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Anagrafe conti correnti, scattano i controlli su saldi e movimenti

Da Mrinvest
Entro domani, 31 gennaio, le banche dovranno inviare all’anagrafe conti correnti i dati relativi al 2011. Monitorati anche acquisti e prelievi superiori a 3.600 euro.

controlliDopo la proroga da parte dell’Agenzia delle Entrate della data inizialmente fissata per il 31 ottobre 2013, scattano da domani i controlli dell’Anagrafe conti correnti.
Il Fisco, dunque, sta per entrare in piena azione. Le banche dovranno inviare tutti i dati relativi ai conti dei loro clienti con riferimento all’anno 2011. Si tratta di accrediti, saldi di inizio e fine anno, pagamenti, investimenti, disinvestimenti, etc.

Ma non saranno solo i conti ad essere spiati dal cervellone del Fisco. Anche i commercianti avranno l’obbligo di comunicare gli acquisti dei clienti per cifre superiori ai 3.600 euro. La stessa cosa dovranno farla gli intermediari finanziari, obbligati a inviare informazioni relative ai prelievi con bancomat o con carta di credito per cifre superiori sempre ai 3.600 euro.

Inoltre, oltre l’Anagrafe conti correnti, rientrano nei controlli tributari anche i beni aziendali concessi in godimento ai soci ed ai loro familiari, magari con lo scopo di nascondere il tenore di vita effettivo. Tali informazioni permetteranno al Fisco di ottenere un quadro verosimile sul reddito delle famiglie italiane, anche attraverso l’uso degli altri due strumenti, cioè del redditometro e dello spesometro.

In sostanza, attraverso il monitoraggio delle spese e dei redditi dichiarati, il Fisco dovrebbe essere in grado di stanare quelle situazioni di presunta evasione fiscale, confrontando quanto una famiglia dichiari come reddito e quanto abbia speso nell’anno di rilevazione.
Sulla base di tali dati sarà stilato un elenco, comprendente i nomi dei soggetti maggiormente indiziati di evasione fiscale, i quali saranno convocati presso le sedi territoriali dell’Agenzia delle Entrate con lo scopo di dare spiegazioni sulle incongruenze riscontrate nei loro confronti. Se tali chiarimenti dovessero essere considerati insufficienti o non convincenti da parte dei funzionari, scatterebbe la verifica vera e propria.


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