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Altri tempi, stessi luoghi

Creato il 02 febbraio 2011 da Sekhemty

C’è un bel blog che seguo, e che avevo già avuto modo di segnalare nel premio di qualche giorno fa.
Non è proprio comodo, vuoi perchè si trova sull’orlo del mondo, vuoi perchè da un pò di tempo a questa parte è stato infestato da una colonia di zombie gialli, ma è comunque molto interessante.

Molti avranno già capito che si tratta del blog di Alex Girola, che grazie a qualche misteriosa energia riesce a ideare mille iniziative proprio mentre sta ancora portando a termine quelle di qualche tempo prima.

Un paio di suoi recenti post parlano di luoghi e di tempi, ma non hanno nulla (o quasi) a che vedere con l’astrofisica.

Altri tempi, stessi luoghi
Il primo è relativo ai dieci finalisti del concorso letterario Ucronie Impure, da lui ideato e pare abbia avuto un buon seguito, producendo racconti di buona qualità.
Personalmente non vedo l’ora che il concorso giunga al termine, non tanto per vedere chi vincerà (molti fra i partecipanti sono miei vicini di blog, e tifo un pò per tutti), ma per poter finalmente leggere le loro fatiche: ora che sono finalmente stati rivelati anche i titoli, la curiosità è salita notevolmente.
Ma che cos’è un’ucronia? Si tratta di un particolare genere di narrativa fantastica, basata sull’assunto che ad un certo punto della nostra storia, un determinato evento sia andato diversamente da come invece la realtà abbia poi consegnato alle cronache.
Questo evento scatenante della nuova timeline dà poi luogo ad una vera e propria storia alternativa, che può avere o meno punti di contatto con quella realmente accaduta, ma che solitamente diventa uno spunto per esplorare le diverse strade che la storia avrebbe potuto seguire.
Il più classico esempio di ambientazione ucronica è il mondo successivo ad un’ipotetica vittoria nazista della Seconda Guerra Mondiale, ma le opzioni sono virtualmente infinite: se Colombo avesse navigato ad Est invece che ad Ovest? Se Cartagine avesse trionfato su Roma? Se l’Impero Romano non fosse mai formalmente cessato, e quello bizantino fosse riuscito a riportarlo ai fasti delle epoche più gloriose? Gli spunti certo non mancano.
Si tratta di un genere strettamente imparentato con la fantascienza: mentre quest’ultima pone la sua domanda fondamentale (ovvero il famoso what if?) nel futuro rispetto al nostro presente, l’ucronia la sposta indietro nel tempo.
Ed il concetto stesso di mondi alternativi non è poi così campato per aria: in fisica, una delle interpretazioni della teoria dei quanti è chiamata proprio dei molti-mondi, e sta alla base di tutta la fantascienza che parla di universi paralleli. Piccola nota a margine, che forse interesserà a pochi: questa interpretazione è stata data alla luce da Hugh Everett III, padre di uno dei miei artisti preferiti in campo musicale; parlo di quel geniaccio di Mark Oliver Everett, famoso per aver dato vita agli Eels.

L’altro post invece parla di luoghi, e di quanto questi possano influenzare le persone che ci abitano; in particolare l’interrogativo verte su quanto un ambiente chiuso ed uniformante, solitamente di provincia, possa influire in maniera negativa, sia a livello di personalità che di creatività, su quelli che invece non accettano di omologarsi a dei modelli precostituiti, e che preferiscono trovare la propria strada.
Ne è uscita una discussione piuttosto interessante, dove ho avuto modo di dire la mia. Ne avrei potuto tirare fuori un articolo da postare qui, ma ho preferito non spezzare il tema su due pagine differenti. Chi fosse interessato può leggere tutto qui.


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