Magazine Diario personale

Alzare la media (#ioleggoperché)

Creato il 18 febbraio 2015 da Povna @povna

La campagna di #ioleggoperché, per la ‘povna, non si esplicita solo nel virtuale. A dirla tutta, anzi – e come è solo tanto ovvio – non si gioca nemmeno nella finestra esclusiva delle settimane che scandiscono la marcia al 23 aprile, peraltro – visto che lei, di mestiere, coi libri ci ragiona tutti i giorni: scrivendone le recensioni (che dovrebbero invogliare, appunto, alla lettura) per quotidiani e riviste, argomentandoci sopra saggi (che idealmente sono fatti per contribuire a spiegare la natura delle opere), e, soprattutto, facendo l’insegnante di lettere, nell’altro mondo e soprattutto a scuola. Qui, nell’arena che si è scelta (lo sottolinea: lei nell’istituto di frontiera non ci è arrivata per caso, era tra i primi, a quel concorso, aveva davanti tutto), viene così a contatto coi potenziali non lettori tutti i giorni. E tutti i giorni prova a dimostrare ai suoi alunni che i libri, armi potenti, aprono mondi, raccontano storie incredibili e avvincenti, consegnano parole.
Va da sé che, in un contesto del genere, del progetto #ioleggoperché ha parlato subito, a Barbie, ai suoi colleghi e alle sue classi; ottenendo i seguenti risultati. A livello di istituto (Barbie non perde un colpo), hanno aderito subito: banner sul sito, condivisione di Crossa un libro, approvazione del Consiglio unanime; a livello dei colleghi, sta facendo quel che può, a macchia di leopardo (e gli entusiasmi maggiori non sempre vengono da quelli di lettere – perché la verità drammatica, che ha detto anche durante uno dei focus group, a gennaio scorso, è che la mancanza di lettori forti si avverte prima di tutto là dove dovrebbero essere viceversa solo onnivori, perché lei di suoi colleghi di materia che leggano tanto, correntemente, come vizio, ne conoscerà a stento sette o otto, e non nella sua scuola, ma nell’Italia tutta; e se invece la ricerca si affina a valutare chi abbia strumenti aggiornati per esprimere un giudizio critico, se il numero arriva a trinità si brinda a merce rara). Ma al livello delle sue classi, per fortuna, c’è lei sola che comanda. E dunque – se per i Merry Men la Pesciolina è già messaggero, e porterà #ioleggoperché alla maturità, nella forma situazionale di progetto – sabato scorso, approfittando delle ultime ore, ha spiegato quello che stava succedendo agli Extra-terrestri e ai Marmottini.
I risultati di questi colloqui sono stati interessanti. Per coadiuvare la Pesciolina nel suo ruolo di messaggero, la ‘povna infatti si è inventata un coinvolgimento trasversale, sulle altre classi. Se alunni volontari sia tra gli Alieni sia tra le Giovani Marmotte hanno dato la loro disponibilità di non lettori a essere sedotti, ci saranno anche due bimbe (Faline e Prima della Classe, una per ciascun gruppo) che, lettrici forti e onnivore, con la qualifica estemporanea di “messaggeri minorenni” della Pesciolina saranno le aiutanti, affiancando le loro proposte di condivisione (libri del cuore che doneranno ai loro compagni non-lettori) a quelle ufficiali del portale. Poi giocheranno a Crossa un libro, e a tutto il resto; ma in ogni caso, anche se troppo piccole per essere messaggeri ufficialmente, le sue bimbe non staranno a guardare.
E’ a margine di questa organizzazione che si svolge, sempre sabato, un dialogo fitto di domande con le Giovani Marmotte. Gli Esploratori, infatti, fedeli alla definizione che li caratterizza, prima ascoltano, con gli occhi fissi al portale, attenti e tondi; poi domandano giudiziosi, come sempre. L’occasione è offerta dal dato rivelato dalla ‘povna: “Lo sapete che il 60% degli italiani non legge nemmeno un libro all’anno?”.
Seguono esclamazioni varie, da parte un po’ di tutti. Poi, la voce di Jim Hawkins svetta. E sorride:
“Noi alziamo la media, però, professoressa”.
(Sorride anche la ‘povna): “Certo!”.
“E di parecchio!” – gli fa eco Babe, seguito da Palinuro e Hipster. Poi arriva Tom Sawyer, con l’aria di chi confessa un gran segreto: “Ma sa che leggere non è poi così male, in fondo…”. Ed è allora che la voce di Pony Berrettina si impone sul resto della classe: “Sa, prof., io prima di venire qui alle superiori, non avevo mai letto un libro per davvero; provavo a fare finta. E poi…” – pausa – “l’anno scorso, il modo che avevamo di discutere le letture tutti insieme, prima della verifica; ero stufa di sentirmi esclusa, da tutto quel dibattere; e così che ho letto il primo, da cima a fondo. E poi” – altra pausa – “mi sono appassionata”.
La ‘povna sta per aprire bocca, ma Pony non ha finito, e continua, convinta: “E infatti oggi vado in biblioteca a prendere un altro libro, in più rispetto a quello che abbiamo per questo mese, ne ho letto in rete l’estratto e mi sembra molto bello” – ultima pausa – “E tutto questo non sarebbe successo, senza la scuola”.
La ‘povna non aggiunge altro. In pancia la consapevolezza che, qualunque cosa possa accadere, nell’intero pomeriggio, lo sceneggiatore, per oggi, le ha già regalato la giornata.


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :