasformato in piccolo museo dal conte Paride Guglielmo Pallotta, che ha qui trasferito, nel 1955, la raccolta di epigrafi antiche collezionate nella seconda metà del Settecento a Camerino da Telesforo Morelli. Un parterre regolare disegnato all’intorno di una fontana centrale occupa lo spazio interno della corte.

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Un altro giardino formale, rettangolare e posto a una lievemente inferiore a quella dell’edificio si sviluppa a sud-ovest ed è preceduto da una terrazza con balaustrata da cui un’ampia scala centrale discende verso il giardino. È proprio questo spazio a essere raffigurato in primo piano in un disegno a china e tempera di Serafino Valentina, forse del 1823, e comunque dell’epoca in cui la villa apparteneva al cardinale Antonio Pallotta come recita la sua titolazione. Il disegno raffigura l’edificio principale, gli annessi agricoli con il caffeaus e il giardino posto a sud-ovest, che appare cinto su due lati da limonaie con agrumi a terra e sul solo lato meridionale anche da piccoli gradoni per piante in vaso. Il piano centrale appare nel disegno suddiviso in aiuole regolari.L’impostazione di questa parte del giardino non è in sostanza mutata, anche se nel tempo sono stati aggiunti oltre alla scala alcuni decori: la vasca centrale costituita da due bacini circolari ornati da mete, e un gazebo collocato al limite della soprastante terrazza.Diversa invece appare la zona a sud-est della villa, ove al posto di grandi pergolati(o forse una ragnaia),rappresentata nel disegno, si elevano  insieme a lecci e pini, esemplari di cedro .



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