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Amore e disagi

Creato il 19 aprile 2011 da Presidenziali @Presidenziali
Amore e disagiFilm dal titolo fastidiosamente italianizzato "Lo stravagante mondo di Greenberg" (originale semplicemente "Greenberg"), una commedia scorrevole, a tratti acuta e sensibile, grazie ai protagonisti che calzano a pennello uno stereotipo umano ben pensato. Lei è Florance Marr, interpretata da una bravissima Greta Gerwig, (un mix ben riuscito tra Bridget Jones e la Tracy di “Manhattan” per intenderci), una giovane venticinquenne con poche ambizioni, impacciata, dolce, d'una bellezza semplice e un infantile, che lavora come assistente personale presso una ricca famiglia di Los Angeles, alla ricerca di un rapporto che non si basi solo sul sesso casuale e con la passione per il canto. Lui (Ben Stiller) è lo zio Roger che si trasferisce nella villa Greenberg, dopo che la famiglia parte per un viaggio in Vietnam, quarantenne fallito, irresponsabile ed eccentrico, ex musicista, in seguito ad una scelta sbagliata in gioventù, si ritrova nullafacente nella West Coast, dopo una carriera da falegname a New York.Deve fare i conti con degli amici, sposati con prole, che ormai ha perso, con un recente passato in una clinica psichiatrica, con il suo immane egoismo e lo scarso senso di autoironia. Inevitabile l'incontro - scontro tra i due personaggi, attratti dalle reciproche debolezze, complici di una danza emotiva che coinvolge e diverte. Nei precedenti prodotti più newyorkesi di Noah Baumbach (“Il calamaro e la balena” e “Il matrimonio di mia sorella”) la chiave di lettura è la dinamica familiare, complesse relazioni genitori – figli e le criticità educative, in "Greenberg" il tema è più concentrato sull'individuo, sulla forte personalità di Roger narcisisticamente ripiegata su di sé e sulle proprie più banali esigenze, abbastanza nevrotica, un alla Allen, incapace di superare le ansie, i disagi, i fallimenti; ma il tono si fa più sarcastico, a tratti comico, la sceneggiatura è brillante, ma il personaggio risulta troppo marcato, Ben Stiller fa un buon lavoro, ma concentra troppo peso sulla sua figura e il personaggio di Gerwig alla fine riesce meglio, è di più facile lettura e identificazione, ma la commedia regge, piacevole la colonna sonora firmata da James Murphy che incornicia una Los Angeles trafficata e piovosa. Una pellicola leggera e scacciapensieri.

Voto: 6


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