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Analisi di chi governerà l’Europa: il Front National

Creato il 31 maggio 2014 da Retrò Online Magazine @retr_online

Le elezioni per il parlamento europeo si sono concluse domenica 25 maggio. Dalle urne è uscita un’Europa che forse pochi si aspettavano. E che sicuramente di europeo ha poco.
E’ utile allora fare un riassunto per i principali paesi europei, con tutti i risultati più o meno sorprendenti.
Alfio Mastropaolo, ordinario di scienza politica presso l’Università di Torino, ha parlato nel suo nuovo libro, “La mucca pazza della democrazia. Nuove destre, populismo, antipolitica”, di questi nuovi partiti, definendoli “una conseguenza delle scelte sbagliate del sistema democratico. Non sono una novità o una patologia, ma sicuramente sonouna distorsione del sistema democratico stesso”.

Francia
Un successo quasi annunciato, che travolge (e stravolge) tutto il mondo politico francese.
Il partito Front National è stato creato nel 1972 da Jean-Marie Le Pen. L’obiettivo era quello di unire tutta la destra francese, compresi i partiti come Occident, Groupe Union Defense e Ordre Nouveau, ispirandosi al modello del Movimento Sociale Italiano.
Alle elezioni europee è stato il più scelto dai francesi: 26% è la percentuale raggiunta, per la prima volta è il primo partito francese. Front National aveva già avuto un ottimo piazzamento alle elezioni amministrative, dove più di 10 città da 100mila abitanti erano passati dalla sinistra nelle mani della destra, senza però andare a intaccare grandi città di Marsiglia e Avignone, dove il mondo della cultura si era sollevato all’ipotesi di una sua vittoria.
Il Front National conquista 24 seggi al Parlamento europeo, l’Ump 20 e il partito socialista appena 13. Altri 7 seggi vanno ai centristi, 6 agli ecologisti e 4 all’estrema sinistra.
Il partito di Le Pen favorisce un programma economico liberista e anti-statale, in cui si invocavano un abbassamento delle tasse, una limitazione dell’intervento dello Stato nell’economia e un deciso taglio alla burocrazia. Non mancano gli attacchi ai “parassiti sociali”, tanto che gli accademici lo hanno definito “reaganiano prima di Reagan”.
Incredibilmente, questo partito era favorevole all’Europa, fino al 2002. Da allora, con una svolta forse tutta politica, Jean-Marie ha deciso che l’unica sicurezza sarebbe stato il ritorno al franco e l’uscita dall’euro.
Un cambio di direzione intelligente, in un momento in cui i cittadini moderati riorientano le proprie decisioni, dopo essere stati spogliati da quasi tutto quello che avevano.
Un altro punto estramente forte all’interno del programma del Front National è quello legato all’immigrazione.
Marine Le Pen vuole abbassare il numero di immigrati in francia da 100mila a 10mila e ha gà proposto un referendum per uscire dall’euro. Ultimamente, la leader della destra francese si è incontrata con Matteo Salvini, proprio per discutere di quest’ultimo tema, e lancia la sua idea di europa: destre antieuropeiste insieme, per demolirla dalle fondamenta.

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