Si è conclusa ieri la quinta edizione di Room Service, uno degli eventi più attesi di sempre della kermesse capitolina. Nella raffinata atmosfera del Rome Marriot Grand Hotel Flora, dodici designer hanno incontrato direttamente buyer e pubblico attraverso uno straordinario private sale di accessori, gioielli e fragranze della prossima collezione estiva. Fil rouge delle proposte è un lusso Made in Italy discreto e raffinato, raggiunto attraverso la sperimentazione sartoriale e la ricercatezza di materie pregiate.
Punta allora tutto sui tessuti il designer Alberto Zambelli che, per la sua capsule, utilizza materiali di alto livello: cotoni seta strutturati, organze mano carta, jacquard iridescenti e plissè stampati a caldo prendono vita in abiti in cui il plasticismo volumetrico si alterna al segno grafico. La perizia sartoriale emerge nei dettagli che diventano preziosi e iper femminili: così linfe botaniche si trasformano in disegno che non colora il tessuto ma lo intaglia, costituendone un corpus unicum. Bianca ed eterea, la collezione firmata Zambelli può certamente considerarsi di elevato Prêt a porter .
Room Service è anche lo spazio per l’auto produzione italiana: lo sa bene la designer Carola Roma per la quale l’home-made è una certezza assoluta. La giovane designer romana ha fatto della capitale sia un ufficio stile che un vero e proprio laboratorio artigianale all’interno del quale vengono create borse sagomate interamente a mano. Sperimentare al fine di creare forme originali è il focus della collezione Gravity: zaini che diventano borse, tracolle arricchite da frange e pochette squisitamente rock sono pezzi unici in cui le forme classiche vengono reinterpretate attraverso un contemporaneo gradevole e di assoluta qualità .
Nelle eleganti stanze del Rome Marriot Grand Hotel, a destare molta curiosità sono le bags firmate CLEMSA . Un brevetto e un viaggio di ricerca nati dal progetto di tesi di Sabrina Clementi. «L’idea e’ quella di creare una tappezzeria indossabile attraverso la tecnica dell’intreccio realizzata a mano su diversi tessuti», racconta la giovane designer. Nascono così sfiziose ed originali borse prive di cuciture, sintesi di un’ anima artigiana e di un amore per i tessuti. Decisamente urban–chic sono invece le bags firmate Ninael, create con pellami seguendo le ferree regole della tradizione conciaria fiorentina. A pochette decorate con catene sottili si alternano shopper dai manici ergonomici e bags con chiusure che diventano veri e propri bracciali.
Trova spazio anche la gioielleria italiana ben rappresentata dai gioielli scultorei di Cecilia Capuano e dalle creazioni “ad personam” di Patrizia Corvaglia .C’è chi invece il gioiello lo trasferisce sopra la scarpa , trasformando divertenti girocollo in eleganti sandali “multi –face”. È il caso di KA-MO, brand della stilista romana Camilla Stipa, finalista nel 2013 del prestigioso concorso Who is on next?, che racconta così la sua capsule: «La collezione In Volo si ispira al viaggio di una donna practical-chic,che sa di non dover rinunciare a nulla ma che può permettersi di essere adeguata in ogni circostanza, che sia una formale cena o una piacevole passeggiata pomeridiana». Scarpe colorate che, come in un esplosione caleidoscopica di cavallini, sete comasche, piume e Swarovski, raccontano uno stile poliedrico certificato made in italy .
Aldeidi e reminescenze agrumate della Sicilia si fondono con le note di gelsomino: un pout pourri di fragranze che conduce direttamente presso le preview del marchio campano Eau D’Italie. Nato nel 2004 per volere di Marina Sersale e del marito Sebastian Alvarez Murena, proprietari del famoso Hotel le Sirenuse di Positano, il brand propone in anteprima una lussuosa collezione di fragranze che racchiudono l’essenza dell’Italia: un viaggio dei sensi attraverso le regioni, l’arte e la storia del Bel Paese partendo dalla Costiera Amalfitana.“Fragranze dalle valenze pop e dadaiste coscientemente anti-glamour” sono invece alla base dei profumati firmati ODRIU’ by Angelo Orazio Pregoni .
Pragmatica e versatile è la collezione pensata dalla giovanissima designer Flavia La Rocca. Capi composti da moduli intercambiabili si assemblano e si disfano attraverso funzionali e discretissime zip: ecco allora che semplici gonne a matita possono evolversi in leganti abiti midi. Un design geometrico e pulito: smart come sinonimo di eleganza funzionalità.
Alla sperimentazione e al made to measure approda anche il mondo del denim. UNICO è l’originale collezione proposta da DODDO OFFICINA INDACO. Un jeans fatto su misura, personalizzabile a partire dai lavaggi fino alla scelta di inserti ricami e borchie. E i più edonisti possono firmare il proprio nome con marchio a fuoco.
Nasce invece dalla volontà di unire ispirazioni occidentali con suggestioni esotiche “Prova d’Autore”, la prima collezione di Maria Federica Bachiddu. La cappa diventa espressione di un fascino senza tempo attraverso un’architettura geometrica e double face e l’utilizzo di tessuti rigorosamente selezionati: tweed, crêpe di lana, flanelle e spalmati per gli esterni, sete tinte a disegni ikat, a righe o cangianti per gli interni. «L’abito come l’architettura e’ geometria, proporzioni, linee e curve», spiega la designer. «La ricerca e la scelta dei materiali e dei colori mi danno la possibilità di reinterpretare all’infinito un disegno iniziale. Un esercizio di stile che mi permette di creare pezzi unici nei quali ogni donna può riconoscersi».
Maria Francesca Milardi
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