Vorrei, essere un serafino
e rivestirmi delle luci ambrate delle periferie
dove il cuore della notte
ha il rumore delle porte
dell'ultimo bus.
Giungere vorrei
laddove si cambiano
monete per sentimenti
e ardere di pietà
per il più piccolo
verme senza terra
nascosto tra i cartoni del Natale
Con ali d'ignoranza
volare a Dio e
muto, orante essere per Lui
un libro aperto che conosce solo.
l'alfabeto del cuore
e la sua unica lettera: A d'Amore
scritta prima di assopirmi
nell'angolo più basso della città
e vedere sciogliersi al cielo
le guglie di un casuale, sacro
bianco geometrico
che ai miei occhi avrebbe il profilo cuspide
della parola AMEN