Stamane , privatamente, un frequentatore del Blog di Pintore mi ha chiesto spiegazione di un riferimento poco chiaro che ho fatto a proposito di un abbaglio che ho preso sulla pintadera.
Ho usato un esempio personale in un mio recente intervento sulle tavolette di Tziricotu postato da Atropa Belladonna per dire come sia facile prendersi troppo sul serio, anche quando gli elementi di conoscenza appaiano inequivocabili. Ecco la questione.
Figura 1
Nel capitolo 7 del mio recente libro “Sa ‘ena” , quello sulle pintadere, ho riportato un cratere etrusco (Figura 1) dov’ è raffigurata –così pensavo- una pintadera. La scena nuziale rientrava nella mia convinzione che le pindarere marchiassero il pane delle feste, ma soprattutto non trovavo alcuna differenza fra la pintadera quadripartita fotografata da Cannas al Louvre (Figura 2) o la Teti o l’uguale Orroli (due sole sono le pintadere uguali fin’ora trovate in Sardegna) e quella del vaso.Quale interessante coincidenza e quale conferma alle mie supposizioni!Avevo chiesto aiuto ad alcuni specialisti (un prof di Bologna ed uno di Napoli) per saperne di più, ma non ebbi risposta né sull’oggetto, né sulla sua simbologia. Ho rivisto casualmente un paio di mesi fa lo stesso simbolo su di un cratere pugliese (Figura 3) e ne ho parlato con Daniel Sotgia, altro blogger di Pintore.Anche lui incuriosito, si è rivolto all’università di Padova e le archeologhe Baggio e Salvatori gli hanno risposto che sono gomitoli di lana. Qualcuno pensa anche che siano palle, comunque di lana o stoffa. Quest’oggetto appare frequentemente in associazione con figure di giovani donne, assieme allo specchio, a cofanetti, stole…Schneider Hermann spiega che la palla potrebbe avere il significato del passaggio dall’adolescenza alla maturità sessuale: le palle indicano i giochi che bisogna abbandonare.Figura 3
L’episodio di Nausicaa ed Ulisse è significativo. La principessa si era recata al mare per lavare le vesti in vista delle prossime nozze, quando incontra, appunto giocando a palla, il naufrago Ulisse.Innamorato della mia idea, ho ripreso a cercare, non convinto che il cerchio quadripartito con chevron fosse una palla o un gomitolo! A darmi la mazzata definitiva è stato un vaso apulo del Pittore di Dario, v. particolare 4, ridisegnato da Bendinelli, 1919, in cui si vede chiaramente come l’oggetto sia una sfera, non un piano!Figura 4
Gomitolo (es filo per uscire dal labirinto) o palla, entrambi comunque di valore simbolico, forse non hanno alcuna attinenza con la pintadera…Certo, sono deluso, ma anche convinto che la ricerca debba contemplare l’insuccesso, specie se si lavora con umiltà e col confronto. I navigatori solitari oggi non ci sono più!